Capitolo 16

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Le sue labbra continuavano a lasciare il segno del loro passaggio sul mio collo ed ero più che sicura che un bel segno violaceo vi sarebbe rimasto.

Ritornò alle mie labbra, attaccandole con la stessa audacia e passione di prima, anzi forse anche di più.

"Isabelle" sussurrò fra le mie labbra, il suo tono era quasi supplichevole, quanto eccitato allo stesso tempo.

Le sue mani, corsero alle mie gambe, ancora ancorate al suo busto.

Accarezzò ripetutamente e con dolcezza assurda il tratto che partiva dal ginocchio fin al limite dell'asciugamano che copriva il mio corpo.

Ma qualcosa, qualcosa di dolorosamente angosciante, scattò in me, quando quelle stesse mani, che io tanto adoravano, si insinuarono al di sotto di quell'asciugamano, varcando un limite ancora difficile da superare per me stessa.

Inizio Flashback

"Marc io...."

"shhh, rilassati tesoro".

Mi spinse sul letto, di uno squallido motel di periferia, non era quello il luogo in cui avrei immaginato la mia prima volta, avrei preferito qualcosa di più romantico, qualcosa di più familiare di un letto sul quale erano già passate centinaia di persone, qualcosa che mi mettesse più a mio agio, ma lui diceva di amarmi, non potevo lamentarmi sempre, doveva andarmi bene no?

Chiusi per un attimo gli occhi, quando la stoffa rovinata e usurata delle lenzuola di quel letto cigolante, sfregò contro la mia schiena già nuda.

"sei bellissima" restò in piedi al letto, osservandomi in un modo che a me face paura, non erano i suoi soliti occhi allegri, rassicuranti, a cui ero abituata, c'era qualcosa di diverso, qualcosa di oscuro, ma forse, pensai, che in momenti come quelli, per un uomo fosse normale.

Avrei voluto essere più informata, avrei tanto voluto avere un'amica con cui parlarne, qualcuno che potesse darmi dei consigli, qualcuna che mi avesse avvisato a cosa stessi andando in contro.

Ma io ero sola e di certo non ne avrei potuto parlare con mia madre, dato che l'ultima volta, a circa diciotto anni, lei mi prese in giro, per essere ancora vergine alla mia età.

Sbottonò i suoi jeans, lasciandoli cadere giù per i suoi fianchi, alzai lo sguardo verso il suo viso, imbarazzata al massimo, ma non era un di quegli imbarazzi piacevoli, forse il contrario, ma dovevo fidarmi di lui, me lo ripeteva sempre.

Stavamo insieme da meno di un anno e Marc, era davvero un bravo ragazzo, studiavamo spesso insieme, dato che avevamo qualche corso in comune.

Si abbassò sul mio corpo, iniziando a riempirmi di baci, che man mano arrivarono ad essere anche dolorosi, non ero a mio agio, me ne sarei perfino voluta andare, forse non ero pronta.

"ti piacerà" ammiccò, posizionandosi meglio fra le mie gambe e pensai di dover essere più coraggiosa, pensai che tirarmi indietro proprio in quel momento, sarebbe stato inutile ed insensato da parte mia, infondo ci amavamo.

"Marc...insomma sai che io non..." i miei occhi si serrarono all'istante per il dolore lancinante che mi colpì senza preavviso, mi aggrappai alle lenzuola e non a lui, come se fossero la mia ancora di salvezza "aspetta" gracchiai a malapena, pentita e amareggiata dal suo poco tatto.

"ora ti passa" sbuffò continuando a muoversi con forza, incurante del male che mi stava provocando.

"no, fermati" mi dimenai, volevo andarmene.

Mission of love [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora