-Smettila di urlare, papà- borbotto sottovoce guardandolo con gli occhi cristallizzati, mentre stringo la mano di Federico.
-Io non lo lascio per un tuo stupido capriccio- mi ribello.
-Non mi contraddire- dice, per poi sbuffare.
-Figlia mia- espone avvicinandosi a me.
-Mi spieghi che futuro può offrirti un ragazzo come lui?- mi domanda.Sento improvvisamente la presa di Fede diminuire, da ciò deduco che si è offeso.
-Ho capito. Notte- dice con tono arrabbiato Federico mollando la presa.
-No, ti prego, torna qui!- esclamo con gli occhi ormai cristallizzati.
Abbassa la maniglia e mi punta gli occhi addosso.-No, mi dispiace Rose, è finita. Non si può continuare in questo modo- dice con tono tremante.
Il mio povero cuoricino si sgretola. Cade a pezzi lui, ma soprattutto io secondo dopo secondo.
-È finita d-davvero?- gli chiedo balbettando.
Abbassa lo sguardo, ma lo riposiziona immediatamente su di me.
-Sì- afferma, per poi guardarmi un'ultima volta ed uscire.È uscito, è andato via, e con egli, è andato via anche il mio cuore.
Rimango per qualche secondo a fissare la porta e sento poco dopo una scarica di lacrime sulle mia guance.
Davvero mio padre è riuscito a farmi ciò?
Mi volto verso di lui, scorgo immediatamente i suoi occhi verdi lucidi.
Guardo un punto fisso, poi mi immergo nelle sue iridi verdi alquanto chiare.
-Bravo- borbotto singhiozzando.
-S-sei contento adesso? Sei felice ora che hai rovinato la felicità di tua figlia? Del sangue del tuo sangue?- domando a raffica.Scorgo mia mamma dietro mio padre, ha un'espressione preoccupata, ma non ci faccio caso più di tanto, visto che una grande forma di dolore mi ha invaso il cuore, ma soprattutto l'anima.
-Sei contento, papà?- insisto non ricevendo alcuna risposta da parte sua.
-Smettila- mi ordina.
-Non smetto proprio niente- sbotto acida.
-Quel ragazzo è tutto per me, va bene? Mi sono innamorata di lui dal primo momento. Ho provato da subito amore nei suoi confronti. Lo amo, cavolo!- esclamo cercando di non versare più lacrime amare e salate.Lo guardo negli occhi, sono molto lucidi, ma non mi interessa.
-Mh, cosa ne vuoi sapere tu. Eppure prima mi capivi, comprendevi i miei stati d'animo, ma adesso non ti importa più di me. Non ti importa più di tua figlia, non ti importa più- ringhio con tono freddo guardandolo male.
-Che sono per te, eh?- domando.
-Rose, smettila. Stai esagerando- dice guardando a terra.
-Sono immondizia per te, non è vero?-Noto mia madre avanzare, poco dopo mio padre alza lo sguardo e punta i suoi occhi su di me. Subito dopo, un dolore atroce, che mi porta a perdere l'equilibrio, mi invade la guancia.
Sono finita a terra, mi fa male la schiena, la guancia, ma soprattutto il petto. Ho un gran dolore dentro che mi sta divorando.
Incrocio lo sguardo di mio padre e intanto mi scivola una lacrima sulla guancia.
Papà distoglie immediatamente lo sguardo e si reca fuori di casa, sbattendo con più rabbia possibile la porta.
Scoppio subito a piangere in modo isterico, poco dopo si avvicina mia madre.
Si abbassa per arrivare più o meno alla mia altezza, ci guardiamo, dopo di che mi stringe forte a sé, come non ha mai fatto e riprendo immediatamente a piangere, più forte di prima.
-Calma, calma Rose- mi sussurra all'orecchio.
Come potrei calmarmi?
***
-Stai meglio?- mi domanda la donna più importante della mia vita porgendomi una tazza con all'interno della cioccolata calda.
Annuisco debolmente, poi afferro la cioccolata che mi ha preparato.
L'avvicino alle labbra e, puntualmente, mi scotto.
-Ah!- esclamo.
-Fa male- continuo.
-Cosa?- mi domanda mia madre puntandomi lo sguardo addosso.
-La cioccolata calda, è bollente- sussurro, per poi fare il primo sorso.
-Ma non fa più male della situazione che si è creata- sussurro ancora, dopo aver bevuto un altro goccio.Mamma mi guarda ancora una volta negli occhi, i miei diventano immediatamente lucidi, dopo di che lei mi abbraccia.
Il suo dolce profumo, invade le mie narici, poi una mia lacrima salata, le bagna i capelli.
Cerco di non piangere per non farla rattristare, infatti chiudo gli occhi per evitare di versare lacrime piene di rabbia ma, purtroppo, già mi ha scoperto.
Si stacca leggermente e mi regala un sorriso splendente, subito dopo mi asciuga le lacrime con i suoi pollici.
-Dai. Fatti forza e non piangere, Rose. So che sei forte- mormora sorridendomi.
-Sai come è tuo padre. Non gli va molto giù Federico- continua.Chiudo gli occhi per pochi secondi, prendo un bel respiro, poi li riapro immediatamente.
-Ma adesso chi mi riporta da Federico? Chi me lo riporta?- le domando disperata con gli occhi lucidi e il cuore che batte veloce.
-Io- espone decisa con un sorriso stupendo.Realizzo ciò che ha appena detto e sento il mio cuore battere ancora più veloce.
-Stai scherzando?- le chiedo alzandomi per poi posare la tazza ancora bollente sul tavolo della cucina.
-No. Andiamo!- esclama.Sgrano gli occhi e non perdo tempo per abbracciarla.
-Grazie mamma!- esclamo sorridendo.
-Per te tutto, figlia mia- sussurra accarezzandomi i capelli.
-Tutto- ripete.Spazio autrice
[15:07 19/10/17]
STAI LEGGENDO
UN AMORE SEMPLICEMENTE COMPLICATO.
FanfictionL'amore non ha età, giusto? Chi dice che due innamorati debbano essere per forza coetanei? Nessuno. Se si ama, si ama anche con, ad esempio, dieci anni di differenza. *** Rose, una ragazzina di tredici anni, è pronta ad affrontare tutto...