Al decimo tentativo capì che non mi ero sbagliata, che non avevo sbagliato numero, ma quello che non riuscì a capire era cosa diavolo stesse succedendo.
Continuai a girare per la stanza come una pazza, non sapevo cosa pensare, ero preoccupata, ero fuori di me.
Composi il numero di Niall, ma vedendo che neppure lui rispose, afferrai le chiavi della mia auto per dirigermi a casa sua, sperando di trovarlo lì.
Probabilmente non sapeva neppure lui come aiutarmi, ma avrebbe potuto contattare la caserma e chiedere notizie, Dio non ero mai stata così male in vita mia.Sbloccai l'aiuto, fiondandomi dentro, sicuramente avrei ricevuto una multa per l'alta velocità con la quale stavo procedendo, ma in quel momento era l'ultimo dei miei pensieri.
Avevo una brutta sensazione, temevo davvero che gli fosse successo qualcosa e purtroppo raramente mi sbagliavo."Niall" urlai fuori la sua porta, prendendo a colpirla con le nocche.
Dopo abbondanti cinque minuti, che a me parvero un'eternità, la porta fu aperta da un Angie assonnata e in vestaglia.
"Isabelle ma che succede?" Sbadigliò, sonoramente.
"C'è Niall" entrai senza invito, sorpassandola.
Non riuscivo a ragionare, avevo solo bisogno di sapere che stesse bene, il resto poteva aspettare.
"Si, sta.."
"Eccomi" sbucò dal fondo della stanza, era chiaro che li avessi svegliati "che succede Isabelle?" La sua espressione divenne preoccupata, non appena notò la mia.
"Harry, Harry...non ho più sue notizie, il numero è inesistente" farneticai parole senza senso, gesticolando con le mani, non avrei saputo spiegare a parole quelle sentivo dentro.
Angoscia era un eufemismo.
"che cosa?" Strabuzzò gli occhi.
"Oddio Niall ho paura che gli possa essere successo qualcosa" iniziai a singhiozzare.
" sta tranquilla" Angie posó una mano sulla mia spalla, mentre Niall se le passava in faccia, non era un buon segno.
"Non-non puoi chiamare la caserma?" Balbettai, implorandolo con lo sguardo.
"Chiamo un amico, lui sicuramente mi dirà qualcosa" asserì andando in camera a prendere il telefono.
"Vieni tesoro, siediti" Angie mi fece accomodare sul divano, tremavo, mi sentivo male "ti porto un bicchiere d'acqua" disse lasciandomi sola.
Istintivamente portai la mano sulla collana che mi aveva regalato, non la toglievo mai, era l'unica cosa che avevo di lui.
"Ecco" Angie fece ritorno e con lei anche Niall.
"Ho chiamato questo mio collega, ma ha detto che in Siria é tutto ok, loro sono sempre informati di qualsiasi cosa, sono gli unici che non rischiano intercettazioni"
"Allora perché il suo telefono è morto?" Mormorai.
"Forse si è rotto, avrà avuto dei problemi con la scheda"
"Potrebbe essersi smagnetizzata" Azzardó Angie.
"Potrebbe" sussurrai "ma poteva avvisarmi con il telefono di un amico"
"Forse non ricorda il tuo numero" ridacchiò Niall.
Ma in cuor mio sapevo che la cosa non era così semplice come poteva sembrare,lo sapevo, me lo sentivo.
"Io...io non lo so, non mi sento tranquilla" mormorai.
"Vedrai che troverà un modo per farsi sentire" disse Angie "si saprebbe se gli fosse accaduto qualcosa"
"Infatti Isabelle, credimi le brutte notizie non si fanno mai attendere, ma domani quando vado in caserma mi informo meglio, spero di riuscirci"
"Potrebbero non dirti nulla?"chiesi
"È pur sempre una missione Isabelle, si cerca sempre di mantenere una certa riservatezza tranne in caso di..."
"Morte.."proseguì con un groppo in gola.
"Ma non è questo il caso" mi sorrise, vendendosi a sedere al mio fianco.
"Scusatemi, vi ho disturbato" dissi con un filo di voce, mi sentivo una stupida, ma nonostante le loro parole, non ero riuscita a tranquillizzarmi.
"Ma non dirlo neppure per scherzo" mi rimproverò Angie "sei sempre la benvenuta qui"
"Vi ringrazio ragazzi, mi sono fatta prendere dall'ansia" sorrisi appena "ora vado"
"Perché non resti qui?" Disse Niall "ormai è tardi"
"No, davvero.."
"Insistito, credimi questo divano é molto comodo"
"Già, l'ha provato" ridacchiò Angie.
"Siete già a questi livelli?" Sorrisi stavolta.
"Solo quando mi fa arrabbiare" replicò Angie.
"E va bene resto" risposi "mi presti un pigiama?" Le chiesi.
"Certo, vieni con me" sorrise in risposta.****
Il lampadario del salone di Angie e Niall era davvero bello, ma neppure se mi fosse caduto addosso, me ne sarei accorta.
Continuavo a guardare quel dannato cellulare, non sarei mai riuscita a chiudere occhio e domani, o meglio fra tre ore, mi sarei dovuta alzare per andare a lavoro.
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Mission of love [H.S.]
FanfictionQuando hai sempre lottato per realizzare i tuoi sogni, ma una volta raggiunti ti accorgi di volere di più, cosa fai? "sei consapevole che salendo su quell'aereo, la tua vita verrà completamente stravolta?" "è quello che voglio" Dal capitolo 1 "Isabe...