34. You and I

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Un profumo di lavanda le invase le narici.

Aprì gli occhi e si concentrò sulla stanza che la circondava. Sorrise e milioni di ricordi le invasero la mente.

Si ricordava come se fosse ieri, i pomeriggi che trascorrevano in quella stanza. La dinamica era sempre la stesa; Lei seduta sul divano color panna, con la sua bambola Audrey, Diana sul divano difronte, immersa nella lettura dell’immancabile libro e Vivian sul davanzale della grande finestra. Zia Maddy l’aveva rimproverata milioni di volte, invitandola a scendere da quella superficie in marmo che poteva essere pericolosa per Lei. Vivian però non aveva mai obbedito, diceva con c’era nulla di pericoloso nel guardare il cielo. Ed era quello che faceva per interi pomeriggi; guardava il sole splendere alto, le nuvole rincorrersi e la pioggia cadere. Quei pomeriggi apparentemente tutti uguali, ogni volta lasciavano loro qualcosa di diverso. Erano in grado di parlare per ore e ore di qualsiasi cosa; che fosse il personaggio strano del libro che Diana stava leggendo, il colore del vestito che si abbinava meglio ai capelli di Audrey, oppure del perché le rondini fossero in grado di volare mentre loro no.

Era passato così tanto dai loro pomeriggi insieme, ma nonostante quella stanza non facesse più da cornice alla loro amicizia speciale, il loro legame forte era rimasto immutato nel tempo.

Persa nel profumo dei ricordi, aveva smesso di dimenarsi dalla presa di Niall.

Se ne accorse solo quando lui delicatamente la lasciò a terra guardandola senza dire nulla.

Spencer improvvisò un sorriso. Era possibile fare altro, davanti allo spettacolo che quegli occhi azzurri, ogni giorno le regalavano?

Niall si allontanò da lei avvicinandosi alla porta. La chiuse a chiave e si voltò nuovamente incrociando il suo sguardo.

 Quel gesto la riportò al vero motivo per cui si trovavano in quella stanza

“Perché non mi hai fatto fare quello che era giusto?” chiese imbronciata.

Niall sorrise ancora, tornando vicino a Lei.

“Perché per quanto sarebbe stato divertente e giusto, non volevo che tu passassi dalla parte del torto”.

Non riusciva a smettere di sorridere alla ragazza bionda davanti a Lui. Aveva tutti i capelli scompigliati, e appena se ne sarebbe accorta, si sarebbe arrabbiata con lui. Ma al momento non importava; era più bella così, senza acconciature strane, semplicemente se stessa nell’uragano che riusciva ad essere.

Spencer alzò gli occhi al cielo ricambiando il sorriso. La voglia di azzittire la Barbie che probabilmente stava ancora cercando il suo Ken nella stanza affianco, era ancora viva in Lei, ma le distrazioni che la stanza e Niall le stavano dando sembravano essere più forti.

Si avvicinò al divano lentamente, appoggiando la sua mano morbida alla pelle perfettamente trattata. Chiuse gli occhi gustandosi quella sensazione famigliare.

Si sedette lasciandosi andare pesantemente sullo schienale.

Niall la raggiunse senza riuscire a smettere di sorridere; vedeva nei suoi occhi una luce nuova e genuina, la stessa luce che la rendeva ancora più bella di quanto già fosse.

“Vedo che la tua voglia di fare la paladina della giustizia non è cambiata” affermò divertito.

Spencer sforzò un sorriso.

“Nessuno deve fare del male a chi voglio bene”.

Niall annuì abbassando lo sguardo sul parquet scuro. Mille domande stavano facendo capolinea nella sua mente e aveva la necessità di avere almeno una risposta. Il calore che aveva provato tenendo Spencer fra le braccia, era stato un toccasana.

Burning Sun [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora