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Il tempo è passato, sono trascorsi tre giorni. Non tocco cibo da un bel po', ho lo stomaco chiuso, non accetta cibo. Ho un nodo tanto grosso in gola e non mi va di vedere nessuno. Vorrei tanto tornare a Milano e dimenticare tutto.

Qualcuno bussa alla porta della mia camera, ritorno alla realtà e mi metto a sedere sul letto.

-Non voglio vedere nessuno!- esclamo abbastanza infastidita.
-Sono Federico, aprimi- dice dall'altro lato della porta.

Mi alzo e mi avvicino a quest'ultima.

-F-Federico- balbetto.
-Vai via- dico con le poche forze che mi rimangono.
-No, aprimi- insiste.
-Ti prego, non insistere- dico in un sussurro.
-Io insisto, invece- esclama con tono irritato.

Sospiro, dopo di che giro la chiave nella toppa e, appena mi ritrovo gli occhi tanto belli e profondi di Federico davanti, sussulto leggermente.

-C-cosa vuoi?- gli domando distogliendo lo sguardo.
-Voglio parlarti. Ho bisogno di farlo- dice con espressione seria poco dopo, serra la mascella e mi fissa.
-Io non ne ho voglia, Fede. Ho bisogno di stare sola- dico.
-Ed io ho bisogno di parlarti, cavolo- sbotta con acidità.

Fisso le sue scarpe nere, un attimo dopo mi alza il volto con le dita.

-Hai bisogno di capire come stanno davvero le cose, Rose- sussurra stando a pochi centimetri dal mio volto.

Il mio cuore comincia a battere in una maniera assurda contro la cassa toracica.   

Lo sguardo magnetico del ragazzo qui presente mi fa salire i brividi e, la sua voce calda, riesce a farmi avvertire gli occhi lucidi. Ma io, come faccio a dimenticarlo se, ogni volta che mi guarda o mi parla, mi innamoro sempre di più?

-C-cosa d-devo capire?- balbetto guardandolo dritto negli occhi.
-Vai dalla tua adorata rossa- sbotto acida dandogli le spalle.
-Ancora? Dio, quante volte devo ancora ripetere che a me, interessi solo tu?- dice con tono deciso.

Mi volto immediatamente verso di lui e lo guardo leggermente sbalordita.

-Sei serio?- gli chiedo poi, rido nervosamente.   
-Non inventarti bugie, grazie. Non sai recitare per niente, Rossi- affermo.
-Quali bugie? A me interessi davvero tu- insiste ancora.

Dalla mia bocca esce un'altra risata, ancora più nervosa della prima, dopo di ciò lo fisso.

-Sei incoerente!- esclamo.
-Tu non mi ami- sbotto acida.
-Pensi che io sia tanto stupida?- gli domando, dopo di che avverto i miei occhi pizzicare.  

Abbassa lo sguardo, sospira e lo rialza.

-Rose...-
Lo interrompo.
-Non mi interessa ciò che hai da dire, Federico. Ti prego, esci da qui. Mi stai facendo solo del male così- dico fissando il pavimento. 
-Io non voglio farti del male- farguglia sicuro di sé.

Alzo lo sguardo e sospiro pesantemente.

-Mi hai fatto male e continui a causarmi del male stando qui- gli spiego evitando di versare quintali e quintali di lacrime amare e salate.
-Guardami- esclama sottovoce costringendomi ad avere un contatto visivo.

Appena i miei occhi verdi si scontrano con i suoi, il mio cuore inizia a danzare.

-Sono innamorato di te- confessa.
I miei occhi si cristallizzano sempre di più.
-D-davvero?- balbetto continuandolo a fissare.
-Sì- ammette deciso.

Deglutisco all'istante e sbatto un paio di volte le ciglia.

Il mio cuore vorrebbe uscirmi dal petto, è incredibile il modo in cui Federico riesca a mandarmi il cervello in confusione.

UN AMORE SEMPLICEMENTE COMPLICATO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora