63. David

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Fissava un punto indefinito fuori dal finestrino. La Dodge Charger nera correva sulla strada da 15 minuti ormai, ma lei non aveva ancora smesso di cercare quel punto. Voleva trovare qualcosa, qualsiasi cosa su cui concentrarsi per evitare di pensare a quello che le stava succedendo. Nemmeno la radio che suonava a basso volume nell' abitacolo, riusciva a tranquillizzarla.

Aveva accettato e sapeva di non avere alternativa, ma qualcosa dentro di se non aveva ancora assimilato la realtà e in alcun modo, voleva andargli incontro.

"Hai freddo?"

Diana si voltò verso il suo interlocutore. Non aveva freddo, nonostante intorno a loro, la neve caduta nei giorni precedenti, non si fosse ancora sciolta. Sarebbe stato strano vedere il sole o anche solo che le temperature fossero calde e accoglienti, perché dentro e fuori di lei, tutto era freddo.

"Sto bene"

Era strano dirlo, era strano anche solo pensarlo, ma lui non aveva colpe. Non adesso per lo meno.

 "Non ti accadrà niente te lo prometto Di"

Non facevano altro che ripeterlo, lo avevano detto tutti, ma nessuno era convincente, nessuno che le portasse via quella paura che portava dentro di se. Non rispose, le parole le mancavano ma non si preoccupò di risultare maleducata o antipatica, non stavolta. Cercò ancora quel qualcosa, dietro gli alberi spogli che correvano veloci sul ciglio della strada.

La mente corse a lui, che probabilmente si sarebbe svegliato a breve, arrabbiato e sicuramente deluso da lei. Con molte probabilità non avrebbe capito le sue motivazioni e l'avrebbe odiata ma non poteva tornare indietro. Non più. Poteva sentire ancora la sensazione di protezione e calore che provava fra le sue braccia, quella che avrebbe voluto anche adesso, mentre andava incontro al suo destino.

"David aveva ragione"

David. Non adesso, non David.

Si voltò nuovamente, non sapeva nemmeno come rivolgersi a Lui, se come al suo professore o soltanto come a Jhona, l’amico di Vivian che poteva salvarli. L’idea che lui sapesse qualcosa di David era frustrante, era come se lui fosse sempre un passo avanti, a conoscenza di tutta la sua vita, mentre Lei non sapeva nulla di Lui. Era la sua ultima occasione per avere delle risposte, probabilmente questa possibilità non si sarebbe ripresentata in futuro … Sempre che lei fosse riuscita ad averlo un futuro.

Scosse la testa immediatamente, cercando di scacciare dalla sua mente quel brutto pensiero. Non era da lei essere pessimista, ma forse la realtà era troppo evidente, anche per chi pensava che la positività potesse risolvere ogni problema.

“Cosa diceva David?” chiese puntando i suoi occhi sulla strada.

Jhona sorrise compiaciuto, stava cercando in tutti i modi di intrattenere una conversazione con la ragazza che era seduta al suo fianco. Non gli erano mai piaciuti i viaggi silenziosi.

“Che i tuoi occhi parlano, che non hai bisogno di parole ed è vero. Non avere paura Di” disse guardandola con dolcezza.

Ora capiva perché Vivian fosse così legata a Lei, era impossibile non guardarla con occhi e attenzioni particolari, non solo perché era una bellissima ragazza, ma perché era dolce e semplice, pura e delicata. Qualcosa che con lui, non avrebbe mai potuto centrare, ma che sarebbe stato bello guardare da lontano, studiare, capire.

“Lo conoscevi?” chiese Diana guardandolo.

Jhona annuì tornando a guardare la strada davanti a se, semi deserta e poco illuminata. Stavano lasciando Londra ormai e la campagna incontaminata li stava accogliendo in quella notte buia e fredda.

Burning Sun [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora