Sguardi.

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Sguardi.


(Tarjei)

Spegniamo velocemente i telefoni.

Non posso credere che lo abbiamo fatto davvero.

Si, cioè, forse quella foto potrebbe rappresentare tutto o niente.

Ma noi sappiamo la verità e mi è venuto uno strano mal di pancia.

"Spenti fino a sabato, siamo intesi?"

"Come farò a scuola? Come farò a sentirti?"

"Amore domani...o meglio, oggi è venerdì, possiamo farcela."

"Torni da me a dormire stasera, vero? Non chiuderò occhio di sicuro pensando all'intervista..."

Henrik mi tira le braccia facendomi alzare dal piano della finestra.

"Rilassati, piccolo, andrà tutto bene. Stendiamoci, è tardi."

Respiro profondamente e mi sdraio.

Lui si mette accanto a me e mi stringe subito a sé.

E' senza maglietta come volevo, i nostri petti attaccati mi fanno rabbrividire.

"Ho un appuntamento con le tue clavicole...", ride, "Magari ti aiuta a rilassarti."

"Ho paura per scuola domani mattina."

Si mette sopra di me baciandomi le clavicole, "Sssh...ti accompagno io..."

Sobbalzo leggermente sentendo la sua bocca in contatto con la mia pelle.

Inizia a farmi una serie di lunghi succhiotti lungo tutte le mie clavicole.

All'intervista mi toccherà indossare la camicia, devo assolutamente nascondere i suoi marchi finché tutto non sarà ufficiale.

Rilasso le spalle mentre lo lascio fare, mi sto davvero tranquillizzando.

Accarezzo piano i suoi capelli.

Piano piano mi sembra di sprofondare nel sonno.

E anche i suoi succhiotti si fanno sempre più deboli fino a quando non ci addormentiamo entrambi.

-

La sveglia suona, ed è davvero, davvero, davvero, davvero, davvero troppo presto.

Abbiamo dormito davvero pochissimo stanotte.

Henrik si gira dall'altra parte.

"Amore...ti prego...lo so che è difficile..."

"Mmmh...no...non ce la faccio...oggi passo...", si mette il cuscino sopra la testa.

Mi appoggio alla sua schiena, "Me lo hai promesso...mi accompagni a scuola..."

"Non ci andare a scuola..."

Rido piano, "Non posso..."

"Mmmmmmmmmmmh...", si alza con i capelli tutti scompigliati e le occhiaie.

Rido, "La prossima volta ricordami di dirti che ti amo di giorno, ok?"

"Mmmh, lo prometto..."

Si ributta sul cuscino e alza una mano facendo il segno del cinque, "Cinque caffè per me..."

Rido, "Vado a fartelo amore."

Mi alzo andando in cucina.

"Hey, Tar, ma che orario avete fatto ieri?"

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