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I raggi caldi del sole, mi accarezzano il ventre leggermente scoperto. I miei occhi sono aperti e attenti da ieri sera: non ho chiuso occhio per l'intera nottata.

Ho trascorso tutto questo tempo a pensare Federico. Mi hanno fatto male le sue parole, sono stampate nella mia mente ormai.

Sento bussare alla porta, asciugo le poche gocce che mi sono rimaste sulle gote pallide e mi alzo poco dopo, per poi andare ad aprire.

-Mamma- borbotto cercando di fingere un sorriso.
-Rose- mormora con espressione e tono preoccupato.
-È pronto il pranzo- mi informa sfoggiando un dolce sorriso.
-Va bene, adesso arrivo- ribatto forzando un sorriso.

Lei, in tutta risposta, annuisce e chiude la porta, rimanendomi sola.

***

-Mi passi l'acqua?- mi domanda mio padre masticando la pasta in modo raffinato.

Afferro la bottiglia di vetro e la sbatto abbastanza forte accanto al suo piatto.

-Con calma, Rose- mi richiama papà.

Alzo lo sguardo e gli rivolgo un sorriso più che falso, dopo di che mi alzo.

-Dove vai?- mi domanda la donna che mi ha messo al mondo.
Mi giro verso di lei e trattengo le lacrime salate.

-Ho bisogno di prendere u-una boccata d'aria- rispondo mostrandomi felice, subito dopo deglutisco.
-Tu non vai da nessuna parte!- esclama papà posizionando i suoi occhi verdi su di me.

Faccio per ribattere, ma mia madre mi precede.

-Roberto, lasciala andare. Ha bisogno di stare sola- espone mettendogli una mano sulla spalla.

L'uomo qui presente, abbassa lo sguardo e continua a mangiare, così mi reco verso la porta ed esco, sbattendola forte.

***

Cammino per questa città, ho lo sguardo assente e gli occhi completamente lucidi.

Qualche istante dopo, il cellulare mi informa dell'arrivo di una notifica, perciò, lo estraggo immediatamente dalla tasca.

Da Ben:
Tesoro, vieni qui, Fede è ubriaco e non riesco a gestirlo da solo. È su di giri.

Sospiro, dopo di che digito velocemente la risposta.

A Ben:
No, Ben. Non mi va di vederlo.

Da Ben:
Ti supplico, vieni qui.

Butto gli occhi al cielo e sbuffo sonoramente, poco dopo mi reco all'appartamento dei due.

***

Sono qui davanti, allungo la mano e busso alla porta di legno bianco.

Subito dopo si apre, facendo entrare Benjamin nel mio campo visivo.

-Rose- dice.
-Ciao- borbotto, poi mi fa entrare.

Avanzo seguendo Benjamin.

Una volta aperta la porta della sua camera che condivide con Federico, entro e sento il mio cuore accelerare, non appena i miei occhi verdi, si scontrano con quelli azzurri del biondo. 

È disteso sul letto, ha le cuffiette nelle orecchie e lo sguardo sul cellulare, ma poi un secondo dopo si alza, mettendosi a sedere.

-Cosa ci fai qui?- mi domanda Fede  scrutando con attenzione i miei occhi lucidi.

Mi riprendo all'istante e solo ora realizzo che non è ubriaco, Benjamin mi ha mentito, così mi giro verso quest'ultimo e scorgo un sorrisetto sul suo volto.

-Nulla, adesso vado- rispondo.

Faccio per andarmene ma, il moro, mi afferra per il polso.

-No, lei non se ne va. Finché non risolverete, lei starà qui, con te- spiega Benji guardandoci entrambi.

Apre la porta, così faccio per seguirlo, ma la chiude, subito dopo sento il rumore metallico della chiave, che gira nella toppa.

Abbasso la maniglia più volte, ma la porta non si decide ad aprirsi.

Interviene subito Fede, dando dei ripetuti pugni sulla porta.

-Brò apri!- esclama il biondo.
-Alle 15:00 devo incontrare Camilla- continua smettendo di colpire la porta.

Appena ho sentito quel nome, ho sentito una fitta forte al cuore.

E adesso chi è Camilla?

-Mi dispiace, finché non farete pace, non vi farò uscire- dice Ben dall'altro lato della porta.

Dalla bocca di Fede fuoriesce una risatina nervosa, dopo di che si mette con le spalle contro la porta e scivola fino al pavimento.

Faccio per abbassare di nuovo la maniglia, ma una mano calda ed enorme, mi stringe il polso.

Abbasso successivamente lo sguardo e mi immergo nei due pozzi azzurri e profondi di Fede.

-È inutile, non aprirà- mi informa, per poi lasciarmi il polso.

Rimango a girovagare per un po' nella camera, poi la voce calda di Fede, inonda le mie orecchie.

-Mi farai venire il mal di testa- si lamenta guardandomi.
-Non fare lo spiritoso, è solo grazie a te se adesso ci troviamo in questa situazione assurda- ribatto avvicinandomi a lui, dopo di ciò mi appoggio contro il muro.

D'un tratto si alza da terra molto rapidamente ed imita la mia stessa posizione, dopo di che deglutisco e sento gli occhi pizzicare.

-Che colpa ne ho io?- mi domanda.
-Se non avessi fatto quella scenata ieri, non sarebbe successo nulla- rispondo con un nodo in gola.
-Sei stata tu ad abbracciare Benjamin- espone irritato.
-Mi stava consolando- mi giustifico.
-Certo, ma io non vado dalle tue amiche a farmi consolare- ribatte.
-Ma sai il bel rapporto che c'è tra noi, lo considero come un fratello. Sei stato tu ad affrettare le cose- sussurro, per poi girare la testa verso di lui.

-Io ti avevo chiesto solo del tempo- continuo.

Subito dopo gira il volto verso di me e fissa le mie labbra, che sto mordicchiando ripetutamente con i denti.

-Smettila, ti farai male- sussurra, successivamente distoglie lo sguardo dalle mie labbra e lo posiziona nei miei occhi.

Faccio ciò, poi avverto una scossa lungo la schiena.

-Fa nulla. Tanto un dolore in più, un dolore in meno, non fa la differenza- sussurro fissandogli le labbra.
-A cosa ti riferisci?- mi domanda con gli occhi lucidi.
-A ciò che mi hai causato tu-

Spazio autrice
[20:08 24/10/17]     

UN AMORE SEMPLICEMENTE COMPLICATO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora