37. Maremoto d'amore

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Lampi di luce illuminavano la notte nuvolosa, tuoni forti rimbombavano nella sua stanza.

Si strinse nelle lenzuola calde, tentando di isolare la sua mente da quel rumore così fastidioso per Lei.

Come poteva arrivare il temporale a dicembre?.

Un altro tuono la fece sobbalzare. Sollevò le coperte sopra la testa nel tentativo di proteggersi dal rumore incessante che sentiva nella sua testa. Il battito cardiaco iniziò ad aumentarle e la paura per quello che poteva succedere, si stava impossessando di lei. Chiuse gli occhi tentando di calmarsi ma sembrava essere tutto inutile.

In un’altra situazione sarebbe corsa da Harold come faceva sempre; si sarebbe raggomitolata fra le sue braccia e lui avrebbe iniziato a cantarle qualcosa fino a farle dimenticare quello che stava succedendo al di fuori della sua stanza.

Peccato che Harold non le rivolgesse la parola da una settimana ormai. Si sentiva sola e vuota. Suo fratello era la persona più importante della sua vita; per lei era tutto, il suo punto di riferimento .

Era la sua ancora, ben saldata nel fondo del mare, mentre tutto intorno a Lei cambiava. Proprio come le maree che tentavano di spingerla al largo mentre lei, sapeva che quell’ancora forte non le avrebbe mai permesso di correre nessun pericolo. 

Ora che il suo capo saldo la stava evitando però, tutto stava diventando troppo confuso.

Louis a sua volta si era allontanato da lei. Sapeva che quella era la cosa giusta per entrambi. Di certo non avrebbe potuto avvicinarsi alla sua camera e infilarsi nel suo letto come se nulla fosse successo.

Sospirò. Avrebbe dovuto resistere da sola, ma la paura di affogare nel mare dei ricordi era pronta ad accoglierla. Si strinse ancora di più nel suo letto che fino a poco fa le era sembrato accogliente. Posò le mani sulle orecchie cercando di isolarsi.

Un altro tuono più forte, accompagnato da un lampo luminoso la fece sobbalzare. Un’onda troppo alta la stava rincorrendo, doveva assolutamente scappare.

Scese dal letto velocemente; aveva paura, aveva tremendamente paura.

Uscì dalla sua stanza, correndo verso l’unica porta che non aveva ancora varcato. Poteva sembrare stupida e assurda questa sua azione, ma sarebbe annegata di paura se fosse rimasta li da sola.

Si fece coraggio e bussò alla porta. Senti dei rumori provenire dall’interno, ma nessuno si presentò. Bussò ancora, stringendosi nella maglietta del pigiama. Dei passi pesanti si avvicinarono alla porta fino ad aprila.

“Di? Cosa ci fai qui ?” chiese Zayn aprendo a fatica gli occhi e mettendo a fuoco la figura terrorizzata davanti a se.

“So che è strano, però c’è il temporale e Harold non mi parla più, Louis nemmeno, Vivian sta dormendo con Jess, Spencer con Niall, Liam…” spiegò terrorizzata.

“Ehi calmati” la rassicurò Zayn prendendola per le spalle.

Diana puntò i suoi occhi profondi in quelli color cioccolato del ragazzo.

“Cosa c’entra il temporale con questo?” chiese Zayn confuso.

Era davvero terrorizzata. Lo si leggeva in quegli occhi bellissimi che ormai sapeva interpretare alla perfezione.

Diana fece per rispondere ma un altro tuono echeggiò. Non ci pensò due volte, chiuse gli occhi e lo abbracciò forte.

Zayn ricambiò incerto. La ragazza minuta che stringeva tra le sue braccia stava tremando come una foglia. Era stranito da quel comportamento; non seppe dire se fosse per il fatto che Diana si  trovasse li nel bel mezzo della notte, oppure per il motivo per cui lo stava facendo.

Burning Sun [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora