Intuizione

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Non capivo che cosa Ryan volesse dire.

<<La persona che è entrata nel mio appartamento era bagnata per la pioggia, sì. Fuori diluviava. Perché?>>

Lui fece un passo indietro.

<<C'era del terriccio, a terra, sul pavimento del tuo appartamento. Una specie di ghiaia. La Scientifica sta già analizzando tutto, ma quel materiale a contatto con la pioggia deve avere aderito maggiormente alle scarpe o agli stivali della persona che ti ha sparato.>>

Lo guardai. Spostai gli occhi su Miller. Annuiva. Significava qualcosa. Non era un'intuizione di poco conto.

Ryan chiamò qualcuno con il cellulare, poi si apprestò a salutarmi.

<<Ci vediamo più tardi, Ethan. Cerca di rimetterti in sesto, d'accordo? Faremo di tutto per trovarla, te lo prometto.>>

Tentai di sollevarmi sulla schiena, di muovermi. Le tempie mi bruciavano.

<<Non posso restare qui. Io devo...>>
<<No, Ethan. Tu devi riposare. Ti terremo aggiornato di continuo, puoi scommetterci.>>

Mi sentii inerme, ancora più di prima.

Si allontanarono. L'istante successivo cercai con gli occhi i miei vestiti.

***

Marianne era imbavagliata dal nastro adesivo, e i polsi e le caviglie erano legate dal fil di ferro. Provava dolore, sentiva un po' di sangue scivolare via.

Non riusciva a vedere il suo rapitore. Si trovava a terra, seduta nel retro di quello che doveva essere un furgone. Alzando gli occhi, poteva riconoscere le ombre degli alberi che si rincorrevano veloci, nella notte sopra di lei. Sentiva anche il rumore della pioggia che non aveva più smesso di cadere, e che anzi era aumentata.

L'uomo alla guida cominciò a canticchiare qualcosa. Sembrava una filastrocca.

Come la notte
Andremo via
Noi due, noi tre.

Il maestro adesso
Sarà felice
Soddisfatto di me

Il maestro sarà
Testimone del tuo
Sangue

Sangue

Sangue

Marianne lo sentiva mentre continuava a ripetere quella parola. Ogni volta lo faceva con un'intensità maggiore.

<<Me lo darai, non è vero? Il tuo. Mi darai tutto il tuo sangue. Ed io ti presenterò Melodie. Vi truccherò. Vi spoglierò. Mischierò il vostro sangue. E scambierò le vostre teste. Sarà così bello. Oh, sì. Lui sarà soddisfatto di me. Lo sarà davvero, questa volta.>>

***


Mi alzai cercando di non far rumore. Raggiunsi i miei abiti e li indossai in fretta, togliendomi il camice. Dovevo essere veloce: non c'era più tempo.

Aprii la porta della stanza e mi guardai intorno. Sembrava non esserci nessuno, in quel momento.

Uscii e mi diressi verso le scale, evitando l'ascensore.

Le scesi di corsa, con il cuore in gola.

Hai poco tempo, Ethan. O forse non ne hai più.

Non sapevo che cosa avrei fatto di preciso una volta fuori, ma l'avrei cercata. L'avrei cercata fino all'inferno, anche.

Non avevo paura.

Scesi gli ultimi scalini e attraversai un corridoio che sembrava non finire mai. Incrociai alcuni medici ed infermieri, tenendo lo sguardo rivolto verso il basso, e infine raggiunsi la porta d'ingresso.

Uscii.

Immobile sotto il diluvio, mi guardai intorno alla ricerca di un taxi.

La ballerinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora