Capodanno.

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Capodanno.


(Tarjei)

Riuscire a tenere Henrik fuori di casa sta risultando essere un problema enorme. I nostri amici sono già arrivati, ma lui non lo sa. Non lo sa appunto perché dentro casa stanno organizzando una cosa, sotto le mie più precise istruzioni.

Sono riuscito, in quasi una settimana, a convincerlo che per cena non mangeremo cose fatte da lui ma ordineremo d'asporto. Ho anche scoperto che per la sera di Capodanno l'asporto va PRENOTATO. Ma è da pazzi! Beh...è da pazzi anche il fatto che abbia imparato a fare la lavatrice e di essermi accorto di essere più bravo di Henrik in questo. Almeno adesso siamo pari: lui cucina e io lavo. Direi che è abbastanza equa come cosa.

Siamo seduti a teatro in attesa che la replica pomeridiana speciale di Hamilton cominci.

"Dovevamo andare proprio oggi a vedere Hamilton?"
"Sono diventato pazzo per trovarti i biglietti per lo show pomeridiano di Capodanno. E vorrei ricordarti che mi hai fatto una testa cosi, mentre eri ad Oslo, perché volevi vederlo!"

"Ma i nostri amici..."
"Henrik, loro arrivano a casa nostra all'ora di cena. Stai tranquillo."

"Dico solo che non mi sembra molto...ospitale, farmi trovare a teatro mentre li potrei andare a prendere in aeroporto."

"Amore, è tutto sotto controllo, ok? Goditi lo spettacolo. Loro sanno cosa devono fare e dove devono andare. Ho pensato a tutto io.", intreccio le nostre mani, posizionandole sulla sua coscia, "Fatti coccolare un po', ti prego...a Natale hai usato tutte le tue forze...", sporgo il viso verso di lui per farmi dare un bacino.

Sospira sorridendo, "Va bene, mio piccolo stronzetto.", mi stampa un bacio, "E comunque...si non ho idea di come tu abbia fatto a trovare questi biglietti."
"Stella. Lo sai, dopo la nomina ai Tony Awards può avere tutto e subito."

"Ti fa comodo essere amico dei vip, eh?", mi sorride malizioso.

"Beh, se il call back andrà bene diventerò a tutti gli effetti uno di loro."

Si morde il labbro fissando il mio, "La cosa mi sta...iniziando ad eccitare."
Abbasso la voce sorridendo malizioso, "Ti piacerebbe, eh? Raccontare in giro che vai a letto con una celebrità?"
Alza le sopracciglia, "Non lo sto già facendo da un paio d'anni?"

Rido scontrando il mio naso contro il suo, "Scemo! Non sarò mai...mai quel tipo di celebrità."

Sorride dolcemente, "E' per questo che ti amo, tu sei...diverso. Sei sempre, sempre stato diverso. Non sei mai andato alla ricerca di attenzioni..."

"Già, sono venute da me da sole, io...facevo solo ciò che mi piaceva."

"E lo hai sempre fatto molto bene.", il suo tono torna malizioso.

Scoppio a ridere, "Stiamo parlando ancora della stessa cosa?"

Mi afferra il labbro inferiore con i denti, "Non credo proprio..."

Le luci si spengono, lo spettacolo sta per avere inizio. Appoggio la mia testa a quella di Henrik, stringendogli ulteriormente la mano. Lui si gira leggermente posandomi un ultimo bacio sulla guancia, "Comunque grazie, troppi regali questo Natale."

"Li meriti tutti, mi hai cambiato la vita."

-

Dal momento in cui mettiamo piede in casa ci ritroviamo addosso un puro macello. Ci sono tutti, tutti tutti, tranne una persona, ossia il mio regalo per Henrik, che arriverà tra un po'. Noto subito che hanno seguito le mie istruzioni: la camera è stata chiusa, la cassettiera è stata messa davanti in cima alle scale, cosi da non rendere possibile il passaggio, non si sa mai. La zona notte è off limits per oggi. Il tavolo e il divano sono stati spostati, c'è dell'attrezzatura musicale in quell'angolo, Henrik aggrotta le sopracciglia e mi guarda tra un saluto e l'altro, "Facciamo il karaoke?"

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