Tamburellava nervosamente le dita sulla spalliera del divano in attesa che arrivassero tutti. Non riusciva a smettere di guardare Diana che passeggiava avanti e indietro nella stanza con le braccia incrociate al petto. Era nervosa e tesa, ma soprattutto preoccupata; sapevano esattamente con chi avevano a che fare, l’avevano provato sulla loro pelle, lui in particolare. Per lo stupore dello psicologo dal quale era stato costretto ad andare dopo il rapimento, Lui aveva superato egregiamente la situazione. Non aveva subito traumi psicologici, o semplicemente aveva avuto la forza di reagire, perché qualcuno a cui teneva davvero, in quel momento, aveva bisogno di Lui. Quel qualcuno era la ragazza che stava passeggiando pensierosa davanti a Lui.
Guardò i ragazzi nella stanza e nessuno sembrava avere il coraggio di dire qualcosa. In una situazione normale le loro voci avrebbero già riempito la stanza; una canzone, le risate, o semplici argomenti su cui discutere. In quella stanza non c’era mai stato silenzio, fra loro in realtà non poteva esserci silenzio, anche quando restavano fermi senza parlare, i loro occhi parlavano, comunicavano, ma quel giorno ognuno era perso nel suo mondo. Un mondo pieno di preoccupazioni che insieme avrebbero dovuto affrontare.
Zayn si accese una sigaretta. Non sapeva abbastanza del loro passato e di quell’organizzazione criminale; non che gli interessassero i particolari, ma si sentiva inutile. Diana aveva visibilmente bisogno di Lui, e lui non sapeva come comportarsi.
“Mi stai intossicando con quella cosa!” si lamentò Harry rimproverandolo.
Zayn lo fulminò con lo sguardo. Stava iniziando a stufarsi dell’atteggiamento che Harry aveva nei suoi confronti.
“Sai dovresti iniziare a fumare, magari è la volta buona che ti dai una calmata!” rispose.
Spencer li riproverò, prima che la situazione degenerasse.
“Non mi sembra ne il momento ne la situazione” disse.
Harry alzò gli occhi al cielo lasciandosi sprofondare nel divano. Kim gli sorrise dolcemente nel tentativo di alleviare la sua preoccupazione ma lui non ricambiò, era troppo teso.
“Ci stanno mettendo troppo” si lamentò nuovamente tormentandosi le mani.
“Arriveranno, non vede suo fratello da tanto” lo ammonì Diana.
La porta si aprì e Lena e Louis fecero il loro ingresso.
“Alla buonora!” si lamentò Harry alzandosi.
Louis si guardò intorno, stranito da quella improvvisa riunione.
“Ehi tutto bene amico?” chiese.
Kim si innervosì vedendo Lena li con loro. Non la considerava parte del gruppo, anche se ultimamente troppo spesso se la trovava fra i piedi. Odiava la sua aria da innocente, i suoi occhi dolci e i suoi modi gentili.
“Vedo che ci siamo proprio tutti!” affermò alzando gli occhi al cielo.
“Kim” l’ammonì Liam.
Louis continuava a guardarsi intorno dubbioso. Harold non aveva smesso un secondo di torturarsi le mani e Diana lo guardava con uno sguardo perso. Cosa diavolo stava succedendo li dentro?
“Di stai bene?” chiese preoccupato.
Zayn si avvicinò a lei circondandole la vita con un braccio. Si sentiva stupido e immaturo, Louis si era comportato benissimo con Lui, nonostante lui stesso gli avesse fatto un torto. Poteva leggere ancora nei suoi occhi blu l’interesse che aveva per Diana, ed era proprio quella luce sincera che lo spingeva a marcare stupidamente, quello che ormai era solo suo.
“Non proprio” si affrettò a rispondere.
Harry si passò una mano nei capelli. La sua soglia di tolleranza era stata varcata dalla mano di Zayn sul fianco di Diana.
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Burning Sun [IN REVISIONE]
Ficțiune adolescențiC'è una storia dietro a ogni persona. C'è una ragione per cui loro sono quel che sono. Loro non sono così solo perché lo vogliono. Qualcosa nel passato li ha resi tali, e alcune volte è impossibile cambiarli. [S.Freud]