Capitolo 46

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Isabelle's pov
I miei occhi corsero ad ogni angolo di quel posto, quel posto che per lunghi sei mesi aveva ospitato ogni genere di emozione.
Paura, rabbia, stanchezza, amore, felicità, gioia, tristezza, malinconia.
Erano stati mesi altalenanti, mesi in cui molte volte pensavo di non farcela, mesi in cui la paura la faceva da padrona, ma mesi che mi permisero di incontrare un uomo come lui, come Harry.
Domani tutto questo sarebbero finito, domani sarei tornata alla vita di sempre e nonostante quei giardini e quelle stanze mi ricordassero maledettamente Harry, non riuscivo a staccarmene del tutto.
Da domani tutto sarebbe cambiato ed io non mi sentivo pronta.
"Perché ora non si chiude questa dannata valigia?" Sbottò Amy.
Non l'avevo mai vista così, era sempre stata calma, allegra, mentre ora tutti eravamo un po' strani, pensierosi.
"Forse perché ti sei rubata delle mie maglie" le rispose Fiamma, spaparanzata sul suo letto, era stata la prima a preparare le valigie.
"Sono carine" piagnucolò Amy, sedendosi sulla valigia.
"Ti aiuto" ridacchiai, riuscendo finalmente a chiuderla.
"Oh grazie cara" sorrise, ma non era il suo solito sorriso.
"Partiremo in orari diversi" dissi di punto in bianco Fiamma "ho letto che noi inglesi prendiamo l'aereo delle quattro, mentre voi quello delle sei"
"Ah" risposi semplicemente, sarei dovuta restare qualche ora in più lì dentro da sola, improvvisamente mi venne voglia di scappare.
"Giurami che ci vedremo" disse Amy con gli occhi lucidi.
"Te lo giuro" risposi, sprofondando nel suo abbraccio, mi sarebbe mancata, aveva sempre cercato di rallegrare le mie giornate nell'ultimo mese.
A tal proposito con Harry le cose andavano bene, lo sentivo più sereno e spesso in compagnia di quel ragazzo, Cameron.
Ero felice che avesse trovato un amico anche se non l'avrebbe mai ammesso.
Riuscivamo a sentirci anche due volte al giorno qualche volta e questo non poteva che farmi sentire meglio.
Il giorno precedente eravamo stati tanto tempo al telefono, ore nelle quali per la prima volta piansi dinanzi a lui.
Ore nelle quali gli disse che per me non era facile lasciare tutto quello, lasciare un posto che in qualche modo mi faceva sentire più vicina a lui in alcuni momenti.
Sentí come le mie lacrime procurarono tristezza in lui, mi dispiaceva sfogare le mie angosce in quel modo, ma lui era l'unico in grado di capirmi almeno in quello, avevamo troppi ricordi, faceva male abbandonarli per sempre in quella terra che nonostante tutto avevo amato con tutta me stessa.
"Mi fate salire il diabete" commentò Fiamma, guardandoci con disgusto.
"Sei solo gelosa" la punzecchiai "ma se lo ammetti vengo ad abbracciare anche te"
"No grazie" arricciò il naso, ma non per questo mi persi di coraggio.
Mi avvicinai a passo lento verso il suo letto, prima di tuffarmi di peso sul suo corpo.
"Ahi ma sei matta?" Urlò, cercando di gettarmi a terra.
"So che ti mancherò più di Liam" ridacchiai, prendendo a farle il solletico.
"Mmm, non é vero"
Fra di loro era nata una bella intesa, certo non avevano messo le cose in chiaro e varie volte avevo litigato con Liam affinché si desse una mossa, ma la sua unica risposta era che aveva paura ad iniziare una relazione a distanza.
Fiamma ne soffriva di questo, ma sapevo che non avrebbe mai fatto il primo passo, la solita orgogliosa.
"Se é davvero mio fratello diventeremo cognate" ridacchiai, alzandomi da lei, stava soffocando.
"Non stiamo insieme, quindi levati queste strane idee dalla testa" sbottò, non le piaceva molto parlare di quella situazione, sotto quel punto di vista era molto timida e riservata.
"Magari potresti chiedergli chiarimenti, non credo che ti stai bene questa situazione"
"Infatti" annuì Amy "anche le donne possono prendere l'iniziativa"
"Domani andiamo via, non credo abbia più senso" borbottò.
"Io invece credo di si, proprio perché ognuno andrà in un continente diverso dovete chiarire cosa siete" sbuffai, alle volte era davvero difficile quella ragazza.
"Non lo so" sospirò "e se poi mi manda a quel paese?"
"È uno stronzo se lo fa" risposi schiettamente, lo avrei preso a pugni.
La storia dell'ipotetica fratellanza ci aveva avvicinato molto, ma con ciò non mi sarei risparmiata nel caso in cui avrebbe fatto soffrire la mia migliore amica.
"Mmm, tenterò oggi" sorrise debolmente, sembrava che i ruoli si fossero invertiti.
Certo ancora oggi avevo i miei momenti no, ma rispetto all'inizio avevo ripreso a mangiare regolarmente e a ridere qualche volta, andavo avanti, era difficile, ma lo facevo.
"anche perché domani sarà troppo tardi" aggiunse Amy.
"Già" concordai.

Mission of love [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora