Capitolo 62

10.8K 334 26
                                    

Harry's pov
"Oddio quindi ci è riuscito?" Sbottò Isabelle iniziando a ridere e Dio solo sapeva quanto quel suon mi facesse bene, certo odiavo il fatto di non essere io il motivo del suo sorriso, ma al momento mi bastava vederla più serena, la piega che stava prendendo il nostro litigio non mi piaceva per niente, avevo paura, paura che lei non accettasse che purtroppo esisteva un passato fra me e mia cugina, ma che sicuramente questo non era stato rose e fiori come lei se lo era immaginata.
Capivo il fastidio che provava nel sapere che c'era stata dell'attrazione fra me e Kim, ma quello era il male minore, ero sicura che se fosse venuta a conoscenza dell'intera vicenda, la gelosia sarebbe passata decisamente in secondo piano, lasciando spazio ad una delusione che io non volevo darle, mi facevo già abbastanza schifo da solo e non volevo che lei iniziasse a guardarmi con occhi diversi.
"Purtroppo si, suo marito lo ammazza se non ci sbrighiamo"
"Ci?" Chiese con tono timido, era in quei momenti che avrei voluto stringerla forte a me e dirle che lei era la donna più dolce di questo mondo, i suoi modi di fare mi mandavano fuori di testa e nonostante Isabelle avesse il suo bel caratterino, non potevo negare che ai miei occhi restasse di una tenerezza unica, la sua timidezza mi scioglieva, i suoi occhioni mi facevano perdere la ragione.
"Certo, non vuoi venire?" Sussurrai, sfiorandole il viso, stava combattendo con se stessa, con la necessità di mandarmi a cagare, ma con la voglia di stare con me.
"Ecco io..non lo so" mormorò, distogliendo lo sguardo, poteva dire quello che voleva, ma io sapevo bene cosa le stesse frullando per la testa.
"Facciamo una tregua, continuiamo dopo" le strizzai l'occhio, iniziandole a togliere quel camice, che cazzo, la rendeva ancora più sexy del solito e subito scenari di lei con solo quel pezzo di stoffa bianco indosso, cominciarono ad invadere la mia mente, decisamente deviata, ma infondo, ero pur sempre un uomo e lei una donna, la mia donna.
"Mmm, ok" ridacchiò, aiutandomi a svestirla purtroppo non del tutto, prima di infilarsi sciarpa e cappello, era adorabile, non mi sarei mai stancato di dirlo.
Afferrai la sua mano nella mia, iniziando a correre per i corridoi di quell'ospedale come due pazzi e forse lo eravamo, anzi lei lo era per star dietro ad uno come me, uno che non era stato in grado di chiudere i conti con il passato, uno che aveva preferito scappare pur di non avere a che fare con certe persone, uno che nonostante tutto, continuava a sperare che quella ragazza che ora correva mano nella mano con lui, continuasse ad amarlo anche quando tutta la verità sarebbe venuta a galla, perché purtroppo sapevo che sarebbe avvenuto.

"Dove stiamo andando?" Chiese, riscaldandosi le mani sulla ventola dell'aria calda.
"Mi ha mandato un indirizzo, quell'idiota non aveva neppure l'auto con se, credo si sia nascosto nei dintorni della casa dell'amante"
"Oddio" ridacchiò "Cameron è davvero forte"
"Che? È un pazzo, in che cavolo di situazioni si va ad immischiare?"
Era ancora un ragazzino e come tale non prendeva in considerazione certi rischi nonostante lo avessi messo in guardia sulla prima regola dell'amante perfetto: mai a casa di lei.
"Magari gli piace davvero questa signora" scollò le spalle "non pensavo fosse sposata, spero solo che non abbia bambini"
"Perché?" Le chiesi continuando a guardare sul navigatore, sembrava che avessi preso la strada giusta e che fra meno di cinque minuti saremmo arrivati, sperando di trovare Cameron ancora vivo.
"Il tradimento è una cosa orribile, ma quando hai anche dei figli e come se un po' stessi tradendo anche loro" sussurrò, guardando fuori dal finestrino, alle volte Isabelle si perdeva nei suoi pensieri, sapevo che fosse preoccupata per la sua famiglia che purtroppo non la lasciava mai in pace e dentro me, nonostante neppure li conoscessi, iniziò a nascere un senso di odio verso quelle persone, la facevano soffrire e se toccavano lei, automaticamente toccavano anche me.
"Lo penso anch'io" concordai, nella vita non avevo mai avuto molto rispetto per le donne, ma infondo loro erano le prime a tradire i propri fidanzati o mariti per una notte con me, in cambio io non le promettevo nulla, non le illudevo, ma non sarei mai stato in grado di comportarmi in quel modo, se amavo, non tradivo ed io amavo tanto Isabelle, non avevo motivi di gettarmi fra le braccia di un'altra donna, lei era l'unica e sola per me.
"Eccolo" iniziò a ridere di nuovo e non appena misi a fuoco la scena, non riuscì a trattenermi dal fare lo stesso.
Cameron era accovacciato dietro un cassonetto dell'immondizia con indosso solo dei boxer, stava congelando.
"Sali idiota" accostai con l'auto al suo fianco e come un fulmine, spalancò la portiera per fiondarsi dentro.
"Quan-quanto cazzo ci-ci hai messo?" Stava tremando e questa situazione per me era particolarmente divertente "oh ciao Isabelle" sorrise, mettendosi con la testa fra i due sediolini anteriori.
"Ciao Cameron come butta?" Chiese lei, cercando di non ridere, era troppo gentile per farlo.
"Potrebbe andare meglio grazie.. Cazzo alza il riscaldamento" sbottò, cominciando ad agitarsi come un bambino.
"Harry dagli la tua giacca" disse Isabelle, lanciandomi un'occhiataccia.
"Solo quando mi ringrazierà per avergli salvato il culo" ridacchiai.
"Il culo stava per farmelo quello lì cazzo, ha preso una spranga enorme, ho rischiato grosso" aveva un'espressione terrorizzata e come biasimarlo, chiunque avrebbe reagito così trovando la propria donna a letto con un altro, con un ragazzino per giunta.
"Ti avevo avvertito di non andare da lei.."
"E dimmi, come sei riuscito a conquista?" Donne, vedevano del romantico anche in un tradimento.
"Oh Isabelle, io ci sono fare" gonfiò il petto sul quale non ci era neppure l'ombra di una leggera peluria "l'ho corteggiata per bene prima di arrivare al sodo"
"Oh che carino" disse, guardando male me. Cosa diavolo avevo fatto ora? Anch'io l'avevo corteggiata per bene a suo tempo.
"E come si chiama questa misteriosa donna?"
"Susan, si chiama Susan ed ha quarant'anni, forse quarantuno non ho capito bene, dicono che sia meglio non chiedere l'età ad una donna"
"Sopratutto quando ha quasi l'età di tua madre" risi, ma fui l'unico.
"Non starlo ad ascoltare, ad Harry piace sparare cazzate"
"Isabelle" ora fu il mio turno di guardarla male, quella lingua biforcuta prima o poi gliela avrei tagliata.
"Ah non mi dici nulla di nuovo, mi ha rotto le palle per una settimana, diceva che dovevo trovarmene una della mia età o addirittura, una più piccola"
"Mmm davvero?" Chiese Isabelle, grattandosi il mento "credevo che Harry apprezzasse quelle come dire...più mature"
"Smettila di lanciare queste frecciatine" borbottai, alzando gli occhi al cielo, quella bambolina sapeva essere tanto dolce quanto diabolica.
"Hai la coda di paglia per caso?" Arricciò il naso, un gesto che faceva spesso quando era nervosa o comunque quando qualcosa non le andava a genio, tipo Kim.
"No, ma so benissimo cosa stai cercando di fare"
"Se ti senti toccato in qualche modo, vuol dire dire che ho fatto centro"
"Oh qui si mette male" sghignazzò quell'idiota da dietro.
"Oh tranquillo Cam, Harry può aspettare, stavi dicendo.."
"Harry può aspettare" scimmiottai la sua voce, respirando a lungo, per evitare di dire cose, di cui sicuramente mi sarei pentito, ma mentirei se dicesse che quella ragazza non mi portava all'esasperazione.
"Susan è una vera bomba a letto, cazzo è così esperta.."
"A differenza tua" mormorai, fermandomi ad un semaforo.
"Puoi definirti più esperto in materia?" Chiese Isabelle con finto tono tranquillo, bene, mi ero fottuto da solo.
"Da questa risposta dipende la tua vita" l'aggiunta di quel coglione non mi aiutò affatto ad elaborare una risposta sensata, ma poi un lampo di genio mi salvò in calcio d'angolo.
"Lascio commentare a te" ammiccai nella sua direzione, vedendola arrossire e per una dannata volta; Harry 1 Isabelle 0.
"Te l'ha fatta" ridacchiò Cameron, scompigliandole i capelli.
"Hai vinto una battaglia, non la guerra Styles" replicò indispettita, sbattendo perfino i pugni sulle ginocchia, era così carina e ben lontana dall'assumere sembianze scazzate, come invece voleva dare a vedere.
"E quando finirà questa guerra?" Le chiesi fra il divertito ed il serio, volevo davvero mettere un punto a quella discussione ad andare avanti tranquillamente con la nostra storia, ma a quanto sembrava, la vita non era molto d'accordo con le mie idee e dalla risposta della scimmietta al mio fianco, neppure lei era molto propensa a darmi ascolto.
"Quando confesserai i tuoi peccati"
Isabelle in vantaggio.

Mission of love [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora