Capitolo 41

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Isabelle's pov
Cos'è la rassegnazione?

Avevo sempre pensato che quello fosse il più brutto termine che potesse esistere, un modo più carino e meno brutto per esprimere chi in realtà si era arreso, chi aveva smesso di combattere.
Non era da me comportarmi in quel modo, ma a distanza di tre giorni, iniziai a vedere le cose sotto un'altra prospettiva.
Spesso sentivo i nostri sequestratori confabulare qualcosa per uno scambio che, a quanto avevo capito, era stato accettato dal nostro reggimento e dentro di me, sapevo che dietro questa decisione azzardata, ci fosse lo zampino di Harry.
Non potevo descrivere a parole quanto sentissi la sua mancanza, sarebbe stato inutile, ma col passare delle ore, la paura di non vederlo mai più mi tirava brutti scherzi.
Per quel poco tempo che riuscivo a dormire durante la notte, facendo degli incubi orribili, temevo addirittura di chiudere gli occhi.
Ogni giorno ci portavano qualcosa da mangiare, ma non riuscivo neppure a fare quello, le forze mi stavano abbandonando, mentre i dolori al corpo non facevano che aumentare.
Logan, era sicuramente il più forte fra i tre, sapeva gestire bene le sue emozioni, cercando di distrarci con le sue chiacchiere.
Il rapporto fra me e Fiamma, diventava sempre più forte, ci supportavamo a vicenda, cercavamo di parlare di qualunque cosa pur di non fermarci a pensare a quello che stava accadendo intorno a noi.
Le raccontai della mia famiglia, dei miei dubbi su Liam e da quella conversazione, capì che lei provasse un debole per quello che pensai fosse mio fratello.
Il quarto giorno, ci trasferirono in un'altra stanza, dandoci l'opportunità di fare una doccia ed indossare vestiti puliti.
Il mio braccio era violaceo, applicai del ghiaccio che uno di quegli uomini ebbe l'accortenza di fornirmi per poi fasciarlo.
Non era rotto, ma faceva ugualmente un male cane.

"Maledette manette"
Quella notte, avemmo l'opportunità di dormire su dei letti, sempre legati, ma almeno la mia povera schiena ebbe un po di tregua.
Dormire per tre notti di fila, su un pavimento bagnato e sporco non era il massimo.
"Come se senza potessimo scappare" sbuffai, continuando a guardare in direzione di quella maledetta porta blindata.
Se dovevo guardare ad una cosa positiva di quell'esperienza, era che col tempo ero riuscita a combattere la mia claustrofobia, ma il merito era sicuramente dei miei compagni di disavventura, che ogni qual volta stavo male, sapevamo come farmi distrarre.
"Non capisco cosa aspettino per questo scambio" disse Logan.
La sua fermezza e la sua lucidità stavano iniziando a scemare, eravamo esausti.
"Ho sentito che loro contatteranno il nostro reggimento per il giorno in cui avverrà" gracchia, mettendomi seduta.
"Stanno organizzando il loro piano nei minimi dettagli, conoscendo Smith, non gli rilascerà quel tipo molto facilmente" rispose.
"Harry lo ammazzerà" ridacchiò Fiamma "appena ti vedrà, non credo che gli importerà molto di rilasciare quel tipo"
"Spero non accada nulla di brutto" mormorai, era una situazione molto pericolosa ed avevo un brutto presentimento sul suo evolversi.
"Non ci resta che aspettare" sospirò Logan.
"Come fai ad essere sempre così calmo?" Gli chiese Fiamma.
"Credimi, non lo so neppure io" sorrise in modo triste "ma sono stanco, la stanno tirando troppo per le lunghe, non mi piace per nulla questa situazione"
"Si stanno tutelando" mormorai "non rischierebbero mai di farsi arrestare anche loro"
"Sarà un bagno di sangue"sbuffó Fiamma
"Sei sempre così tragica" urlò, per la prima volta Logan "pensare in questo modo non ti aiuterà a salvarti"
"Neppure illudermi servirà a qualcosa idiota"
"Ragazzi per favore" sospirai "non perdiamo la calma proprio ora"
"È lei che rompe"
"Oh ma sentilo, smettila di prenderci in giro, anche tu te la stai facendo sotto dalla paura"
"Fiamma, lascialo in pace"
"No Isa, dobbiamo essere realisti, siamo stati rapiti da dei terroristi, non abbiamo motivi per pensare in positivo"
"Invece si"
Lo stesso uomo, che il giorno prima ci aveva fatto cambiare stanza, entrò, richiedendosi la porta alle spalle.
"Lo scambio avverrà fra due ore, non fate scherzi e tutto andrà bene" aggiunse, dandomi uni spiraglio di speranza.
"Visto?" Disse Logan, lanciando un'occhiataccia in direzione di Fiamma.
"Fin quando non torneremo alla base, non ti darò ragione" ribattè lei, facendo una smorfia.
"Orgogliosa" la punzecchiai.
"Cogliona"
"Hey" assottigliai lo sguardo "appena mi liberano ti prendo per i capelli"
"Oh che paura"
"Posso parlare?" Chiese quel tipo, guardandoci in modo strano, solo noi eravamo in grado di litigare in un momento come quello.
"Prego" sghignazzò Fiamma.
"Fra un'ora verrò a liberarvi, raggiungeremo una zona che abbiamo concordato con i vostri colleghi, se non hanno nostro fratello, vi uccideremo, chiaro?" Urlò, facendomi tremare.
"Mante-manterranno la parola data" balbettò Logan.
E sperai un cuor mio che davvero le cose sarebbero andate in quel modo, rivolevo Harry e lo volevo subito.

Mission of love [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora