Capitolo 40

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Isabelle's pov
Una forte fitta al braccio, mi fece strabuzzai gli occhi dal dolore.
Sbattei più volte le palpebre, ma tutto restava sempre buio, la mia stanza non era così.
Dov'ero?
"Isabelle" dei piccoli colpi sulla mia gamba, mi fecero capire di non essere sola, in qualunque posto fossi.
"Isabelle, apri gli occhi"
"Fiamma?" Allungai l'altro braccio, quello che a primo impatto mi sembrava sano, toccando una superficie ruvida, bagnata e fredda, era raccapricciante.
"Siamo qui" stavolta fu la voce di Logan a rispondermi e come una doccia fredda, gli avvenimenti di poco prima che mi schiantassi al suolo, tornarono alla mente.
"O mio dio" repressi un urlo, cercando di alzarmi ovunque fossi stesa, ma qualcosa me lo impedì, ero legata ad una sbarra.
"Sei tutta intera? Hai dolori?" Mi chiese Fiamma e nonostante l'assenza di luce, i miei occhi presero ad abituarsi a quell'oscurità, riuscendo quantomeno a distinguere le loro sagome.
"Ho male ad un braccio" sussurrai, nel disperato tentativo di liberare il mio braccio da ciò che mi teneva legata ad una sbarra di ferro "voi come state?" Gracchiai.
"Qualche livido" rispose Logan "ho cercato di combattere, ma ne erano troppi" sospirò.
"E tu Fiamma?" Era silenziosa e sicuramente spaventata.
Il mio primo pensiero, non appena realizzai di essere stata rapita, corse subito ad Harry, temevo una sua reazione, sarebbe ammattito non appena ne sarebbe venuto a conoscenza ed avevo davvero paura che potesse compiere qualche sciocchezza per me, mettendo a repentaglio la sua vita.
"Io-io sto bene" mormorò "Logan mi ha difesa"
"Siete legati anche voi?" Erano fermi al lato apposto di quella stanza, ma oltre quello non riuscivo a distinguere altro.
"Si, manette per la precisione" sbuffó Logan "è impossibile spezzarle.
"Da quanto siamo qui?" Chiesi con un groppo in gola.
"Troppe ore" sospirò Fiamma "che fine di merda"
"Riusciremo a salvarci" la tranquillizzò Logan, sicuramente era il più preparato fra di noi per cose del genere.
Alzai lo sguardo verso l'alto nella speranza di trovarvi una finestra, ma nulla, tre persone erano rinchiuse in uno spazio troppo ristretto per poter respirare regolarmente, ma dovevo resistere, dovevo distrarmi e non pensare al fatto che di lì a poco l'aria avrebbe iniziato a scarseggiare.
"C-ci troveranno" balbettai, ricacciando indietro le lacrime che minacciavano di uscire dai miei occhi, piangere non sarebbe servito a nulla, tranne che farmi venire un attacco di panico.
"Lo penso anch'io" rispose Fiamma "la differenza sarà come ci troveranno"
"Non essere tragica" intervenne Logan "queste persone non ci guadagnano nulla con la nostra morte, vedrai che ci rilasceranno"
"Sei ottimista" sorrisi tristemente, magari le cose si sarebbero svolte come lui aveva detto, ma era troppo facile.
"Hanno una visione della vita molto particolare, uccidono solo se necessario"
"Ti hanno già rapito vero?"
"L'anno scorso" confermó "ma mi hanno rilasciato dopo qualche giorno, intimandomi di non rivelare il loro nascondiglio"
"E tu?"
"Ho mantenuto la promessa, mi hanno risparmiato la vita" sospirò "ancora oggi me ne vergogno, non ho rispettato il mio giuramento e con questa missione speravo di redimermi, ma sembra che la vita mi abbia appena posto un'altra sfida"
"Non devi sentirti in colpa, sfido chiunque a non temere la morte" mormorai, chiudendo gli occhi.
Avevo freddo ed ero più che sicura di avere la febbre molto alta.
"Devo fare pipì" sbuffó Fiamma "possibile che questi idioti ci lasciano qui senza neppure mangiare"
"Possibile" sussurrai, riuscendo a mettermi seduta, mi doleva ogni parte del corpo e temevo che quel braccio che tanto mi faceva male, fosse rotto.
Le parole ci morirono in bocca, quando la porta metallica che ci teneva prigionieri del mondo lì fuori, fu spalancata.
Un uomo, o almeno dalla corporatura massiccia pensai fosse così, entrò, richiudendosela alle spalle con un tonfo che mi fece sobbalzare dallo spavento.
"Chi siete?" Parlava la nostra lingua.
"Volontari del reggimento inglese" rispose prontamente Logan.
"Perché ci stavate spiando?" La sua voce era pacata, non sembrava arrabbiato, ma questo non me lo fece temere di meno, avevo infatti intravisto una pistola, attaccata alla sua cintura.
"Stavamo solo facendo il nostro lavoro, le ragazze avevano con loro dei vaccini per i vostri figli, ma avevamo capito che non avreste accettato, quindi ce ne stavamo andando" spiegò Logan con troppa tranquillità ed egoisticamente fui felice di non essermi ritrovata da sola in una situazione simile.
Non avrei saputo come reagire, come parlare, avrei fatto solo danni, rischiando di farmi sparare al primo colpo.
"Non abbiamo bisogno di voi" sputò quel tipo "ne noi, né tanto meno i nostri figli, siete la nostra rovina da quando avete messo piede nella nostra città"
"Noi.."
"Sta zitta" urlò in direzione di Fiamma.
Il mio respiro prese a farsi sempre più pesante, la paura aumentava e quando gli occhi di quell'uomo neri come la pece incontrarono i miei, mi parve di morire.
"Tu" puntò il suo dito nella mia direzione "ti conosco" mormorò e quella voce, quello sguardo, ricordavo anch'io di averlo già visto da qualche parte "hai fatto arrestare mio fratello...nel mio camper" urlò, facendo ritornare alla memoria quegli attimi in cui per la prima volta fui io a salvare Harry.
"Io... Scusami i-io" balbettai cose senza senso, incapace di resistere ancora a lungo a quel senso di soffocamento che mi stava attagliando.
"È un po troppo tardi per chiudere scusa dolcezza, non credi?" Fece un altro passo nella mia direzione, temevo il peggio, ero sicura che mi avrebbe fatta del male.
"Non prendertela con lei" urlò Logan "sei solo un codardo se picchi una donna che non può difendersi, affronta me" aggiunse.
"Non ho chiesto la tua opinione" rispose quell'uomo abbassandosi alla mia altezza, senza mai smettere di fissarmi negli occhi.
Ero così spaventata, da non riuscirmi a muovere, avrebbe potuto farmi qualsiasi cosa, non sarei neppure stata in grado di difendermi.
"Però.." Mormorò, allungando una mano verso il mio viso.
"Lurido bastardo" le urla di Fiamma, giunsero ovattate alle mie orecchie.
"Sei molto carina, sarebbe uno spreco ucciderti subito" sghignazzò, facendomi bloccare il respiro in gola.
"T-ti prego" balbettai con voce rotta, quando prese ad accarezzare il mio viso in modo schifosamente lento, era nauseante.
"Levale le mani di dosso" continuò ad urlare Fiamma, producendo un forte rumore, ogni qual volta cercasse di liberarsi dalle sue manette.
Quel tipo, mi guardò un'ultima volta, prima di sollevarsi di scatto.
"Non meritate neppure un bicchier d'acqua" fece una smorfia disgustata, prima di andarsene.
"O dio" sussurrai, rilasciando un lungo respiro tremolante.
"Dobbiamo liberarci" borbottò Fiamma "dobbiamo prenderlo a pugni"
"Ti farai male così" la riproverò Logan.
"Credo di avere la febbre" dissi, senza neppure pensarci, la mia bocca era totalmente scollegata dal mio cervello, non riuscivo più a dare un senso a nulla, ero fuori di me.
"Lo penso anch'io" rispose Fiamma "eri pallida stamattina"
"Lo so" tirai su col naso, al ricordo delle stesse parole che Harry aveva pronunciato prima che ci separassimo.
Mi mancava e l'idea di non vederlo mai più, mi fece piangere a dirotto.
"Hey Isabelle non farti prendere dall'ansia" disse Logan, ma non sapeva che questa aveva già vinto su di me, non ero mai stata in grado di combatterla se non al fianco di Harry che con le sue carezze ed i suoi abbracci, era in grado di farmi dimenticare l'inferno in cui ci trovavamo, ma lui non c'era ed io non sapevo più a cosa aggrapparmi per restare lucida.
"Mi ma-manca l'aria" gracchiai, iniziando a tossire.
"Immagina di essere al mare" la voce di Fiamma mi distrasse, era armonica, diversa dal solito "con quell'idiota del tuo ragazzo" ridacchiò, facendo nascere un sorriso anche sul mio viso "immaginati fra qualche anno con lui, magari sarete sposati ed avrete dei marmocchi alle calcagna che vi impediranno di scopare come conigli"
"Oddio Fiamma" scossi il capo, ma strabuzzai gli occhi, quando mi resi conto di star meglio, respiravo normalmente ora.
"Però ha funzionato" sghignazzò "pensa cosa mi sono dovuta inventare"
"Tu sei pazza" ridacchiò Logan.
"Grazie Fiamma" mormorai "ti vorrei perfino abbracciare in questo momento"
"Non esageriamo ora, neppure in punto di morte" ero sicura che sul suo viso, vi fosse una delle sue solite smorfie, ma che a me facevano tanto ridere, era unica nel suo genere.
"Infondo un po di bene me ne vuoi" sorrisi, sapendo quanto la infastidisse quel mio modo di fare.
"Il giorno che capiterà una cosa del genere sparami" si rivolse a Logan, che non la smetteva di ridere, era strano, ma anche in una situazione come quella, lei mi aveva dato la voglia di continuare a vivere.
Forse non sarei mai riuscita a farmi volere bene da Fiamma, forse non eravamo destinate a diventare delle grandi amiche, ma non l'avrei mai dimenticata, ovunque ci avessero portato le nostre vite.

Mission of love [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora