Capitolo 34

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"Posso aggiungermi anch'io?"
Afferrai al volo la mia camicia, coprendomi il petto.
"E tu chi cazzo sei?" Sbottò Harry, mettendosi in piedi.
"La compagna di stanza" sorrise "è per lui che mi ha rifiutato?" Si portò una mano al petto con fare drammatico.
"Harry lei è Amy" sospirai, alzando gli occhi al cielo.
"Quella che ci ha provato con te?" Assottigliò lo sguardo, guardando male Amy che continuava a sghignazzare.
"In persona" alzò una mano "ma posso anche accettare una cosa a tre" aggiunse.
"Oh sta zitta" sbottai, riabbottonando la camicia.
"Ascoltami bene nano da giardino" Harry si schiarì la voce, avvicinandosi a lei "cerca di tenere a bada i tuoi istinti sessuali sulla mia ragazza, intesi?"
"Nano da giardino a chi? Sembri una mazza da biliardo, ti sei visto?" Replicò Amy, cominciando a girargli attorno.
"Ok ragazzi smettetela" mi alzai, tirando Amy da un braccio "non è il caso di litigare"
"Ah figurati, ero venuta qui per recuperare le mie liquirizie" disse Amy, scrollando le spalle "non volevo interrompere la vostra scopata" sghignazzò, prendendo a frugare nel suo cassetto.
"Non stavamo.... Ah non sono cavoli tuoi" sbottai, rubandole però una liquirizia dalle mani.
"Sì ma ora sparisci" sbuffó Harry, ritornando a sedersi sul mio letto.
"Hey riccio in teoria sei tu quello fuori luogo qui" inarcò un sopracciglio "quindi regolari" fece un sorriso falso, ma sapevo che non fosse seriamente arrabbiata, le piaceva semplicemente prendersi beffa di lui.
"Regolati lo dici a qualcuno 'altro" borbottò Harry, sfilandosi le scarpe e stendendosi sul letto.
"Non vedo altri idioti nei paraggi" ridacchiò.
"Amy" la riproverai, ma questo non fece altro che far aumentare le sue risate.
"Tieni a freno quella lunga" la avvisò Harry, non era un tipo molto paziente e questo Amy lo capì al volo, così non perse tempo per stuzzicarlo ancora.
"La userò dopo con la tua ragazza" ammiccò.
"Isabelle" urlò stavolta Harry guardando me "prendi le tue cose, non resterai un minuto di più  nella stanza con questa pazza" gli occhi fuori dalle orbite, era geloso perfino di un'altra donna.
"Sta scherzando Harry" pressai le labbra fra di loro per evitare di scoppiargli a ridere in faccia.
"Certo come no" sbuffó lui "non bastavano gli uomini, ora devo preoccuparmi anche delle donne".
"Tranquillo riccio, ha occhi solo per te" sorrise sghemba, raggiungendo la porta "continuate pure, ma assicuratevi di chiudere la porta" strizzò l'occhio, uscendo dalla stanza.
"La strozzo" borbottò, chiudendo gli occhi quando lo raggiunsi e presi ad accarezzare i suoi capelli.
"Non devi preoccuparti" sorrisi "le piace prenderti in giro e tu sei facilmente suscettibile quindi..."scollai le spalle.
"Beh mi sembra ovvio" mormorò, godendo delle mie carezze.
Ancora una volta, avevamo dovuto mettere a freno i nostri istinti, ma forse non era questo il modo giusto, non quando chiunque avrebbe potuto interromperci.
"Voglio un posto tutto nostro, dove nessuno possa più interromperci" sussurrai nel suo orecchio, vedendo come sul suo viso, nacque subito un sorrisetto malizioso.
"Lo troverò" affermò sicuro di se, aprendo gli occhi e mettendosi sul lato, proprio come me "voglio che sia speciale" accarezzò il mio volto.
"Per me sarai la mia prima volta" sussurrai, con un groppo in gola.
Avrei voluto che fosse realmente così, ma in cuor mio sapevo che lui sarebbe stato il primo con cui avrei fatto l'amore.
"Anche per me" il suo sguardo si addolcì "non ho mai fatto l'amore Isabelle, sarai la prima e l'unica con cui lo farò" la sincerità nei suoi occhi, provocò brividi su tutto il mio corpo.
Non avrei mai rinunciato a lui, ora sapevo cos'era la felicità, cosa significava sentirsi amati e protetti, nessuno avrebbe vinto sul nostro amore, nessuno.
"Harry" mormorai commossa "sono così felice con te" ammisi, posando il capo sul suo petto, alle volte la sua bellezza ed il modo insistente con cui mi fissava, mi imbarazzavano ancora.
"Anch'io scimmietta" sorrise fra i miei capelli, lasciandovi un bacio sopra "ti giuro che risolveremo la questione di tuo padre"
"Voglio chiamare Mark, voglio chiedergli spiegazioni" affermai convinta, ma dalla sua faccia ero sicura non avesse apprezzato la mia iniziativa.
"Isa, non voglio che tu abbia più a che fare con lui" sospirò pesantemente e sapevo quanto il suo tono pacato, nascondesse in realtà tanta ira.
"Non doveva prendersela con mio padre, è un vigliacco e devo dirglielo, deve sapere quanto lo odio e se ha qualche problema deve prendersela con me e non con lui"
"Prendersela con te è l'ultima cosa che deve fare" asserì.
"Deve lasciare in pace mio padre" replicai.
"e lo farà, il mio avvocato si occuperà della tua situazione, tuo padre ne uscirò illeso fra qualche giorno, mi basta fare una chiamata"
"Ma chi sei Harry?" Ridacchiai, nascondendo in parte la mia preoccupazione per una sua eventuale risposta "hai avvocati ed uomini a tua disposizione"
"Diciamo che ho dovuto guadarmi le spalle ultimamente" spiegò, con un sorriso tirato "quando fai un certo lavoro Isa, inevitabilmente ti crei dei nemici, hai l'invidia delle persone contro che farebbero di tutto pur di vederti cadere"
"Qualcuno ti minaccia?" Domandai preoccupata.
"Non è nulla di cui tu debba preoccuparti" passò una mano fra i miei capelli, ma quella volta, quel gesto non riuscì a calmarmi.
"Invece mi preoccupo" sbuffai "Dio Harry, perché non mi parli mai di te? Devi fidarti" sussurrai l'ultima parte.
"Non è un problema di fiducia" rispose prontamente, alzando il mio viso basso con un dito "mi fido di te e se non ti racconto parti della mia precedente vita e solo perché non voglio coinvolgerti in cose che sarebbe meglio tu non sapessi"
"Quali cose?" Domandai speranzosa, necessitavo di conoscerlo di più "non so nulla su di te Harry, so solo che hai una sorella, non so neppure le cose più semplici che una ragazza sa del proprio ragazzo, non so che scuole tu abbia frequentato, non so quando hai avuto la prima fidanzatina, non so se sei allergico a qualcosa..." Presi a parlare a raffica sotto il suo sguardo divertito.
"A questo posso risponderti" ridacchiò, portando mio corpo più vicino al suo "allora vediamo..." Si portò una mano al mento con fare pensieroso "ho preso il diploma come perito tecnico e lo stesso anno mi sono arruolato, scelta di mio padre e del padre di Ron, ma posso dire di essere felice di quello che faccio.." Spiegò "non ho mai avuto una fidanzatina, mi limitavo ad alzare le gonne alle bambine e a rubarle qualche bacio, poi....sono allergico alle ciliegie, in realtà mi fanno schifo quindi non è un problema e nulla... Non c'è altro da raccontare"
"E tua sorella?" Il suo sguardo si incupì.
"Mia sorella si chiama Gemma" deglutì, distogliendo la sguardo "è sposata, non credo abbia avuto figli e... E andavamo molto d'accordo da piccoli"
"Ora?"
"Non la sento da anni, da quando si è sposata precisamente, suo marito ritiene che io sia pericoloso ed aggressivo...l'ho picchiato a sangue quando ho scoperto che l'aveva tradita ad una settimana dalle loro nozze, ma lei non mi ha creduto, ha scelto lui" sbottò, serrando la mascella "che idiota"
"Mi dispiace Harry" sussurrai, ora capivo molti dei suoi comportamenti iniziali, sua sorella lo aveva abbandonato, se ne era andata per un uomo che non la voleva realmente, perché il tradimento era questo, solo ed unicamente questo, oltre che una grande mancanza di rispetto.
"È passato ormai" scrollò le spalle, ma dai suoi occhi lucidi, capì che non fosse così, quella ferita era ancora aperta e bruciava ancora.
"È pur sempre tua sorella, è normale che tu ne sia deluso" mormorai, stringendolo a me.
"Ha scelto lei di andarsene, io non ho rimpianti, neppure quello di non essermi presentato alle sue nozze, non potevo starmene fermo a guardare, come stesse rovinando la sua vita per un uomo che non l'ha mai amata"
"Lo capisco, a volte l'amore ti fa perdere la ragione"
"Ma io sono suo fratello, doveva credere a me cazzo" sbottò "mi ha abbandonato, l'ha fatto anche lei e non è tornata neppure per il funerale di Ron, tutti vanno via" disse con rammarico.
"Io non lo farò" gli promisi, afferrando il suo viso fra le mie mani.
"Ho paura di sì" si passò le mani fra i capelli nervosamente.
"Vuoi capire che ti amo" lo supplicai con lo sguardo "non potrei mai"
"Giuramelo Isa, giuramelo" sussurrò, non lasciando mai i miei occhi "so di essere un disastro, come so che commetterò altri errori ma..."
"Te lo giuro Harry, resterò sempre al tuo fianco" appoggiai la mia fronte contro la sua, non avevo dubbi, più nulla mi avrebbe fatto cambiare idea sul suo conto e sul fatto che lo volessi per sempre.
"T-ti amo piccola mia, devi ricordarlo sempre" bisbigliò sulle mie labbra "sopratutto se ti farò soffrire"
"Non lo farai" lasciai un bacio sulle sue labbra piene e rosse.
"Farò di tutto per impedirlo, è questa la mia promessa" sussurrò, schiudendo le sue labbra.

Mission of love [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora