Capitolo 76

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"Oggi è venuto a ritirare le sue cose" disse Fiamma, continuando a sgranocchiare tutte le schifezze che Amy aveva comprato per passare un pomeriggio in camera mia.
"L'ho saputo da Margaret" risposi pensierosa.
Il mio lavoro mi mancava tantissimo ed odiavo con tutta me stessa, passare delle intere giornate a far nulla, quando per anni avevo studiato per quel lavoro che ora invece non potevo neanche svolgere.
"Potresti anche tornare, credo che lui sia stata sospeso al momento" disse Amy, venendosi a sedere al mio fianco "e poi ci siamo noi, possiamo andare insieme la mattina a lavoro, non ti lasceremo mai sola"
"Non lo so...io, io vorrei tornarci, mio padre.."
"Tuo padre è impazzito, forse dovevi aspettare un po di tempo prima di raccontargli tutto"
"Mi ha praticamente costretta a dirgli la verità"
Se solo lo avessi saputo, quella notte sarei rimasta da Harry, ma prima o poi ci saremmo trovati faccia e faccio ed ugualmente sarebbe venuto a conoscenza di quello che da più di un anno gli avevo tenuto nascosto.
Delusione fu la prima emozione che lessi sul suo viso, quando finì di raccontare tutto.
Sapevo che mi avrebbe aiutato, se solo avessi trovato il coraggio di chiedere aiuto a qualcuno, ma non lo feci.
La cosa strana di una vittima, è che c'è un momento, in cui pensi quasi di essere tu il colpevole, ti vergogni di come sono andate le cose e nascondi la verità alle uniche persone che forse potevano realmente capirti.

Mio padre, era come impazzito, aveva ragione Amy e da quella notte, aveva fatto di tutto per far licenziare Mark, ma l'unica cosa che era riuscito ad ottenere fu una temporanea sospensione, dovuta al fatto che fosse sotto processo, un processo che si sarebbe tenuto fra meno di dieci giorni.
Mi sentivo sicuramente più tranquilla rispetto all'inizio, Robert era ai domiciliari, mentre suo fratello era come scomparso dalla circolazione, ma....ma non sapevo, se tornare a lavoro fosse o meno la scelta giusta.
Sicuramente avrei liberato la mente da tutto quel caos che la affollava e le giornate sarebbero apparse meno infinite, ma la paura dentro me c'era ancora e non sapevo quanto sarei stata utile in queste condizioni.
"Combinerà qualche guaio" intervenne Fiamma, aggiungendo altra benzina sul fuoco.
Mi sentivo già abbastanza in colpa con i miei genitori che ogni notte sentivo piangere, dandosi la colpa di tutto.
Non volevo giustificarli totalmente, perché in parte, avevano contribuito a rovinare la mia vita, ma quella storia, non aveva nulla a che fare con loro.
Dovevo essere più sveglia ai tempi e capire che Mark, era solo uno dei tanti, interessati al mio cognome, non dovevo fidarmi di nessuno, dovevo contare solo su me stessa e proseguire su quella strada, ma purtroppo non era andata così, e ancora oggi ne pagavo le conseguenze.
"Lo so, non ricordarmelo per favore" sbuffai, stendendomi sul letto.
"Quindi? Hai deciso cosa farai?"
"Mi stai mettendo ansia Fiamma" sbottai "ho bisogno di un altro po' di tempo, io...io non lo so se sono pronta ad affrontare gli occhi della gente che sicuramente si staranno inventando le peggio storie su di me"
"Su questo non devi preoccuparti" disse "ho già preso a pugni due ragazze l'altra mattina"
"Ma che..."
"Lo meritavano" intervenne Amy "hanno detto delle cose orribili su di te, senza neppure conoscerti, mi sono unita anch'io a Fiamma e credo che abbiano perso metà dei loro capelli" sghignazzò.
"Oh beh, in questo caso, grazie siete state molto carine a difendermi" ridacchiai.
Senza di loro non avrei davvero saputo come fare, erano in grado di farmi sorridere anche quando a me sembrava di non avere motivi, ma non era così, c'era sempre qualcosa per cui tentare di essere felici, come Harry, il mio Harry che cercava in tutti i modi di controllarsi e non dare di matto quando avevo i miei momenti no, mi capiva, mi ascoltava ed io, io mi fidavo nuovamente di lui, anche se non ancora glielo avevo confessato.
A causa dell'imminente processo eravamo sempre molto impegnati con suo zio ed i momenti per noi erano davvero pochi.
Da quella volta, ci incontravamo sempre nel suo ufficio e lo apprezzai davvero tanto, non ero dell'umore adatto per affrontare altre discussioni con quella vipera di Kim, che inevitabilmente si sarebbe vendicata per come l'avevo trattata l'ultima volta nella sua stessa casa.
Non la consideravo un capitolo chiuso, ma a me bastava sapere che Harry mi avesse raccontato tutta la verità, per il resto, qualsiasi suo tentativo di attirare le attenzioni del cugino, ai miei occhi potevano risultare solo che ridicole.
Non la temevo più come all'inizio e forse anche lei lo aveva capito.
Non aveva più nulla a cui appigliarsi, ma non le mancava la fantasia, non restava altro che aspettare una sua prossima mossa, per metterla a tacere di nuovo e stavolta per sempre.
Odiavo lasciare le questioni in sospeso, sopratutto questioni che andavano chiuse fin da subito, ma man mano ero fiduciosa che anche per me ed Harry, sarebbe arrivata un po di serenità e che tutti ci lasciassero finalmente vivere la nostra vita in pace.
"Ma si figuri, per lei questo ed altro" ripose Amy "piuttosto, vi va un cinema stasera?"
"Per me va bene" disse Fiamma.
"Si anche per me"
Era una vita che non ci andavo, quella sarebbe stata l'occasione giusta ed in più quella stessa sera anche Harry aveva un impegno con i suoi amici, una partita di calcetto.
"Perfetto girls, stasera ci divertiamo" sghignazzò Amy, facendomi preoccupare, le sue intenzioni non erano mai tranquille, ma forse per una notte potevo trasgredire anch'io.

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