69. Madness

1.2K 85 87
                                    

Il suono di una calda risata echeggiò nella stanza.

Tutte le attenzioni furono rivolte a lui, al proprietario di quegli occhi blu ridotti ad una fessura. Era realmente divertito dalla situazione, dagli sguardi che i suoi compagni di avventura gli stavano rivolgendo, ma soprattutto dallo sguardo serio di Jess. Si prese tutto il suo tempo, gustandosi quella risata, gustandosi tutta la perplessità che regnava la stanza, tutte cose che lui solo, aveva creato.

“Credi veramente che mi importi, Jess?” domandò Sean sinceramente divertito.

Jess non distolse lo sguardo da quello di ghiaccio di Sean. Era lui il leader, lui che prendeva la decisione definitiva, Lui che manovrava tutti quei ragazzi coinvolti nella stupida pazzia che era la Libra.

“Credi veramente che ti impedirò di farlo o che potrai ottenere quello che vuoi con questo stupido ricatto?” chiese Sean facendo un passo avanti.

Chris guardava la scena innervosito. Lasciò la presa su Louis, quel ragazzino era innocuo in confronto a Sean, colui che Lui considerava amico, ma che in realtà era sempre stato il loro unico nemico. Avrebbe dovuto saperlo o per lo meno intuirlo, Sean era il leader di se stesso prima che il loro, agiva in funzione delle sue necessità per prime, poi se aveva tempo e voglia, venivano le loro. Era quello che stava facendo adesso, sembrava sinceramente divertito dal fatto che Rick avesse una pistola puntata alla tempia, ancor più divertito dal vedere Chad in difficoltà.

Sean fece ancora qualche passo alla sua destra, fino a puntare il suo sguardo su Vivian. Sorrise compiaciuto vedendo Jess aumentare la pressione sulla tempia di Rick, ma a lui non importava, lui aveva già vinto.

“Non spareresti mai ad un innocente, non lo faresti perché non rientra nei vostri principi. Ma entrerebbe nei miei se avessi una pistola. Sono certo però, di non averne bisogno, quando si parla di armi, non ci si riferisce per forza a quelle da fuoco, esistono coltelli, oggetti qualsiasi, ma anche i punti deboli. Quelli sono i miei preferiti, non occupano spazio, sono divertenti, e nei tempi morti è possibile scambiarci anche quattro chiacchiere e so per certo che qui con me, ho il tuo punto debole Jess” disse spostando una ciocca di capelli di Vivian.

La ragazza era immobile, sconvolta da tutto quello che stava accadendo. Jess era li, sapeva che non avrebbe mai premuto il grilletto, l’unica speranza che aveva, era quella che suo padre arrivasse velocemente. Erano tutti li dentro, in quella stanza ormai sovraffollata e non vedeva l’ora di uscirne. Sean la spaventava a morte, il suo comportamento era strano, troppo strano per essere normale e per quanto odiasse le cose alternative, Sean era troppo alternativo per Lei.

“Smettila”

Chris avanzò verso di Lui stringendo i pugni. Odiava quella situazione e ancor di più odiava Sean. Voleva solo andarsene da quella casa, rinunciare a quella che non era più una missione ormai e ricominciare da capo, senza nessuno di loro, ma soprattutto senza di Lui. Avrebbe trovato un altro modo per aiutare suo padre e per distruggere Styles.

Sean prese Vivian per un braccio sorridendo divertito.

“Dovrei smettere di stare vicino a Lei Christofer?” domandò.

Chris si fermò sul posto affiancando Chad che non aveva ancora aperto bocca. Era soltanto confuso e sorpreso dal cambiamento repentino della situazione.

“Smettila con questo fottuto gioco! Smettila di ridere come un dannato coglione e torna alla missione o me ne andrò all’istante. Non erano questi i piani e tu non sei nessuno per decidere di fare quello che vuoi.” esclamò.

“Allontanatevi entrambi da Lei” ordinò Jess nervoso.

Sean in tutta risposta sfiorò la guancia di Vivian con il dorso della mano.

Burning Sun [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora