Live di Natale [Parte 1]

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Live di Natale [Parte 1]


(Tarjei)

Apro gli occhi con un sorriso stampato in faccia. La luce entra violenta dalle finestre. Faccio passare la mano lungo il mio petto nudo. Sfioro i leggeri succhiotti fatemi da Henrik ieri, la prima notte passata insieme qui. Una volta tornati dal pub ci siamo riempiti di coccole. Abbiamo finto di guardare la televisione insieme mentre mi riempiva di grattini, in braccio a me una piccola Apple addormentata.

Sorrido per la semplicità di quel piccolo ricordo. Allungo il braccio dalla parte di Henrik ma non sento niente. Mi alzo con la schiena e trovo ai piedi del letto Apple che si stiracchia, "Hey piccola...", le sorrido allungando il dito. Lei si avvicina strusciandosi col muso.

"Papà si è svegliato!", dice Henrik dal piano di sotto. Sorrido per la frase. Sono cosi dannatamente felice, è tutto cosi bello. Mi lascio cadere lungo il suo lato del letto immergendomi nel suo odore.

Lo sento salire le scale. Ascolto i suoi passi con gli occhi socchiusi. Quando lo sento vicino alla cima mi rialzo appoggiandomi bene allo schienale. Non mi sono mai sentito cosi in pace. Lo guardo, il suo meraviglioso sorriso è presente sul volto. Tiene in mano un vassoio con la colazione. Mi stupisco spalancando un po' gli occhi. Sorride ulteriormente, "Non ti ci abituare eh!", scoppia a ridere avvicinandosi a me.

"Sei tu che mi vizi!", gli tiro la maglietta per farlo abbassare sfiorandogli le labbra con le mie.

"Buongiorno.", dice con la sua meravigliosa voce profonda. Wow, adoro pensare che sarà cosi tutte le mattina da adesso in poi.

"Buongiorno a te!", sorrido con una leggera emozione.

Alza le sopracciglia, "Sei felice, Tarjei?"
"Si capisce cosi tanto?"
Ride, "Si!", appoggia il vassoio sul letto e mi passa la tazza, "Allora, piano di battaglia."
Lo guardo sprofondando parte del mio viso nella mia mega tazza di caffelatte.

"Oggi spesa grande per la cena, prendiamo un paio di regali per i nostri e nel tardo pomeriggio facciamo la live. Ok?"
"Perfetto. Però domani e dopo domani promettimi che studiamo. Abbiamo gli esami a fine Gennaio e a Natale abbiamo tutta la famiglia qui, a Capodanno i nostri amici, poi il call back...è un bel casino."
"Per me lo è, tu hai già cominciato a studiare almeno!", ride.

"Non hai fatto proprio niente?"
"In realtà si, ho iniziato eccome mentre ero in Norvegia, quindi sta tranquillo. Ce la facciamo."
Tiro un respiro di sollievo, "Oh meno male, avevo bisogno di sentirmelo dire!"

Si sporge verso di me assaporando le mie labbra con avidità. Alito mattutino e caffelatte? Lo adora. Lo so bene perché anch'io lo adoro a mia volta, soprattutto quando sento l'amaro dei mega tazzoni di caffè che Henrik si prepara ogni mattina. E' come una droga per lui, non riesce a svegliarsi senza.

Ieri sera al pub abbiamo anche parlato del Gay Pride del ventisei. La notizia che ci saremo noi due si è sparsa, pensiamo che sarà presente ancora più gente di quanto credevamo. E' il mio primissimo Pride, lo zio di Henrik non sta più nella pelle, ce lo ha detto via Whatsapp quando lo abbiamo avvertito. Ma in generale la nostra famiglia l'ha presa bene, anche perché saranno con noi alla manifestazione.

In Norvegia, quando uscivamo non avevamo paparazzi o cose del genere. Vivevamo la nostra relazione in pace, adesso, invece, soprattutto qui, sarà una caccia alla coppia continua. Non che la cosa mi entusiasmi molto, alla fine siamo venuti qui per studiare, non per fare i vips.

Ma sono anche abbastanza tranquillo ad affrontare questa nuova dinamica di vita. Henrik è con me ed è lui a trasmettermi la calma necessaria. Verremo fotografati? Bene. L'importante è non trovarmi il mare di fans sotto casa.

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