67. Drops of time

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Paura e speranza.

Speranza nel riuscire a recuperare tutte le facoltà motorie prima che fosse troppo tardi, paura di non riuscire a farlo, paura del ragazzo biondo davanti a lei. Così simile a Louis a cui inconsciamente era legata profondamente, ma allo stesso tempo così diverso da far male. Tanto male.

“Abbiamo rimandato questa conversazione per troppo tempo, credo sia giunto il momento di farti stare zitta e spiegarti alcune cose bambolina”.

Chad si avvicinò a Lei sedendosi con poca delicatezza sul letto vicino al suo corpo minuto. Diana sobbalzò, cercando di allontanarsi il più possibile da Lui. Ci riuscì, appoggiandosi alla testata del letto su cui precedentemente era stata posata.

“Non sai quanto è gratificante bambolina” disse Chad schernendola.

“Cosa?” domandò Diana stringendosi le gambe al petto.

Chad si voltò verso di Lei accarezzandole debolmente la guancia.

“Vedere la paura nei tuoi occhi. E’ dannatamente bello osservare, quanto le persone abbiano paura di me Diana, nemmeno ti immagini quanto è bello” spiegò.

Diana si ritrasse dal suo tocco, profondamente disgustata dalle sue parole. Se c’era una cosa che aveva capito di loro, era che non c’erano spiegazioni sensate ad ogni loro azione, erano ragazzi privi di qualcosa, quel qualcosa che li aveva portati a questo; fare e dire le cose più assurde e immorali che esistessero. Era il suo ultimo tentativo per farlo ragionale, lo sapeva. Puntare su Louis era allo stesso tempo la cosa più sbagliata e efficiente che potesse esserci.

La goccia che poteva far traboccare il vaso o quella che l’avrebbe salvata.

“Tua madre e Louis non hanno paura di te” rispose Diana timorosa.

Chad la fulminò con lo sguardo prima di scoppiare in una fragorosa risata.

“Mio fratello ne avrà quando tu sarai sparita, quando gli racconterai quello che ho fatto e non vedo l’ora di vedere la sua espressione lo sai?. Mia madre non ha mai visto altro, ha sempre visto Lui e il suo essere fottutamente perfetto in ogni occasione. Quando ha iniziato a farsi i tatuaggi ho pensato che finalmente avrebbe cambiato idea, ma nulla, lui rimaneva il suo fantastico perfetto Louis, mentre io quello da gestire con cautela, quello da tirar fuori dai guai, il ragazzo difficile pronto a disdegnare il nome della sua famiglia. Sarà felice di sapere che sono molto peggio di questo Diana, sarà fottutamente felice e avrà paura, paura come tutti”

Diana lo guardò impietrita. Non c’era nessuna speranza per Lui, Louis aveva tentato in tutti i modi di aiutarlo, sbagliando forse e coprendolo nelle sue mille cavolate, ma non c’era riuscito. Chad aveva bisogno di altro, di lezioni dure, di colpi di bassi e talmente forti da fargli aprire gli occhi. I suoi adesso erano chiusi, annebbiati dall’odio e da altri sentimenti negativi che non erano compatibili con una guarigione.

Chad aveva bisogno di aiuto, un aiuto in cui Louis purtroppo non era specializzato.

“Non hai mai pensato di smetterla semplicemente? Di provare altro, che non sia odio? Non hai minimamente idea di cosa si possa provare con qualcosa di diverso Chad? Forse è giunto il momento di provarci” affermò Diana seria.

“Non ho bisogno dei tuoi consigli stupida bambola. Non sei abbastanza furba, guarda dove ti trovi e guarda come hai ridotto mio fratello! Se lui avesse trovato una ragazza diversa si sarebbe svegliato! Avrebbe smesso di correrti dietro come un cagnolino! E invece è stato fregato! La felicità porta a questo, l’odio gratifica e non voglio sentire altro da te e dalla tua stupida bocca, hai già parlato abbastanza!” esclamò Chad alzandosi in piedi nervoso.

Burning Sun [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora