#Christian

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#Christian

Occhi blu, capelli nerissimi, una bellezza mozzafiato. Sembrava che gli angeli cantassero al suo passaggio. Mi chiedevo cosa cercasse da uno con me, biondo, occhi scuri, occhiali sul naso, innamorato di videogiochi e regia, fin da piccolo super interessato a film e registi di vario genere, con un canale Youtube in cui realizzare cortometraggi. Pensavo volesse semplicemente far parte di uno dei miei micro film. Sembrava parecchio interessato al mio ultimo lavoro, una mini serie che stava prendendo piede sul web durante mio arrivo nella grande mela. Ma penso che abbia visto qualcosa di più di un piccolo nerd gay.

Vengo da una famiglia ricca, importante. Una generazione di banchieri, cene super composte durante le riunioni di famiglia. Se non fossi scappato a New York per il college sarei impazzito.

Il fatto che fossi gay è sempre stato nascosta agli altri parenti, mio padre è sempre rimasto molto deluso dalla mia "scelta sessuale", come la chiamava lui, e non voleva suscitare scandalo nella sua famiglia perfetta e composta. Ad ogni cena importante riusciva ad affiancarmi una qualche ragazza per non dare nell'occhio. Non sentirmi accettato in famiglia creava difficoltà anche nel riuscire a sentirmi fiero di me stesso.

Per non parlare della mia idea di frequentare una scuola d'arte, il voler fare il regista.

"Non riceverai un centesimo da questa famiglia. Tu hai bisogno di una posizione solida e sicura, non vivere di questi sognetti da ragazzini."

Me la dovetti cavare da solo fin dall'inizio. Le rate della Pace sono sempre state molto alte, mi sono dovuto arrangiare in lavoretti sempre diversi.

Giro cortometraggio fin da giovanissima età. Rubavo la videocamera a mio padre e creavo incidenti colossali con le mie macchinine.

Ho sempre trovato nel cinema e nel teatro la mia vocazione. Youtube, il web, mi aiutava a far conoscere le mie idee per determinati cortometraggi e mini serie. Diressi anche molti spettacoli durante il liceo, ce ne fosse stato uno in cui mio padre fosse venuto a giudicare il mio lavoro. Ha sempre messo un muro tra lui e la mia passione più grande, e anche tra lui e me in generale. Ho sempre cercato cosi tanto la sua approvazione, un minimo appoggio, un leggero complimento.

Zero.

Mia madre, invece, non era della medesima opinione riguardo i miei sogni ed il mio essere, ma diventarono il frutto del loro divorzio.

"Ma per mio figlio ne vale la pena", mi ripete lei ancora oggi. Se mia madre non ci fosse stata non sarei arrivato dove sono ora.

La presi e la portai a New York con me. Riconciammo da zero insieme, abbandonammo quella vita fin troppo perfetta e finta, imparammo a bastarci, perché fummo tagliati completamene fuori da quella famiglia che non sentivamo nostra.

La vita vera cominciò da li: da New York, dal college.

Mi sono sempre accettato, ma New York mi insegnò a sentirmi fiero della mia sessualità.

Conobbi persone fortissime, diventai amico di due dei miei attori preferiti, mi innamorai seriamente e fece un male cane.

Conobbi Stella tramite Sarah, che era mia compagna di corso.

Conobbi Tarjei tramite Stella. E poi Henrik tramite Tarjei. Ero cosi emozionato del fatto che avrebbero fatto parte del nostro gruppo. Conoscevo Skam, sapevo che Tarjei stesse con Henrik, erano una coppia che rifletteva il senso di amore che cercavo per me stesso.

Innamorarmi di Jasper non riflesse mai quell'idea di amore che vedevo in quei due.

Jasper è sempre stato una montagna russa, una tempesta, un uragano.

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