Capitolo 4

15.7K 513 115
                                    

Cuore a mille, mani che tremavano, respiro accelerato.
Erano queste le sensazioni che almeno un'ora prima che la sveglia suonasse, mi destarono dal continuare a dormire.
Avrei avuto la mia prima uscita in città e non sapevo davvero cosa aspettarmi da quel mondo dimenticato da tutti.
Scostai le coperte dal mio corpo, era inutile continuare a rigirarsi frà queste, oramai avevo accantonato l'idea di poter riposare per un altro po'.
Il pavimento freddo della nostra stanza mi fece rabbrividire a contatto con i miei piedi nudi, ma ovviamente io fra le tante cose, dovevo dimenticare a casa proprio un paio di pantofole.
Raggiunsi il nostro armadio comune, sfilando dalla gruccia la mia uniforme.
A volte mi chiedevo perché non avessero optato per dei semplici pantaloni, di un colore anche più scuro fra l'altro.
Sbuffai, pensando che fra qualche giorno, quel tragico momento del mese sarebbe arrivato e in quel caso, io e il colore bianco avevamo un pessimo rapporto, ma non avevo alternative.
Afferrai il mio beauty case, recandomi al bagno, data l'ora, sarei stata sola e non avrei dovuto fare la fila anche per lavarmi i denti.
La frescura di primo mattino, mi fece battere i denti fin quando finalmente non arrivai a destinazione, chiudendomi la porta alle spalle, ma purtroppo l'insonnia non aveva colpito solo me.
"Buongiorno" gracchiai, evitando di soffermarmi troppo con lo sguardo sul petto nudo di Harry, intento a rimuovere la schiuma da barba dal suo viso.
"Buongiorno" rispose a sua volta, lanciandomi una lunga, quanto sfacciata occhiata, dal riflesso dello specchio.
Il nostro saluto del giorno precedente non era stato dei migliori, lui era stato il solito stronzo, ma non valeva neppure la pena parlarne, capì che con un tipo come lui bisognasse limitarsi al minimo e all'indispensabile o almeno erano queste le mie intenzioni.
Afferrai il mio spazzolino, avvicinandomi al lavandino adiacente il suo, gli spazi erano davvero limitati in tutto lì e la presenza di certi elementi, li rendeva ancor più soffocanti.
Cominciai a spazzolare i denti, mantenendo lo sguardo basso, avrei scommesso qualsiasi cosa che il suo invece fosse ancora posato su di me, lo sentivo, ma nonostante questo non ne capivo il motivo.
Con la cosa dell'occhio, sbirciai al lato, notando che si stesse tamponando il viso con un asciugamano.
Ne approfittai di quei pochi secondi, per scrutarlo meglio.
Aveva un bel fisico, non eccessivamente muscoloso ma tonico al punto giusto e poi era completamente ricoperto di inchiostro in molte parti del busto.
Arrossì, quando una sua risata echeggiò in quelle quattro mura.
"Si gode lo spettacolo?" La sua voce per quanto roca e a tratti sexy, la trovavo fastidiosa di primo mattino.
"Non c'è nessuno spettacolo da godersi" risposi prontamente, rimettendo a posto il mio spazzolino.
"Ha sempre la risposta pronta lei?" Alzai gli occhi al cielo per il suo modo antiquato di parlare con una ragazza di a mala pena qualche anno in meno di lui.
"E tu sei sempre così..... Antico?" Domandai, spostandolo per davvero ora lo sguardo su di lui, ma mantenendolo alto verso il suo viso.
"Antico?" Si accigliò, abbozzando però un sorriso.
"Mi dai ancora del lei" gli feci notare.
"Mantengo sempre la mia parola, lei non ha svolto bene quell'esercizio, quindi continuo a parlarle in questo modo antico" calcò l'ultima parola.
"Come vuole" finsi un sorriso, prendendo a pettinare i miei lunghi capelli.
Avrei seriamente dovuto tagliarli prima o poi, le temperature lì, durante il giorno, erano già abbastanza alte e tutto quell'ammasso che mi ritrovavo in testa, non mi aiutava affatto.
"Deve fare tutto quello che le verrà richiesto, niente colpi di testa" mi girai nuovamente verso di lui, al suono di quelle parole.
"Prego?"
"Mi ha sentito, non faccia di testa sua, lì fuori non sarà protetta come qui dentro"
"Ne sono consapevole, non mi creda così stupida" sbottai, trucidandolo con lo sguardo.
Era irritante, credeva davvero che scendessi dalle nuvole.
"Allora lei mi dimostri il contrario" avanzò di qualche passo, fermandosi a meno di mezzo mentro da me.
"Le ho già detto che non devo dimostrale nulla" ribadì con espressione seria.
Non rispose, limitandosi ad un accenno di sorriso, prima di sfilarmi dalle mani l'elastico che avrei dovuto usare per legarmi i capelli.
"Sta meglio così" disse posandolo sul lavandino, per poi sorpassarmi e uscire dal bagno.
****

Mission of love [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora