Ryan rimase immobile a fissare il serpente.
Fu come se per entrambi il tempo si fosse fermato all'improvviso.
Spostò gli occhi per un attimo su Marianne, poi fece un passo in avanti, lentamente. Le mani gli tremavano. Non si trattava di paura, però. Era adrenalina. La sensazione di sapere di essere a un passo dal demone che aveva rubato ogni respiro della sua vita. Ogni battito del cuore, ogni sorriso. Ogni colore.
La gabbia dentro la quale Marianne era appesa, in un modo talmente disumano che anche soltanto guardarla gli faceva male, rappresentava la risposta a ogni suo possibile dubbio.
Avrebbe ucciso Lee Grayson, lo avrebbe fatto.
<<Restate qui>> disse a Miller e agli altri agenti, <<pensate alla ragazza, fate entrare i dottori.>>
Poi, senza aggiungere altro, corse in direzione del serpente.
<<Non ti muovere!>> gridò.
La sua voce riempì lo spazio oscuro e claustrofobico in cui si trovavano.
Il serpente non rispose. Rimase immobile ad osservare Ryan e gli uomini che si trovavano dietro di lui. Lanciò uno sguardo verso Marianne, poi sorrise.
Ryan gli puntò la pistola contro.
<<Vuoi sparare al tuo re?>> domandò calmo, scandendo ogni singola parola.
La sua voce era debole e inquietante.<<Ci puoi scommettere>> rispose Ryan.
Senza aggiungere altro, incominciò a correre verso di lui.
Lee Grayson fece un passo indietro, poi si voltò e scappò nella direzione opposta.
Ryan superò la gabbia. Guardò ancora una volta Marianne. Gli agenti si stavano adoperando per cercare di tirarla giù dalle sbarre.
Tentò di ignorare il dolore che quella scena gli provocava.
<<Sappiamo tutto di te, Thomas Lee Grayson. Non andrai più da nessuna parte, lo capisci?>>
Il serpente ebbe un istante di esitazione, ma non si fermò.
<<Segui il sangue>> disse soltanto, continuando a correre attraverso quei cunicoli neri e umidi.
Ryan si fermò per una frazione di secondo e abbassò gli occhi a terra. Si rese conto di trovarsi sulla scia rossa che partiva dalla gabbia. Era arrivato ad un bivio. Poteva seguire Greyson oppure girare a destra ed entrare in quella che sembrava essere una piccola stanza.
Fu una voce straziante di donna, proveniente proprio da lì, a fargli prendere la propria decisone.
Chiuse gli occhi per un attimo. Rivide il viso sorridente di Melissa.
Li riaprì e poi premette il grilletto, in un unico movimento.
Una volta, poi un'altra ancora. Il boato esplose creando un'eco fortissima. Il serpente emise un gemito improvviso. Straziante, sofferente. Cadde a terra e Ryan, prima di avvicinarsi a lui, corse nella stanza in cui il sangue andava a finire. La stessa dalla quale aveva sentito provenire quella voce.
Seduta a terra, la vide.
Perdeva sangue da una ferita nella pancia, forse provocata dalla lama di un coltello. Aveva i polsi e le caviglie legate ed era nuda. Il sangue usciva abbondante dal suo corpo ed era pallida in viso. Fredda, anche.
Di fronte a lei, sul pavimento, c'era la testa di una ragazza.
Soltanto la testa.
<<Andrà tutto bene, andrà tutto bene. É finita, ti portiamo via da qui>> le sussurrò avvicinandosi a lei e accarezzandole una guancia. Faceva fatica a respirare e Ryan era sicuro che stesse per perdere i sensi. Non sapeva se ce l'avrebbe fatta.
<<C'è un'altra ragazza qui!>> gridò. Poi si alzò e tornò fuori, pronto a raggiungere Lee Grayson.
Il serpente, però, non c'era più.
STAI LEGGENDO
La ballerina
Mystery / ThrillerEthan Welback, giovane giornalista di successo di New York, viene lasciato dalla ragazza che ama, Marianne. Deciso a riconquistare il suo cuore, abbandona il lavoro presso uno dei quotidiani più importanti della metropoli e si trasferisce a Virginia...