27. Chiamale se vuoi... Emozioni

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“Vi, adesso puoi fermarti”.

“Oh si scusa, cercavo di allontanarmi da li il più possibile” rispose lasciando la mano di Diana.

Si passò una mano nei capelli, aveva il fiatone nonostante non avesse corso.

In realtà aveva messo tutto il suo impegno nell’allontanarsi il più possibile da quella stanza e da Liam.

Le era costato davvero molto; per quale strana ragione il suo corpo era attratto da quella stanza, voleva stare su quel divano fra le braccia di quel ragazzo, mentre la sua mente voleva andare il più lontano possibile. Il suo cuore? Beh, lui si trovava fra due fuochi.

“Vi siete baciati quindi?” chiese Diana.

Vivian la rimproverò con lo sguardo.

“NO!” esclamò arrossendo.

Diana scoppiò in una fragorosa risata. Era raro vedere Vivian in imbarazzo, ma quando accadeva era davvero esilarante; la sua pelle chiara si tingeva di un rosso accennato in netto contrasto con i suoi occhi verdi.

“Ok credo che anche tu abbia molte cose da dirmi!” affermò Diana sedendosi all’ombra dell’albero con le gambe incrociate.

“Siamo qui perché tu hai qualcosa da raccontare o sbaglio?” chiese Vivian sedendosi vicino a Lei.

Non sapeva per quale motivo in pieno novembre loro si stessero sedendo in giardino all’ombra di un albero, ma era abitudine che lo facessero e al momento nonostante il freddo, avevano bisogno entrambe di questo momento per loro.

Diana annuì allungandosi verso la sua borsa. Recuperò i fogli ripiegati che aveva portato con se.

“Sei pronta Vi?” chiese tenendoli stretti fra le mani.

Vivian annuì sorridendo.

Diana fece un respiro profondo e consegnò i fogli alla cugina.

Vivian li prese fra le mani e lentamente li aprì.

Diana chiuse gli occhi. Vivian sapeva essere molto espressiva e non voleva conoscere cosa le passasse per la mente prima che avesse letto tutto. Sospirò nuovamente concentrandosi sui suoni intorno a lei. Poteva ascoltare il battito regolare del piede di Vivian sull’erba fresca, il vento frusciare fra gli alberi ormai spogli e gli uccellini cantare le loro canzoni serali.

Non riuscì però a focalizzare il suo pensieri completamente su quei suoni di vita.  La sua mente corse veloce alla sera prima; a quelle labbra morbide, a quella sensazione di sicurezza che aveva provato quando Zayn l’aveva difesa da quel ragazzo.

Era tutto così strano. Louis l’aveva difesa milioni di volte ma mai si era sentita così al sicuro come con lui.

Probabilmente Vivian lo stava leggendo in quel momento; stava leggendo ogni singola emozione che finalmente era riuscita a passare dal suo cuore alla sua mano, fino a raggiungere attraverso la penna, il foglio che per troppo tempo era rimasto bianco.

“Wow”

Diana aprì gli occhi voltandosi verso la cugina che la stava guardando con i fogli fra le mani.

“Puoi iniziare a rimproverarmi adesso” la incitò Diana recuperando i fogli che Vivian le stava riconsegnando.

“Non ho niente da rimproverarti Di, credo che sia tutto stupendo” ammise Vivian sorridendo.

“Riesci a vedere davvero qualcosa di stupendo qui dentro Vi?”

“Riesco a vedere la vera Di, riesco a percepire ogni tua singola emozione, ogni tua singola sensazione e non c’è niente di sbagliato in questo. Questa sei tu, questa è vita Di, per non parlare del fatto che sei tornata a scrivere e non c’è cosa migliore, lo sappiamo entrambe”

Burning Sun [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora