La telefonata di Ryan

921 112 38
                                    

<<Ciao, Ryan. Dimmi tutto>> risposi, senza distogliere gli occhi da quelli di Ray Dwight.

L'ex detective rimase in silenzio per alcuni istanti che mi sembrarono interminabili.

Avevo paura che mi dicesse che avevano trovato Marianne. Morta. Distesa in una pozzanghera di sangue, magari. E io non avevo potuto fare nulla per evitare che accadesse. Il cuore batteva all'impazzata dentro di me. Le mani mi sudavano. Provai una sensazione improvvisa di nausea, e le tempie tornarono a pulsarmi con violenza, come quando ero all'ospedale.

Ripensai alle due domande che avevo appena posto a Ray.

<Chi hai assoldato per uccidermi, Ray? E da chi stava scappando tua madre, quando vi siete trasferiti in California?>>

Mi morsi un labbro senza volerlo. Deglutii, sentendo il sapore del sangue che scendeva giù, nella mia gola, mentre Ryan dall'altro lato del telefono stava per dire qualcosa.

La mia ansia era ormai del tutto fuori controllo. Ray, in silenzio, mi fece l'occhiolino e mi sorrise. Un sorriso vuoto, apatico. Mi lasciò addosso una sensazione di smarrimento ed inquietudine che non avrei mai più dimenticato.

<<Abbiamo trovato Christopher Dwight, Ethan. L'abbiamo trovato.>>

La ballerinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora