Capitolo 67

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Harry's pov
Feci uno scatto indietro, togliendomi le sue manacce di dosso.
"Che cazzo ci fai qui?" Digrignai fra i denti e se non fosse stata una donna, l'avrei già sbattuta fuori a calci in culo.
"Tua madre ti manda questo" mi sorpassò, dandomi una spallata, mentre entrava in casa mia con in mano un cartoccio contenente qualcosa da mangiare.
"Non sei la benvenuta" questa volta non fui io a parlare, ma la mia ragazza che ovviamente giocando in casa, si stava vendicando di tutte le volte che Kim, l'aveva trattata male ed aveva tutto il mio appoggio.
"Non é casa tua questa, non credo che conviviate, quindi sta zitta" rispose Kim, facendo calare il silenzio fra i presenti, come minimo tutti si stavano chiedendo chi fosse quella pazza che aveva fatto incursione in casa mia, la sera del mio compleanno, come se in tutto questo, le avesse qualche diritto di comportarsi così.
"L'unica che deve star zitta sei tu" Fiamma subito si parò davanti ad Isa, guardando male, anzi malissimo mia cugina, che in tutta risposta le alzò il dito medio.
"E tu chi cazzo sei? Te la fai con le drogate ora Haz?" Avrei voluto dirle che un tempo era la prima a ridursi una merda e stava rischiando grosso con Isa e Fiamma nella stessa stanza.
"Ascoltami bene puttanella da quattro soldi" Isa le si avvicinò fin troppo e non volevo questo, non sapevo come avrei reagito nel caso in cui Kim, avesse fatto il madornale errore di sfiorare Isabelle con un dito "ti conviene girare i tacchi e tornartene da dove sei venuta"
"Ma sta davvero parlando con me questa bambola di pezza?" Kim mi guardò, sghignazzando come un'idiota e fu proprio in quel momento che la mano della mia scimmietta planò sulla faccia della sua più grande nemica, la cui espressione era da immortalare, di certo non si spettava un gesto simile, ma infondo se lo era cercato.
"Fossi in te non lo farei" scattai in avanti, bloccandole la mano, quando vidi che stava per ricambiare quel gesto "e ti conviene seguire il consiglio della mia ragazza, credimi" il mio sguardo incazzato, probabilmente la riportò alla realtà dei fatti.
Guardò un'ultima volta i presenti con il suo solito modo da superiore del cazzo per poi avvicinarsi verso la porta, ma non prima di aver lanciato l'ultima bomba.
"Ricorda Harry, la verità viene sempre a galla" sbattè la porta con così tanta forza da far cadere le chiavi attaccate dietro la toppa.
"Chi è sta pazza?" Chiese Amy, tornando dalla cucina con in mano i dolci che aveva preparato mia madre.
"Sua cugina" sbottò Isabelle, andandosi a sedere sul divano "tranquilli, la festa continua" aggiunse in tono nervoso, stappandosi una birra.
*****
Cameron's pov
L'aria si fece tesa, era chiaro che a Isabelle quella ragazza non stesse molto simpatica e potevo dire lo stesso di Harry, dato il modo in cui l'aveva trattata.
Una volta mi disse una mezza cosa, circa una discussione che aveva avuto con Isabelle a causa di una sua parente, ma non avrei di certo immaginato che la partente in questione avesse due tette simili ma io, non potevo di certo lamentarmi, quando al mio fianco avevo una degna concorrenza.
Susan era una bomba, o meglio una milf in piena regola, anche se caratterialmente era una donna molto dolce e gentile e fui felice del fatto che Isabelle mi chiese di invitare anche lei alla festa di Harry.
Cercava sempre di integrarla nei nostri discorsi da normali ventenni, ma Susan non sembrava affatto annoiata da questo, anzi la divertiva ascoltare i nostri ragionamenti, spesso dicendo la sua, senza dubbio sarebbe stata una brava psicologa, aveva il dono dell'ascolto, forse la più bella cosa che si potesse trovare in una compagna, ma purtroppo io sapevo che lei non fosse mia, eravamo dei semplici amanti con vent'anni di differenza che giocavano a divertirsi e a stare bene quelle poche ore alla giornata, ma quando sarebbe durato tutto questo?
Lei aveva due figli, fra cui uno dei due aveva qualche anno meno di me e non di certo avrebbe accettato come cosa simile, come giusto che sia, ma Isabelle mi aveva insegnato che l'amore non aveva età ed era vero, perché nonostante fossi sicuro che lei non avrebbe mai ricambiato, io ne ero innamorato.
Non potevo dirglielo, eravamo stati chiari fin dall'inizio ed i primi mesi riuscì a mantenere la promossa, ma poi...dopo averla conosciuta seriamente, potevo affermare che quello non fosse solo sesso, lei mi travolgeva in ogni senso possibile.
Eravamo compatibili in tutto, soprattutto in camera da letto, lì la passione non mancava mai e lei mi ripeteva in continuazione, quanto io la facessi sentire bella e desiderata, ma infondo era la semplice realtà, era così bella, che era impossibile non restarne affascinati e purtroppo anche i miei amici se ne resero conto.
Ero geloso, cazzo se lo ero.
Ovviamente non avevano perso tempo per prendermi in giro, fisicamente non ero molto...possente e la bellezza di Susan mi sovrastava, poteva realmente sembrare mia madre, ma non lo era, quindi me la scopavo anche se in realtà quello non era affatto scopare.
Mi mandava in pappa il cervello e quelle gambe, quelle maledette gambe accavallate fra loro, erano una tortura per i miei ormoni da ragazzino.
"Credo che Isabelle sia arrabbiata" bisbigliò nel mio orecchio con la sua voce bassa e sensuale, non lo faceva apposta, ma era sexy in qualunque momento.
"Lo penso anch'io, quella ragazza non mi ha dato una buona impressione" dissi, accarezzandole un ginocchio.
"Ha l'aspetto di una che crea casini" disse, le bastava poco per inquadrare le persone e forse avrei dovuto avvisare Isabelle di questo, che continuava a torturarsi le mani fra loro mentre Harry era andato fuori a fumarsi una sigaretta, erano entrambi nervosi, era palese.
"Per quello che so, è una parente di Harry"
"Mmmm, aveva più le sembianze di un'ex fidanzata pazza" ridacchiò ed io ancora una volta rimasi a fissarla come un'ebete, prima o poi si sarebbe accorta di quello che provavo per lei, era sveglia, molto sveglia ed a quel punto mi avrebbe lasciato, non voleva nulla di serio, non poteva farlo, sopratutto con me e suo marito alle calcagna che non l'avrebbe mai lasciata libera, usando come minaccia i loro figli.
Quell'uomo era un pezzo di merda e nonostante lei continuasse a difenderlo, sapevo che lo pensasse in prima persona.
"Spero di no, sarebbe.. Un incesto?"
"Qualcosa di simile" replicò, mordicchiandosi il labbro, dovevo assolutamente chiedere ad Isabelle in prestito la loro stanza, ma in quel momento mi avrebbe mandato solo che a cagare e come darle torto.
Lei era davvero una brava ragazza, dolce, solare e sincera, anche se quando l'avevo conosciuta io, solare non era proprio il termine adatto per descriverla, era vuota, spenta.
Harry gliene aveva fatte tante ed ero sicuro che un'altra tempesta si stesse per scatenare su di loro.
Speravo di sbagliarmi, lo speravo davvero tanto.
"Stasera sei particolarmente eccitante" le dissi, rafforzando la presa sulle sue gambe, poteva sembrare ridicolo per un ragazzo di a mala pena vent'anni, ma ero particolarmente possessivo nei suoi confronti e l'idea che suo marito un giorno potesse sfiorarla mi infastidiva parecchio, cazzo era pur sempre suo marito e questa ipotesi non potevo del tutto scartarla.
"Mmm, grazie" sussurrò, dandomi un bacio all'angolo delle labbra, in presenza d'altri si tratteneva molto, ma mi bastò vedere il luccichio nei suoi occhi per capire che fosse eccitata almeno quanto me e questo mi appaga molto, fin troppo.
"Non vedo l'ora di portarti a casa" soffiai nel suo orecchio, provocandole una serie di brividi lungo il collo.
"Non vedo l'ora di farmi portare a casa" ammiccò, posando il capo sulla mia spalla, ero cotto, ma a puntino proprio.

Mission of love [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora