Era trascorsa una settimana da quando avevo lasciato l'ospedale.
Le giornate erano molto tranquille, Harry faceva di tutto pur di farmi distrarre da quello che io sapevo stesse facendo.
Non mi raccontava quando a fine giornata tornava stremato a casa mia, fingendo che tutto andasse bene, diceva che le ricerche proseguivano e che prima o poi sarebbe risuscito a trovare delle prove per incastrare Mark, il problema era il percorso che lui stava intraprendendo per trovarle.
Odiavo essere tenuta all'oscuro di tutto, ma dovevo ammettere che ero più serena ed avevo ripreso a mangiare quasi come un tempo, avevo staccato la spina da tutto quello che poteva farmi male, cercando solo di godermi quelle poche ore al giorno che passavo in compagnia del mio uomo.
L'indomani avrei ripreso a lavorare, era trascorso ormai un mese da quando mi ero presa questa sorta di pausa.
Ma sicuramente ciò che mi aveva indotta a prendere questa scelta, fu la decisione di Mark di andare a lavorare in una clinica privata fuori città.
All'inizio, quando Fiamma, mi raccontò di questa novità, mi stranì, pensando che fosse solo un'altra delle sue trovate, ma a distanza di una settimana, avevo capito, che ormai era inutile continuare a nascondersi in quella stanza che in tutta onestà, stavo odiando.
Scesi le scale, raggiungendo la cucina, Rosaly era intenta a preparare il pranzo ed era molto strano dato che in tutta la mia vita, non l'avevo mai vista vicino ai fornelli.
"Che stai facendo?" Le chiesi, lasciandole un bacio sulla guancia.
Si era rivelata una persona stupenda, dolce e molto comprensiva, mi dispiaceva molto di aver perso tanti anni ad odiarci, anni che purtroppo non sarebbero più tornati, ma che io, in un modo o in un altro, avrei cercato di recuperare, ci era stato tolto fin troppo, dovevamo riprendercelo con gli interessi.
"Oh ciao tesoro" mi sorrise raggiante, mescolando energicamente uno strano intruglio che bolliva in pentola "sto provando a pregare la minestra"
"Oh, che bell'idea" cercai di trattenermi dal ridere, quella cosa che stava preparando aveva tutto tranne che l'aspetto di una minestra, ma non potevo dirglielo, era stato molto carino da parte sua cimentarsi in cucina.
"Mmm, spero sia commestibile" disse, guardando preoccupata, quello che lei stessa aveva preparato e questo non fu molto rassicurante.
"Ma dai, è verdura, sicuramente sarà buonissima" tentai di convincere anche me stessa di questa cosa, mentre Rosaly, riempiva un abbondante piatto per me. "Eh grazie" mormorai, sedendomi a tavola.
Quel giorno mio padre era impegnato a lavoro ed infondo ero contenta di trascorrere un po di tempo sola con mia madre, perché infondo era questo per me."Quindi domani torni a lavoro?"
Deglutì il primo boccone di minestra con qualche difficoltà.
"Eh sì, credo sia arrivato il momento di tornare alla realtà" bevvi un generoso sorso d'acqua, sperando di cancellare quel sapore amarognolo, ma non potevo dirlo, non volevo che ci rimanesse male, così tentai con il secondo boccone, sperando che il palato si abituasse a quei sapori così...così...forti.
"Lo penso anch'io" la sua espressione, ero sicura, fosse molto simile a quella che avevo io pochi secondi prima "ehm che ne pensi?"
Disse posando il cucchiaio al lato del suo piatto.
"È...è buono" serrai le labbra in una linea sottile, ma quando anche lei scoppiò a ridere, mi lasciai andare anch'io.
"Ammettilo, fa schifo" ridacchiò con le lacrime agli occhi.
"Ehm, forse ci voleva un po' più di sale"
"È immangiabile, apprezzo il tuo tentativo di non offendermi" sorrise "ma resterò comunque una frana in cucina"
"Ho preso da te allora" le feci la linguaccia, adoravo il rapporto che stavamo instaurando, era molto più...spontaneo, semplice, era bellissimo.
Come avevo potuto rinunciare a questo per tutta la vita?
"Credo che dovremmo fare un corso, Harry non ti sposerà mai"
"Mmm, credo che Harry non sia interessato a queste cose" borbottai triste, non stavamo insieme da tanto e forse era esagerato pensare già ad una cosa simile, ma se anche lui lo avesse voluto, io mi sarei sentita pronta, nonostante la nostra giovane età.
"Perché dici questo?" Posó una mano sulla mia.
"Io...non lo so, è una mia sensazione, non mi ha mai neanche parlato di una possibile convivenza, nonostante già ora passi più tempo da lui che qui"
"Gli uomini" sbuffó "i soliti fifoni"
"Già, credo che certe parole gli facciano paura, per non parlare dell'argomento bambini, sembra che...che stiamo parlando della peggiore delle cose" sbuffai.
"Ah per quello la questione si fa ancora più delicata, ma tesoro gli uomini sono degli eterni bambini e non si sentiranno mai in grado di prendersi cura di un bambino vero e proprio"
"Questo non è confortante"
"Ma è la verità, tuttavia prima o poi se ne faranno una ragione, non avere fretta, siete ancora giovani"
"Oh sì, ma io non è che ora volessi.."
"Lo so, ma noi donne in realtà ci sentiamo sempre pronte, l'istinto materno è dentro noi" disse con sguardo triste.
"Mi dispiace, forse io non dovevo aprire quest'argomento" che stupida.
"No tesoro, io sono felice di parlare con te di tutto quello che vuoi, sono tua madre, anche se non mi sono mai comportata come tale"
"Possiamo sempre recuperare" strinsi a mia volta la sua mano, facendola finalmente sorridere.
"Grazie Isabelle, grazie di questa seconda opportunità"
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Mission of love [H.S.]
FanfictionQuando hai sempre lottato per realizzare i tuoi sogni, ma una volta raggiunti ti accorgi di volere di più, cosa fai? "sei consapevole che salendo su quell'aereo, la tua vita verrà completamente stravolta?" "è quello che voglio" Dal capitolo 1 "Isabe...