Inquietudine.

2.5K 175 59
                                    

                 

Inquietudine.


(Tarjei)

Mi trascino letteralmente sotto il portone di casa guardandomi attorno.

Non è successo niente di che in realtà.

Tanta paura per niente, come sempre.

Un classico della mia personalità.

Tendo ad immaginare le cose in modo peggiore di come siano realmente.

Solo in mensa, mentre camminavo verso il tavolo, la gente mi fissava.

Ma i miei amici hanno creato una specie di scudo umano attorno al nostro tavolo.

Nessuno sarebbe riuscito a guardarmi.

Vedo quel sorriso stupendo che spegne tutte le mie pene uscire dal portone di casa mia.

"Hey", si avvicina baciandomi.

"Ciao.", gli sorrido, "Eri...già su?"

"Si, beh, ho detto a tua madre che vieni da me."

"Ma non ho il cambio per domani."

"L'ho preso io.", sorride, "Adesso andiamo da me, ci facciamo un bagno caldo...", mi accarezza piano le spalle, "...e stasera ceniamo al ristorante di mia madre.", strofina il naso al mio, "Ti coccolo un po'."

Sorrido sinceramente, "Mi avevi già convinto a bagno caldo."

Scoppia a ridere, "Andiamo!"

-

Casa di Henrik è completamente vuota.

Cosa che adoro.

Il silenzio è la cosa di cui ho più bisogno in questo momento.

"Vado a preparare la vasca. Fa come se fossi a casa."

Vado in camera sua e mi siedo sul letto.

Lo sento aprire l'acqua.

E' cosi strano tornare qui dopo tutto questo tempo.

L'ultima volta che ci sono stato sono fuggito a causa di un'erezione dopo aver intravisto il suo pene.

Ripensandoci adesso mi viene da ridere.

"Tarjei! Vieni!"

Mi alzo e mi dirigo verso il bagno.

Appena entro trovo i vestiti di Henrik già sul pavimento.

Non ci credo, è già dentro.

Lui mi sorride tra la schiuma, "Spogliati, dai, non fare il timido!", ride.

Sorrido spogliandomi, "In realtà il timido sei tu, ti sei già buttato dentro senza regalarmi il minimo spettacolo!"

"Ti sto ancora punendo per avermi illuso."

"Ancora?!"

"Te lo ricorderò per sempre, Tarjei, giuro!"

"Avrei dovuto farti quel benedetto pompino, almeno non mi avresti sfracassato le palle in questo modo.", rido e mi metto nudo davanti a lui alzando le sopracciglia.

Lui guarda verso il basso mordendosi piano la lingua tra i denti, "Le tue palle sono a posto, a quanto vedo!"

Rido, "Sei un coglione!"

Mentre entro nella vasca lui si tira un po' su sedendosi.

Alza le ginocchia allargando un po' le gambe e mi fa posizionare tra esse.

#EvakDove le storie prendono vita. Scoprilo ora