Capitolo 45

9.6K 354 35
                                    

Isabelle's pov
"Sta bene sul tuo corpo nudo" sorrise, sfiorando il suo ciondolo al mio collo.
Era un gesto molto significativo per me, sapevo l'importanza che quella collana aveva, si fidava tanto di me e questo mi riempì il cuore di gioia.
"Significa tanto per me" posai la mia mano sulla sua.
Avevamo appena finito di fare l'amore e sapevo che quella sarebbe stata l'ultima volta per molto tempo.
"Tu significhi molto per me" sussurrò, guardandomi intensamente negli occhi.
Mancavano poche ore alla sua partenza e avevamo preferito non dormire, godendoci appieno quegli ultimi istanti insieme.
"Ti chiedo solo di non esporti a pericoli inutili" lo supplicai con lo sguardo, sapevo quanto fosse caparbio, testardo, ma sopratutto coraggioso.
Amavo questi aspetti del suo carattere, ma al momento l'unica cosa che mi interessava era che tornasse a casa sano e salvo, il resto non contava.
"Non devi preoccuparti per me Isabelle" mormorò, spostando una ciocca di capelli dal mio viso "voglio che tu conduca una vita serena durante quest'anno e comunque ora ho un valido motivo per tornare a casa" sorrise.
"A prescindere da me, devi rispettare la tua vita Harry" corrucciai lo sguardo.
Odiavo quanta poca importanza desse a se stesso, come se in qualche modo non meritasse nulla, neppure di vivere.
"Lo farò" sussurrò, lasciandomi un bacio a stampo sulle labbra "manca un'ora" guardò l'orologio che aveva al polso.
"Già" abbassai lo sguardo, mordendomi il labbro inferiore per fermare il suo tremolio, avevamo promesso niente lacrime, dovevo riuscirci.
"Mi mancherai da morire scimmietta" posó un dito sotto al mio mento, facendomi alzare il viso "ma dopo questo ti prometto che nulla più ci separerà"
"Mi mancherai Harry" feci un sorriso tirato, non riuscivo a dargli altro al momento.
La sofferenza era tanta da parte di entrambi, ma la decisione era soltanto sua e nonostante decisi di evitare quell'argomento, dentro me lo avrei sempre pensato.
"Voglio vederti sorridere Isabelle, sempre" accarezzò il mio viso "è questo ciò che mi ha fatto innamorare di te"
"Ha-Harry" distolsi lo sguardo, quando ormai i miei occhi si fecero lucidi.
Quelle parole non mi aiutavano a contenere le emozioni.
"Isabelle"  fece scontare i nostri nasi "ti amerò ancora di più al mio ritorno"
"Anch'io" chiusi gli occhi, non essendo più in grado di reggere i suoi.
"Ah, cambia quel catorcio che hai come cellulare altrimenti non possiamo fare una videochiamata decente" ridacchiò.
"Mmm, mi ci ero affezionata, ma se servirà a vederti allora ne comprerò uno ultra tecnologico" sorrisi "sperando di capirci qualcosa" borbottai.
Non ero mai stata a passo coi tempi per quanto riguardava l'informatica.
"Niall se ne intende, fatti aiutare da lui"
"Si, chiederò a lui"
A Niall avrei chiesto tante cose in quei mesi, sarebbe stato il mio punto di riferimento insieme ad Angie, anche se dovevo ammettere che oltre loro due, al mio fianco, avrei voluto anche Fiamma.
"È un buon amico per te" disse.
"Molto è come un fratello per me"
"A tal proposito" assottigliò lo sguardo.
"Io e Fiamma stiamo continuando ad indagare" spiegai, non mi sembrava il caso di dirgli di tutte quelle coincidenze a meno di un'ora dalla sua partenza "ti farò sapere nel caso trovassi il mio gemello"
"O gemella"
"No" sbuffai " ti confonderesti"
"Questo mai" ammiccò "so riconoscere bene la mia donna, è unica"
"Speriamo che mi riconosci anche fra un anno" ridacchiai nervosamente.
"Hai dubbi?"
"No" risposi prontamente "e tu?"
"Sei la mia unica certezza" sorrise debolmente "devo iniziare a prepararmi" sbuffó, cercando di alzarsi dal mio corpo.
"Aspetta" gli afferrai una mano "voglio un bacio" sussurrai imbarazzata, sembravo una bambina, ma non mi importava, volevo sfruttare tutto fino all'ultimo istante.
La sua espressione si addolcì, respirò profondamente, prima di abbassarsi sul mio corpo e iniziare a baciarmi lentamente, con cura, senza fretta, come mai prima d'ora.
Attraverso quel bacio, stava cancellando tutti i miei dubbi, mi amava e nonostante tutto, nonostante mi fossi sentita messa da parte, lui era riuscito a portare tutto in secondo piano.
Nulla, né il tempo, né la guerra, né la morte, avrebbero mai cancellato un'amore così, un'amore come il nostro.

****
Una settimana, era passata una settimana da quando Harry era andato via ed altre tre ne rimanevo in quel posto pieno di ricordi.
Era difficile per me passare le giornate in quel posto, dove ogni singola cosa mi urlava il suo nome.
Decisi di non pranzare più una volta a settimana al mio vecchio tavolo, non ci riuscivo, così come dormire nella mia vecchia stanza.
Clarissa ed Angie mi stettero molto vicino i primi tempi, capendo i miei silenzi ed accettando la mia decisione di non dormire più con loro, ma in assoluto la persona che più mi fece star bene in pochi attimi della giornata, fu Fiamma.
Non mi lasciava mai sola, anche quando le urlavo di farlo perché lei sapeva che in realtà quello mi avrebbe distrutto ulteriormente.
Io ed Harry ci sentivamo ogni sera, alle sette in punto, unico orario in cui poteva chiamami.
La situazione in Siria era ben diversa da quella che vivevamo in Afganistan, tutto era amplificato, anche il pericolo di intercettazione.
Passavamo molto tempo a telefono, forse più del dovuto, spesso lo sentivo stanco, provato ed ogni volta che gli chiedevo come stesse, quale fosse stato l'impatto con quella realtà che lui già conosceva bene, mi rispondeva che andava tutto bene, ma io non gli credevo.
Stava male, stava molto male, alle volte non riuscivo a riconoscere il suo modo di parlare così fiacco, poco deciso, ben diverso dall'Harry  che avevo conosciuto io, ma non glielo facevo notare, gli restavo semplicemente accanto anche a distanza.

Mission of love [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora