Ho dolore al petto, una fitta fortissima mi perseguita. Perché deve andare sempre tutto storto?
Non ho dormito per niente, stavo per appisolarmi verso le 6:00 di stamattina, ma poi mi è tornata in mente la lite con Fede e mi è passato del tutto il sonno.
Prendo il cellulare dal comodino e guardo l'orario. Sono le 12:40. È ora di pranzo, ma il mio stomaco non accetterebbe nulla, è fin troppo scombussolato, anche più di me.
Sento bussare alla porta, così apro gli occhi, che avevo appena chiuso per rilassarmi e recuperare energie.
-Avanti- mormoro con poche forze, poi quasi subito, si apre la porta, facendo entrare Fede nel mio campo visivo.
-Cosa vuoi?- sbotto acida alzandomi di scatto dal letto.Lui prende un bel respiro e fissa le sue iridi azzurre e profonde su di me.
-È ora di pranzo, vuoi rimanere digiuna?- mi chiede con tono calmo.
-Non ho fame. Poi da quando ti preoccupi per me?- dico acida andando verso la porta.Faccio per uscire, ma lui mi ferma.
-Da sempre- risponde con tono serio e triste.
-Okay- sbotto indifferente guardando altrove.Con le dita mi alza il mento e incatena il suo sguardo al mio.
Appena mi perdo nelle sue iridi, mi viene in mente quella scena che vidi l'altra volta. È ancora fresca la ferita, non posso e non riesco a far finta di nulla.
-Basta, lasciami stare- dico con gli occhi lucidi, per poi uscire dalla mia camera.
Il dolore al petto aumenta, provocandomi quasi le lacrime.
Con passo spedito entro in cucina e mi reco immediatamente accanto a Ben, mi siedo intorno al tavolo e poso involontariamente i miei occhi sulla rossa.
-Non hai dormito, piccolina?- mi chiede lei con un sorrisetto odioso stampato su quella faccia da oca.
-Come potevo farlo? Mi immaginavo ogni due secondi il tuo viso e mi passava il sonno- ribatto con calma apparente fingendo un sorriso.Assottiglia gli occhi, sento Ben ridere lievemente, poi Federico fa il suo ingresso in cucina, così la rossa, si zittisce, mettendo in mostra i suoi denti bianchi.
Il silenzio domina e tutti afferrano la forchetta, per poi iniziare a mangiare.
***
È sera ormai, la giornata è trascorsa lenta, molto lenta. Le cose non vanno bene per niente, continuo a comportarmi male nei confronti di Fede, continuo a rispondergli con tono acido, anche quando lui si comporta dolcemente nei miei confronti. Ma è più forte di me: non riesco a cestinare quel ricordo di quel bacio.
Vedere Fede baciare Camilla mi ha fatto male, mi ha scombussolato tanto.
Ed ora sono qui, seduta su questo lettino, sulla spiaggia, ad osservare la luna piena in lontananza, che mi fa compagnia insieme alle stelle.
C'è una pace unica, oserei dire magica, che mi trasporta con sé.
Quanto adoro la tranquillità, è qualcosa di stupendo. La confusione non è male, per confusione intendo: feste movimentate, serate in discoteca e altro, ma la tranquillità, è proprio l'ideale.
Il rumore delle onde invade le mie orecchie e, una voce calda, mi riporta alla realtà.
-Ciao- dice il ragazzo qui presente.
Mi volto all'istante ed incrocio gli occhi di Federico. Forse mi perseguita?
-Ciao- borbotto, per poi riportare lo sguardo verso l'orizzonte.
-Disturbo?- mi domanda tranquillo, senza alcuna esitazione.Lo guardo per qualche secondo, dopo di che sospiro leggermente.
-No- gli comunico, subito dopo ritorno a guardare il mare.
Senza permesso, si siede accanto a me. Poco dopo avverto i brividi percorrermi la schiena, scuoto leggermente la testa e rimango immobile. Diamine, è davvero capace di farmi provare ancora tutto questo?
Intanto il suo profumo inizia a vagare nelle mie narici. Adesso vorrei solo abbracciarlo, stringerlo forte a me, sentire il suo respiro tra i capelli e avvertire i battiti del suo cuore.
-Sbaglio o hai freddo?- mi domanda improvvisamente sorridendo.
-Poco- borbotto tuffandomi nelle sue iridi brillanti.
-Non pensare di porgermi una tua felpa come succede nelle fanfiction, perché non l'accetterò- dico abbozzando un lieve sorriso.Mi squadra confuso, poi sorride.
-Come desideri- sussurra avvicinandosi ancora di più a me.
Per un momento elimino i brutti pensieri e mi godo questo momento con lui.
-Come sono belle le stelle- borbotto sorridendo lievemente.
In fondo, non riesco a stare per troppo tempo arrabbiata con lui. Come si fa a non sorridergli? È la persona più tenera che io conosca. Però, ovviamente, il suo perdono glielo farò sudare.
Comunque un bacio, è sempre un bacio.
-Sì, sono proprio belle- commenta lui osservandomi.
Incrocio immediatamente il suo sguardo e il mio sorriso diminuisce sempre di più. Siamo davvero molto vicini, ciò fa accelerare i miei battiti cardiaci.
-Non ho mai visto stelle più belle dei tuoi occhi- sussurra mentre mi guarda con le sue iridi lucide.
Questa frase mi ha spiazzato, mi ha colto di sorpresa. Non riesco a rispondergli male.
Abbasso lo sguardo e abbozzo un mezzo sorriso. Poco dopo lui, mi alza il viso con le dita e affogo nei suoi occhioni azzurri.
-Desidero il tuo perdono, Rose- sussurra stando a pochi centimetri dal mio volto.
-Non chiedo altro- continua mentre osserva le mie labbra, che sto torturando con i denti.
-La tua mancanza si sente e non posso più immaginarti lontana da me- farfuglia dopo qualche secondo accarezzandomi i capelli.Deglutisco e avverto gli occhi fin troppo lucidi, poi prendo parola.
-Neanche io riesco ad immaginarti lontano, Fede- borbotto.
-Però non riesco ancora a far finta di nulla. Hai baciato un'altra- bisbiglio amareggiata.Lui abbassa lo sguardo, ma comunque non si allontana da me.
-Ho commesso un errore, lo so. Mi perdoni?- mi chiede.
Sospiro, successivamente mi alzo dal lettino e sbuffo.
-È ancora troppo presto. La ferita è ancora fresca. Buonanotte Fede- sussurro, per poi lasciargli un tenero bacio sulla guancia.
Sto andando via. Avrò fatto la cosa giusta?
Spazio autrice
[14:02 04/11/17]
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UN AMORE SEMPLICEMENTE COMPLICATO.
Fiksi PenggemarL'amore non ha età, giusto? Chi dice che due innamorati debbano essere per forza coetanei? Nessuno. Se si ama, si ama anche con, ad esempio, dieci anni di differenza. *** Rose, una ragazzina di tredici anni, è pronta ad affrontare tutto...