Sogni nel cassetto.

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Sogni nel cassetto.


(Tarjei)

Torno in camera dopo qualche minuto portando due piccoli tramezzini sopra due piattini.

Non c'è nessuno.

Lascio i tramezzini sul comodino e mi accosto alla porta del bagno sussurrando piano, "Henrik tutto bene?"

"Si...arrivo!"

Sorrido sotto i baffi e torno in camera.

Dopo due minuti lo vedo entrare con il volto ancora un po' scosso.

"Ti sei dovuto sciacquare la faccia?", rido passandogli un tramezzino.

"Ho dovuto toccarmi.", si siede iniziando a mangiare.

Rido soddisfatto ma allo stesso tempo dispiaciuto, "Potevi almeno farmi assistere!!"

"Non ti avrei mai dato questa soddisfazione, sei stato troppo stronzetto!", mi sorride.

"Hey, sei stato tu ad istigarmi!"

Sorride e si protrae verso di me.

Gli do un piccolo bacino.

"Quando accadrà finiremo stremati, già lo so."

Rido, "Ora almeno sai di cosa potrei essere capace!"

Appoggia sul comodino il piattino in cui sono rimaste poche briciole.

Si siede appoggiandosi allo schienale del letto e apre le gambe.

"Vieni."

Mando giù l'ultimo boccone e mi siedo dentro le sue gambe appoggiando la schiena al suo petto.

Le sue braccia mi avvolgono.

Mi mordicchia piano l'orecchio e la cosa mi fa venire i brividi.

Cerco comunque di instaurare un dialogo che non finisca a spingerci in luoghi particolari, soprattutto con miei in salotto.

"Voglio dirlo a David domani."

"Mmh...", annuisce senza staccare la sua bocca dal mio lobo.

"Voglio che ci sia anche tu quando glielo dirò. Lo aspettiamo davanti a scuola. Ma gli diremo di tenerselo per sé fino a quando non incontreremo gli altri."

"Come preferisci piccolo, nessun problema, tanto attacco alle undici e mezza."

"Perfetto.", accarezzo dolcemente le sue braccia.

-

A cena noto Henrik parlare insistentemente di sport con mio padre.

Sono contento, ci tengo che leghino.

"Quali sono i tuoi piani per il futuro Henrik?", dice ad un tratto mia madre.

"Lavorare con i miei e continuare a fare audizioni. Non nascondo che però mi piacerebbe continuare a studiare recitazione. Muoio di invidia quando vedo Tarjei sul palco per i suoi spettacoli scolastici."

"Io sogno Broadway."

Oddio, l'ho detto davvero.

Henrik mi sorride stupito, "Davvero? Questo non me lo avevi mai detto."

"Non lo aveva mai detto neppure a noi.", i miei genitori cominciano a fissarmi.

"Cioè, si, mi piace lavorare a Skam, però il teatro è un luogo speciale. E poi vabbè, sogno anche Hollywood, il mondo del cinema. Amo entrambi. Mi piacerebbe lavorare ad entrambe le cose nella mia vita."

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