"Ripetilo" [Parte 2]

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"Ripetilo" [Parte 2]



(Tarjei)

E rieccomi alla fermata dell'autobus.

Henrik ha sbagliato ancora e Julie ci ha mandato via.

Ha detto che probabilmente non metterà quella scena.

Sono abbastanza arrabbiato. Perché non fa il professionale quell'idiota?

Che cosa gli è preso?

Guardo le macchine passare e mi sporgo un po' per vedere se arriva l'autobus ma nulla.

Sospiro e saltello leggermente sul posto per scaldarmi.

Sto pensando se tornare a casa a piedi o meno.

All'improvviso sento una presenza dietro di me.

So benissimo chi è.

Posso percepirlo anche a chilometri di distanza.

Riconosco l'odore, il rumore dei suoi passi.

Potrei riconoscerlo in mezzo a mille.

Sento le sue mani sfiorare le mie.

Non mi volto, abbasso leggermente la testa guardando leggermente all'indietro.

Sento il suo volto sprofondare tra i miei capelli e la mia sciarpa.

"Sono un idiota."

La sua voce è bassa, profonda, sconfitta.

Rabbrividisco leggermente.

"Ripetilo..."

Mi stringe perfettamente le mani e non si sposta di un millimetro.

"Sono un idiota."

"Mh, sai una cosa? Adoro sentirtelo ripetere!", rido vittorioso.

Mi lascia le mani e mi gira verso di lui.

"Ti prendi gioco di me?", sorride.

"Si, si nota?"

"No, per niente", scoppia a ridere.

Io gli sorrido dolcemente, lui si ferma e mi guarda negli occhi, "Mi perdoni?"

"Beh, dipende, quali sono le tue intenzioni?"

"Potrebbero essere...leggermente moleste", ammicca facendomi un occhiolino.

"La cosa potrebbe interessarmi. Ti farò sapere."

Mi giro nuovamente verso la strada.

Lui mi cinge i fianchi con le braccia stringendomi a lui. Appoggio la testa all'altezza della sua spalle e volto leggermente il viso per contemplare il suo.

Mi bacia la tempia e io socchiudo gli occhi.

Tutto questo è meraviglioso.

Sento anche un leggero brontolio provenire dal mio stomaco ma cerco di non dargli peso.

Ma è anche da questo che capisco gli effetti benefici che mi fa anche solo la sua semplice presenza.

Torno a voltarmi verso di lui e fisso le sue labbra.

Sto impazzendo. Voglio un suo bacio. Un bacio reale, dato in una circostanza naturale.

Socchiudo gli occhi e mi avvicino alla sua bocca.

Mi blocco di colpo sentendo il suo dito premere verso il mio labbro.

"No, Tar."

Cosa? Perché no? Perché? Perché? Perché?

I miei occhi si spalancano, una parte di me è terrorizzata.

Mi sorride.

"Io sono un bravo ragazzo Tarjei e...non bacio nessuno prima della fine del secondo appuntamento."

"Ti prego, dimmi che scherzi!", spalanco gli occhi ancora di più. Mi sarei aspettato di tutto ma non una risposta del genere.

"No. Quindi preparati. Sabato alle 19 passo a prenderti."

"Cosa? Ma...sei serio?"

"Si?"

"Ma...cosa dovremmo fare io e te ad un appuntamento?"

Alza le spalle e guarda in alto, "Quello che fanno tutti, parliamo di noi, di cosa ci piace e quelle stronzate...", torna a soffermarsi sul mio viso.

"Henrik ma io e te ci conosciamo già. Non penso che la cosa abbia senso."

Sorride, "E quando mai il nostro rapporto ha avuto un senso? Per me sei speciale. Ma noi abbiamo iniziato al contrario! Abbiamo iniziato a conoscerci baciandoci! Voglio che il nostro primo bacio sia speciale."

"Ma..."

"Lo so, il nostro primo bacio TEORICAMENTE c'è già stato. Ma il nostro primo bacio reale, in un luogo normale, senza telecamera, senza costrizioni, senza pressioni no. Quindi sabato ti porto fuori a cena. Elegante, mi raccomando."

La cosa mi spaventa ed elettrizza allo stesso tempo. Sento salirmi l'adrenalina, è una sensazione piacevole.

"Bene, ci vediamo sabato.", mi sorride e sale sull'autobus salutandomi dal finestrino.

Lo saluto sorridendo con la mano e non perdo il contatto visivo con lui fino a quando l'autobus non si allontana troppo.

Mi metto le mani tra i capelli e sorrido, "Cazzo, ho un ragazzo!"

Mi guardo attorno come se mi trovassi nel paese delle meraviglie e sorrido alle persone che mi fissano. Per la prima volta la cosa non mi da assolutamente problemi.

Poi torno mezzo secondo in contatto con la realtà, "Cazzo...quello era anche il MIO autobus!"

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