Capitolo 36

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Il mio cuore prese a battere all'impazzata, quando la porta si chiuse alle nostre spalle.
Da qui non si tornava più indietro ed io non avevo motivi per farlo.
Ero sicura della mia scelta, non avevo ripensamenti, non avevo paura, ma solo tanta voglia di godermi appieno quest'esperienza con lui.
Portai lo sguardo davanti a me, notando come fosse arredata quella stanza.
Aveva al centro un letto matrimoniale, simile ai nostri, con la differenza che era molto più grande e dall'aspetto molto più comodo, una scrivania al lato di questo e un armadio presumibilmente vuoto.
"Hai trovavano un posto tutto per noi" sorrisi, accarezzandogli il viso con le dita.
"Mantengo sempre le mie promesse" sussurrò, lasciandomi un bacio all'angolo delle labbra, prima di farmi toccare terra con i piedi.
Ero emozionata certo, ma non potevo negare a me stessa l'agitazione di poter fare una figuraccia e sopratutto di non piacergli abbastanza.
"Mi piace qui" arrossì senza un reale motivo, quando mi voltai in direzione di quel letto che fra non molto avrebbe accolto i nostri ansimi e la nostra unione.
"Non devi aver paura" afferrò il mio viso, portandolo dinanzi al suo, prima di baciarmi lentamente, come se volesse godersi ogni attimo, per poi aumentare sempre più la velocità, baciandomi con foga.
Le mie mani, corsero sul retro del suo collo, avevo bisogno di aggrapparmi a qualcosa e lui era la medicina migliore per me, per non incorrere in brutti ricordi, volevo che quel momento fosse solo nostro, nostro e di nessun altro.
"Non ho paura" replicai e le sue mani, invece, corsero subito all'orlo della maglia che indossavo, aiutandomi a sfilarla "per me esisti solo tu" sussurrai, facendo lo stesso anche con quella che indossava lui, dovevo mettere da parte l'imbarazzo.
"Mmm, piccola mia" ansimò, quando iniziai a slacciare la cintura dei suoi pantaloni, lo volevo subito, ogni secondo che passava ne detraeva altri  per poter diventare sua, stavolta per sempre.
"Non voglio più aspettare" le nostre mani correvano frenetiche per eliminare gli ultimi strati che ci separavano, fino a restare entrambi in intimo.
Mi sollevò ancora una volta da terra, posandomi delicatamente sul letto.
La mia schiena entrò subito in contatto con la morbida superficie del materasso, quando lo vidi avanzare sempre più verso il mio corpo, cominciando a baciare ogni parte di esso.
Il suo respiro batteva sul mio ventre, caldo e rilassato, per poi scendere sempre più in basso fino a scontrarsi contro la mia intimità, ancora coperta dalle mutandine rosa che indossavo.
"Sei così morbida" mormorò, baciando il mio interno coscia.
Era tutto così eccitante, tutto così sensuale, un insieme di senssazioni forti, uniche ed irripetibili.
"Ha-Harry" stinsi le lenzuola fra le mie mani, quando le sue, si posarono ai lati dei miei slip, facendoli scorrere lentamente lungo le mie gambe.
Sentì il suo fiato battere proprio in quel punto ed i miei occhi si chiusero di scatto, quando cominciò a lasciarvi su dei baci, che ti casto avevano davvero poco.
Allungò un braccio, verso la mia schiena, inarcata dal piacere che quella nuova sensazione mi stava dando, sbottonando il reggiseno che indossavo che finì in un angolo della stanza.
"O-oddio, Harry" gemetti, mi sentivo in balia di un tornado, le gambe presero a tremarmi, ma lui si fermò, alzandosi con la testa dalle mie gambe e sorridendomi in modo beffardo.
"Non ora piccola" si sollevò, prendendo a sfiorare i miei seni, con una attenzione quasi maniacale per poi abbassarsi su questi e dedicandogli la stessa attenzione che aveva usato poco prima sul mio punto più sensibile.
Il mio respiro divenne sempre più pesante e sapevo o almeno immaginavo che il meglio dovesse ancora venire e che lui stava facendo di tutto per prepararmi a quel momento.
"Mmmm" mugugnò, mordendomi un seno sul quale mi sarei ritrovata un bel marchio, ma al momento non me ne curai, ero troppo presa dalla bellezza di quel momento "mi fai impazzire Isabelle" la sua voce era più roca del solito, i suoi occhi più belli di sempre, le sue mani delicati e possenti allo stesso tempo, era perfetto, era solo mio.
"Baciami" supplicai, afferrando il suo collo e avvicinandolo al mio viso.
Non ci fu attesa, che le sue labbra si scontrarono voraci contro le mie, il suo corpo fra le mie gambe, i suoi capelli fra le mie mani e i suoi occhi dentro i miei.
"Non posso più aspettare" ansimò, portando le mie mani sui suoi boxer e per quanto cercai di non darlo a vedere, ero imbarazzata da morire, forse più per la sua nudità che per la mia.
Esitante, mi feci guidare da lui, posando le mie mani sui suoi fianchi, prima di far scivolare il tessuto nero giù per le sue gambe.
Mantenni lo sguardo fisso sul suo viso, dove nacque un sorriso malizioso, rendendosi conto della situazione in cui mi trovavo.
"Dovrai abituartici, sarai l'unica" ammiccò, facendo scorrere le sue mani lungo i miei fianchi, fino a fermarsi ai lati dei miei seni.
"Questo è sicuro" sorrisi, mordendomi il labbro, gesto che provocò un forte respiro da parte sua, non poteva più aspettare e neppure io "sono pronta" sussurrai sulle sue labbra, prima di lasciargli un tenero bacio a stampo.
"Stringiti a me" mi fissò attentamente negli occhi e non vi avevo mai visto tanta serietà prima d'ora "se dovessi farti anche solo un po male, devi dirmelo" asserì.
"S-si non preoccuparti" balbettai, stringendo già le mie braccia attorno al suo corpo.
"In qualunque momento Isabelle mi fermerò, tu sei molto più importante"
"Ti amo" sorrisi, accarezzandogli il viso.
"Anch'io ti amo piccola mia" e con questo si spinse dentro di me.
I miei occhi, si serrarono all'istante per la sensazione un po' fastidiosa che mi provocò, ma l'avrei ripetuta altre mille volte, senza alcun rimpianto.
Il dolore era forte, ma l'amore con che sentivo lui mi stesse dando in quel momento, prevalse.
"S-stai bene?"il suo tono strozzato.
"S-si" annuì energicamente, senza mai mollare la presa dal suo copro, mi dava la sicurezza di cui necessitavo "sto bene" sorrisi per rassicurarlo.
"Anch'io, da morire" sorrise di rimando, prendendo a muoversi lentamente dentro di me.
Il dolore, ad ogni sua spinta, cominciò ad alleviarsi, fino a lasciar posto ad una piacevole sensazione e dal suo sorriso che man mano divenne sempre più grande, capì che se ne fosse reso conto.
"Sei così bella" sussurrò, nascondendo il viso nell'incavo del mio collo e cominciando a baciarlo.
"Mmm, Harry" mugugnai dal piacere, quando le sue spinte, divennero sempre più rapide e decise, mi stavo godendo appieno quel momento e non avrei mai immaginato, potesse essere così bello.
"Amo fare l'amore con te" ansimò, ritornando a guardarmi in viso e portando una mia gamba ad avvolgere un suo fianco.
"Anch'io amore" replicai, stringendo in un pugno i suoi ricci all'attaccatura della nuca.
"Dillo ancora" ordinó, posando le sue mani sul mio bacino e cominciando a muoversi sempre più forte.
"Amore, sei il mio amore" quasi urlai, quando ancora una volta quella sensazione di esplosione si fece viva dentro me e non c'era davvero nulla di più bello, che lasciarsi andare fra le braccia dell'uomo che amavi.
"Lasciati andare amore mio" mormorò, quando notò che stessi ormai all'apice del piacere ed io lo feci, lo feci perché mi fidavo di lui, lo feci, perché con lui potevo spingermi oltre, lo feci, perché con lui, non ebbi più paura.

Mission of love [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora