L'aria fredda e pungente accarezzava i loro volti arrossati.
Il paesaggio ricoperto di bianco si estendeva senza fine, rendendo magica l’atmosfera. Nessun suono era udibile da quell’altezza, regnava un silenzio accogliente, scandito soltanto dai loro respiri profondi.
Loro non sentivano freddo; erano l'uno fra le braccia dell'altra.
Diana sorrise stringendosi contro il petto del fratello.
Chiunque li avesse visti in quelle condizioni probabilmente li avrebbe presi per matti; un po’ lo erano forse, ma non vedeva nulla di male nella pazzia. La storia gliel’aveva dimostrato più volte; tutti o quasi i personaggi folli erano quelli che riuscivano a vedere oltre, quelli delle grandi scoperte, delle grandi emozioni, quelli che rasentavano costantemente il sottile confine esistente fra genio e follia.
"Perché ridi?" chiese Harry affondando il viso nei capelli scuri della sorella.
Nonostante Barney avesse cercato in tutti i modi di chiudere quella porta malmessa che conduceva al tetto, riusciva sempre a trovare il modo di raggiungerlo. Era uno dei posti più magici di cui Hamilton vantava. Da lassù si vedeva ogni cosa; Londra in lontananza, la campagna circostante e se il cielo era particolarmente limpido anche la ferrovia a sud che conduceva al mare.
Si recava sul tetto quando aveva bisogno di pensare o semplicemente quando desiderava stare da solo e non voleva che nessuno lo disturbasse. Diana veniva spesso con lui. Erano in grado di stare seduti l’uno fra le braccia dell’altro per ore senza dire una parola, oppure parlare talmente tanto da sentire la salivazione venir meno. Qualunque cosa loro avessero fatto o detto su quel tetto, li sarebbe rimasta, solo il cielo con le sue mille sfumature come spettatore.
"Rido perché siamo gli unici strambi essere viventi a stare qui fuori, con questo gelo, su un tetto a 30 metri di altezza." rispose Diana senza smettere di sorridere.
Harry chiuse gli occhi sorridendo.
"É un modo carino per dirmi che vorresti essere da un'altra parte sorellina?" chiese divertito.
Diana gli diede una leggera gomitata.
La gelosia di Harry la divertiva e la infastidiva allo stesso tempo. Per quanto le facesse piacere che suo fratello si preoccupasse così tanto per lei, alle volte la situazione diventava pesante e faticosa da gestire. Il loro rapporto non era comune, non era il classico rapporto fratello sorella, ma qualcosa di più profondo, forse dettato dalle esperienze che avevano affrontato insieme. Avrebbe fatto di tutto per far si che quel legame forte non mutasse, ma allo stesso tempo, per il bene di entrambi, doveva delineare in modo più marcato i confini che racchiudevano la sua libertà.
"Smettila di fare il fratello geloso! Non c'è altro posto in cui starei meglio in questo momento!" rispose mettendo il broncio.
Harry sorrise ancora facendole il solletico.
Ogni volta che si trovava ad affrontare il suo istinto di protezione nei confronti di Diana, era costretto a limitarsi, a imporsi dei freni. Se prima era convinto che fare di tutto per proteggerla era la cosa più giusta, dopo il discorso che aveva avuto con suo padre e poi con lei, le cose erano cambiate. Seppur gli costasse molto ammetterlo, era giusto che lei facesse le sue esperienze con relativi sbagli in allegato. Nonostante questo però, si divertiva moltissimo a tentare di metterle i bastoni fra le ruote in tutti i modi, ma ancor di più a testare quanto riuscisse Diana a tenergli quel visino imbronciato che tanto adorava.
"Nemmeno fra le braccia abbronzate di un ragazzo con la faccia da duro?" chiese dandole un attimo di tregua.
Diana alzò gli occhi al cielo spazientita.
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Burning Sun [IN REVISIONE]
Teen FictionC'è una storia dietro a ogni persona. C'è una ragione per cui loro sono quel che sono. Loro non sono così solo perché lo vogliono. Qualcosa nel passato li ha resi tali, e alcune volte è impossibile cambiarli. [S.Freud]