I mille suoni e rumori intorno a Lei stonavano con il vuoto che sentiva dentro. Era successo ancora, ancora un proiettile, ancora quel rumore che l'aveva accompagnata negli incubi più bui e tristi.
Il suo cuore si era spezzato un'altra volta e non sapeva quante volte potesse graffiarsi prima di rompersi completamente, ma una cosa era certa, il dolore che sentiva dentro di se era troppo. Un dolore diverso, uno di quelli che non aveva mai provato e per quanto con David le fosse sembrato eccessivamente forte, adesso era qualcosa che non riusciva a quantificare. Era troppo, talmente tanto da non riuscire a contenerlo, si espandeva minuto dopo minuto fino a farle provare quella stupida sensazione di nulla. Il dolore aveva portato via tutto, tutta la sua positività, la sua voglia di cambiare in meglio, la sua determinazione nell'aiutare gli altri.
Non riusciva a uscire da quello stato di vuoto, come se fosse chiusa in una campana di vetro e tutti i rumori all'esterno le risultassero lontani, flebili; quello che sentiva era solo quello sparo, il tonfo del corpo di Louis a terra e i singhiozzi di Chad. Rimbombava tutto in sequenza nella sua testa, tutti quei rumori assordanti incontravano il vetro per poi tornare indietro, completamente intatti. Vorticavano nella sua mente, ma restavano li, in quella campana che non le dava scampo.
Gabe era arrivato tardi, soltanto di qualche secondo ma ormai Sean aveva sparato. Lui stava li, con il suo sorriso vittorioso in volto mentre veniva ammanettato. Non oppose resistenza, quello era il prezzo da pagare per la sua vittoria, ma per lui andava bene, era economico rispetto alla sensazione che provava dentro di se. Soddisfazione.
Lacrime e singhiozzi, singhiozzi e lacrime, Chad scuoteva il corpo di Louis ma lui non si muoveva, era tardi per fare qualcosa, era tardi per recuperare il rapporto, era tardi per rendersi conto che gli voleva bene.
Harry strinse Diana a se, le lacrime calde della sorella scendevano veloci dal suo viso e si mischiavano con le sue. Voleva portarla via di li, cancellare tutto ed evitarle di provare ancora quel senso di perdita, che adesso percepiva anche Lui. Louis aveva pagato per tutti, la persona migliore che lui avesse mai conosciuto, stava pagando un prezzo troppo alto ed era dannatamente sbagliato.
Diana non distolse un attimo lo sguardo dal suo corpo steso a terra, mentre i paramedici cercavano di fermare l'emorragia.
Ripeteva in continuazione il suo nome, sempre più piano, sempre più lentamente, come se la consapevolezza di quell'allontanamento definitivo, diventasse sempre più viva in Lei.
Tutto quello che successe dopo fu solo un insieme di parole, di lacrime viste da dietro a quel vetro che la circondava, di abbracci che lei non riusciva a ricambiare e di una mano che nonostante tutto, rimaneva sempre stretta nella sua.
Quella era l'unica fonte di calore, l'unica fonte di sollievo, come se solo la sua mano destra, non fosse stata anestetizzata completamente, da quel dolore che provava.
Zayn non l'aveva lasciata un secondo, era sempre li, a dimostrarle la sua presenza, nonostante tutto, ancora una volta. Nessuna parola di conforto, non sarebbero servite, lui lo sapeva; dietro a quegli occhi che amava con ardore, adesso c'era solo il vuoto. Diana aveva bisogno di tempo per realizzare quello che era successo, lui poteva solo aspettare e stare con Lei, cosa che avrebbe sempre fatto.
Erano nella sua camera, la sua vecchia camera da letto. Voleva soltanto chiudere gli occhi e dormire, nella speranza che al suo risveglio tutto fosse diverso, che quello fosse l'ennesimo brutto sogno e che Louis non avesse chiuso gli occhi, forse per sempre.
Si sdraiò sul copriletto color lavanda e Zayn fece lo stesso attirandola a se. Non avevano bisogno di coperte, Zayn era l'unica fonte di calore che Lei riusciva a percepire e nonostante il freddo vuoto che si stava difendendo dentro di Lei, Zayn cercava di tenere accesa quella flebile fiammella che le donava speranza.
STAI LEGGENDO
Burning Sun [IN REVISIONE]
Novela JuvenilC'è una storia dietro a ogni persona. C'è una ragione per cui loro sono quel che sono. Loro non sono così solo perché lo vogliono. Qualcosa nel passato li ha resi tali, e alcune volte è impossibile cambiarli. [S.Freud]