“Sveglia, sveglia!!”
“Spence ti prego!” si lamentò Vivian portandosi il cuscino morbido sulle orecchie.
“Forza ragazze, oggi è il primo giorno di lezione e non ci possiamo assolutamente perdere il discorso del preside Dixon e l’elezione di me stessa come componente del consiglio di istituto!” esclamò la biondina aprendo le tende della stanza.
“Ti prego Spence non urlare!” supplicò Diana spostando le coperte e stropicciandosi gli occhi con le mani.
“Buongiorno ragazze!” salutò Kim alzandosi e stiracchiandosi.
“Meno male che tu sei mattutina, non come queste due pelandrone!” si lamentò Spencer indicando le cugine.
“Scusa se ho alle spalle solo due ore di sonno cugina” affermò Diana alzandosi con malavoglia.
“Non ti ha obbligato nessuno ad andare a fare una passeggiata con Louis” disse Spencer imitando due virgolette con le mani alla parola passeggiata.
“Più o meno” suggerì Kim ridendo all’espressione di Diana.
“Grazie Kim” la ringraziò Diana avvicinandosi al suo armadio.
“Mi devi dire qualcosa per caso?” domandò Spencer avvicinandosi a Lei mentre Kim entrava in bagno e chiudeva la porta alle sue spalle.
“Louis ieri sera è stato davvero assillante, troppo assillante! Non mi ha lasciata un secondo!” spiegò Diana togliendo la divisa dall’armadio.
“Forse perché si è accorto che tu avevi occhi per qualcun altro” intervenne Vivian alzandosi dal suo letto e facendo l’occhiolino alla cugina.
Diana arrossì all’istante a quelle parole facendo segno a Vivian di abbassare la voce. Non voleva che Kim sentisse, sicuramente fra lei e Zayn c’era qualcosa e non era sua intenzione mettersi in mezzo nonostante quel ragazzo le facesse davvero uno strano effetto.
“Tu piuttosto che fine hai fatto ieri sera?” chiese Diana cambiando discorso.
“Io … Io …” iniziò Vivian vaga.
“Si, tu, Vivian …” la incitò Spencer.
“Mi stavo annoiando così ho fatto un giro nel castello e ho deciso di lasciare Jess”.
Non voleva parlare di Liam e della sala degli strumenti, non voleva che Spencer e Diana si facessero un’idea sbagliata per ora.
“Cosa?!” chiese Spencer stupita quasi urlando.
“Si, ho deciso che non voglio aspettare all’infinito guardando ogni 10 secondi il mio telefono in attesa di un suo messaggio o di una chiamata, voglio vivere ed essere libera, non ho la forza di andare avanti così” spiegò Vivian abbassando lo sguardo.
Aveva preso questa decisione la sera precedente. Aveva deciso di farlo mandando un messaggio a Jess. Non ce l’avrebbe mai fatta sentendo la sua voce.
Era stata breve e concisa - Chiamami debole ma non ho più la forza di aspettare invano un tuo cenno di vita. Sentiti libero di essere chi vuoi senza di me. E’ finita -.
Liam era vicino a lei mentre scriveva quelle parole. Stava suonando una melodia al pianoforte, non le aveva chiesto niente, era rimasto li senza essere invadente, l’aveva rispettata e poi le aveva regalato un semplice sorriso, un sorriso che le era bastato per premere il tasto invia.
“Vi” disse Diana avvicinandosi a Lei e abbracciandola forte.
Vivian sorrise a quel gesto. Era quello di cui aveva bisogno sin dalla sera precedente, ma di certo non l’avrebbe potuto chiedere a Liam. Arrossì a quel pensiero. Strinse fra le braccia Diana, inspirando profondamente il profumo dei suoi capelli sempre perfetti. Quel profumo significava casa, e casa significava se stessa, la vecchia Vi, la Vi forte e determinata, voleva tornare ad essere quella Vivian, e sapeva che per ricominciare doveva partire proprio da li, dalle persone che per Lei significavano tutto.
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Burning Sun [IN REVISIONE]
Teen FictionC'è una storia dietro a ogni persona. C'è una ragione per cui loro sono quel che sono. Loro non sono così solo perché lo vogliono. Qualcosa nel passato li ha resi tali, e alcune volte è impossibile cambiarli. [S.Freud]