Capitolo 37

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"Ti rimangerai queste parole" sussurrò, chiudendo una mano attorno al mio collo.
Quel ragazzo aveva dentro di se un tasso di erotismo molto altro, oltre ogni misura.
"Non torno mai indietro sui miei passi, dovresti saperlo" spostai una cioccia dei miei capelli dietro la schiena, lasciandogli così una completa visione del  passaggio delle sue labbra sul mio corpo.
"Sei una provocatrice nata, piccola streghetta" ringhió, posando  una mano sul mio fondo schiena ed attirandomi ancor più a se.
"Non credo che questo ti dispiaccia" mormorai, continuando la mia dolce tortura sul suo petto.
"Ma ciò non vuol dire che non mi vendicherò"rispose.
I nostri corpi erano praticamente spalmati fra loro, potevo sentire ogni parte di lui, la voglia che aveva di me, il suo cuore che prese a battere più forte, era bellissimo e mi sentivo benissimo, una sanzione unica, alla quale non avrei mai voluto rinunciare.
"Non essere crudele" lo stuzzicai con voce suadente "non lo merito"
"Oh certo che lo meriti" ammiccò, schiacciandomi ancor di più contro quella parete "la mia vendetta sarà lenta e dolorosa" mormorò, prendendo a muovere le sue mani, fino a raggiungere la pelle della mio ventre al di sotto dell'uniforme.
"Sei perfido" assottigliai lo sguardo, godendo però delle sue carezze così dolci e decise, le sue mani erano una droga per me, la mia preferita, così come la sua voce che ogni qualvolta pronunciava il mio nome, mi mandava in estati.
"Non sai quanto Isabelle, non ne hai idea" le sue mani, raggiungerlo l'orlo del mio reggiseno e proprio quando ero convinta che avrebbe oltrepassato anche quello con il suo tocco, si ritrasse, allontanandosi da me con un sorriso beffardo stampato in volto "Niall mi aspetta, dobbiamo giocare a calcio" ridacchiò, indietreggiando e lasciandomi sola contro quella parete ancora eccitata, ma soprattutto inappagata.
"Che stronzo" mormorai fra me e me, ma senza riuscire a reprimere un sorrisetto malefico, quando capì le intenzioni della sua vendetta.

*****
"Ho bisogno di te"
Spalancai la porta della mia stanza, trovandovi dentro Fiamma, intenta a cambiarsi per la cena.
"Cosa vuoi ora?" Sbuffó, alzando gli occhi al cielo, avevamo più o meno gli stessi vizi.
"Devo fargliela pagare a quello stupido del mio ragazzo" asserì decisa a vincere quest'altra battaglia contro di lui, la tecnica di resistenza non avrebbe funzionato per molto, ne ero sicura, ma dovevo vendicarmi subito e magari farlo soffrire anche un po.
"Oh questo sì che è interessante, cosa è successo?" Chiese, infilandosi le scarpe.
"Gli ho fatto uno scherzetto e lui adesso vuole vendicarsi facendosi desiderare" spiegai per sommi capi.
"Che sfigato" ridacchiò "cosa dobbiamo fare?" Domandò prontamente.
Adoravo il fatto, che nonostante cercasse sempre di apparire scostante nei miei confronti, alla fine era sempre disponibile ad aiutarmi, ci credevo davvero che un giorno potessimo diventare amiche.
"Dobbiamo andare nel loro reggimento, stanno giocando a calcio ed ho bisogno anche di Amy" sghignazzai.
"Cavolo Cenerentola, ora sì che si ragiona, vado subito a chiamarla, è nei bagni" disse, raggiungendo la porta.
Sorrisi vittoriosa, adoravo stuzzicarlo, come adoravo il fatto di farlo impazzire ed in tutta onestà non vedevo l'ora di scoprire la sua vendetta a questa mia ennesima provocazione.
Mi cambiai velocemente, indossando dei leggins neri e una maglia bianca, mentre aspettavo l'arrivo delle mie compagne di stanza.
Non avevo ancora bene progettato il mio piano nei singoli dettagli, ma con l'aiuto di Amy, tutto si sarebbe rivelato più semplice e lui avrebbe ammesso che ancora una volta quel tipo di potere, era nelle mie mani.
Era assurdo, ma non vedevo l'ora che mi facesse di nuovo sua, quella notte, vedevo come si stesse trattenendo e non potei che amarlo ancora di più.
Tuttavia, volevo che anche lui si godesse appieno quell'esperienza, senza freni, ora non avevo più paura di nulla e con lui sapevo di potermi spingere oltre, dove mai avrei pensato potessi arrivare.
Mi sentivo libera con lui, libera da giudizi e restrizioni e non c'era nulla di meglio che dimostrarglielo proprio mentre ci amavamo nel modo più intimo che conoscessimo.
La voce esaltata di Amy, mi fece rinsavire dai miei pensieri.
"Ho già detto che sei fantastica?" Salto sulle mie spalle, facendomi perdere l'equilibrio.
"Oddio Amy" gracchia dolorante, quando entrambe finimmo sul pavimento "ci manca solo che mi rompa una gamba" sbuffai, cercando di alzarmi da sola, mentre Fiamma, non faceva altro che ridere come una forsennata.
"Oh scusami, ma non vedo l'ora di togliere quel sorriso da idiota dal bel faccino del tuo ragazzo" ridacchiò, mettendosi in piedi.
"Sì ecco... Insomma non esageriamo"
"Puoi star tranquilla, cercherò di tenere a bada i miei istinti maniaci su di te" ammiccò, facendomi spalancare gli occhi, forse non era stata una bella idea, ma anche questa volta, era troppo tardi per poter tornare indietro.
"Si andiamo, prima che finisca la partita" ci spronò Fiamma, spingendoci fuori dalla nostra stanza.

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