35. Cicatrici

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“Ne siete davvero sicuri?”

“Se non mi fossi procurato questa nel tentativo di scoprire qualcosa di più, non ne sarei così sicuro” affermò Jess mostrando la cicatrice sul suo braccio.

La sensazione del coltello che affondava nella sua carne, era ancora viva in Lui. Era stato doloroso, ma ancor di più lo era, la delusione nell’essere stato disarmato da un uomo che non aveva nemmeno un volto.

“Oh mio dio! Cosa è successo?” chiese Grace preoccupata.

L’arrivo di Edmund e Jess non preannunciava nulla di buono. Sapeva che quella non sarebbe stata una visita di cortesia; Edmund aveva sempre messo il suo lavoro prima di tutto, e se fino all’ultimo istante aveva sperato che fosse venuto per accompagnare suo nipote Jess, ora aveva la certezza che le sue speranze erano vane. Non solo non era venuto ad accompagnarlo, ma ora erano anche colleghi. Due membri della Military Intelligence in casa erano troppi anche per Lei.

Jess sospirò.

“Eravamo sotto copertura. Io e un altro collega stavamo seguendo una traccia nei pressi del porto e in lontananza abbiamo visto qualcosa che conoscevamo già. Se non l’avessi visto così tante volte con i miei occhi, avrei sicuramente detto che era una falsa copia … Ma era l’originale” raccontò Jess preoccupato.

Libra” constatò Derek stringendo i pugni.

Quel simbolo riportava alla sua mente troppi ricordi negativi, ricordi che avevano segnato la sua vita, e soprattutto che potevano ancora essere un pericolo per i suoi figli.

Sapeva che non sarebbe stato facile arrestare tutti i membri di quell’organizzazione criminale. Ma nel suo subconscio ci aveva sempre sperato. Bruce Davis era complice, lo sapeva, ne era assolutamente certo, ma nonostante si fosse rivolto al miglior avvocato, non erano riusciti ad ottenere abbastanza prove per incastrarlo. Sapeva che Gabe stava alle sue calcagna, ma finché non avrebbe visto con i suoi occhi quell’uomo meschino dietro alle sbarre, non avrebbe mai dormito sonni tranquilli.

“Jess dimmi che non è vero!” lo prego Grace agitata camminando avanti e indietro per la stanza.

I suoi figli erano in pericolo ancora una volta, tutti loro erano in pericolo.

“Non sarei qui se non fosse vero” rispose Jess.

Si passò nervosamente una mano nei capelli. Avrebbe voluto con tutto se stesso che quella non fosse la realtà, ci aveva sperato per tutto questo tempo, mentre svolgeva assiduamente le indagini senza sosta. Erano tutti in pericolo, anche Vivian.

“In quanti sono?” chiese Maddy preoccupata.

Era convinta che quell’incubo fosse finito; si ricordava come fosse ieri la preoccupazione e le lacrime sul viso di Grace. Avevano temuto il peggio per Harold, e le conseguenze che quella situazione aveva avuto sulla piccola Diana, avevano lasciato un segno indelebile nelle vite di tutti loro. Vedere Jess in quelle vesti era strano; Il fidanzato diciottenne di sua figlia che credeva in Kentucky  per una specializzazione in campo militare, in realtà era rimasto a Londra per tutto il tempo.

“Ne abbiamo visti quattro aggirarsi intorno al capannone, e uno di loro mi ha procurato questa. Ora è ferito, sono riuscito a ferirgli una gamba.” Continuò il ragazzo.

“Sei riuscito a vederlo in viso?” chiese Catelyn.

Era incredibilmente spaventata da quel nuovo arrivo. Aveva frequentato personalmente Edmund per molti anni e sapeva quanto fosse dedito al suo lavoro. Sicuramente però non si sarebbe mai aspettata di sentir parlare un diciottenne, di organizzazioni criminali su cui lui stesso stava indagando.

Burning Sun [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora