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Il cielo è ricco di tanti puntini brillanti e, in più, c'è anche la luna che splende su questo luogo tanto magico.

C'è una panchina in vicinanza, la raggiungo e mi ci siedo sopra, poi sospiro.

Vorrei che la tranquillità mi invadesse per qualche istante, giusto il tempo di riprendermi. Vorrei amare, senza aver il timore di soffrire. Vorrei essere felice, senza la preoccupazione di non riuscire mai ad esserlo.

Si vive una volta sola, i giorni che noi viviamo, dovrebbero essere felici, pieni di amore e, invece, è tutto il contrario.

Ci sembra tutto scuro, senza alcuna via di uscita. A noi sembra che, il mondo, sia il peggior posto. Be', si dovrebbero soltanto vedere le cose con occhi diversi, bisognerebbe godersi l'attimo, proprio come se fosse l'ultimo. In effetti, chi ci dice che quell'attimo non sarà davvero l'ultimo che vivremo? 

Ero talmente assorta nei miei pensieri, che non ho fatto neanche caso alla bambina che si è avvicinata a me poco fa.

Ha i capelli biondi legati in due treccine, i suoi occhioni blu spiccano sul suo visino chiaro e, le guanciottte rosse, la rendono ancora più tenera.

-Ciao- mi dice con quella vocina acuta e tenera.
-Piccola- sussurro accarezzandole la guanciotta.
-Flor, non importunare la ragazza!- esclama la mamma afferrandola per il polso.
-No, signora. Non si preoccupi- espongo sorridendo lievemente.
-Dai, Flor, andiamo!- esclama la donna.
-Ma, mammina... Volevo fare amicizia- si ribella la piccolina.

La madre la porta con sé, la piccina si gira, mi sorride, dopo di che scuote la manina e mi saluta.

-Ciao- sussurro scuotendo la mano.

Poco dopo, madre e figlia, scompaiono in lontananza, nel buio di questa serata.

***

Cammino, mi godo quest'aria fresca e cerco di evitare i vari pensieri.

Improvvisamente mi sento chiamare, perciò mi giro e incontro gli occhi celesti di Michael, il ragazzo che ho conosciuto qualche giorno fa, in quel bar.

-Ciao- dico sfoggiando un lieve sorriso.
-Come stai?- mi domanda ridacchiando.
-Bene, ma potrei stare meglio- rispondo pacata.
-E tu? Come stai, invece?- domando di rimando.
-Bene, dai. Non posso lamentarmi- espone sorridendo.
-Rose- dice dopo pochi secondi di camminata.
-Mh?- mugolo puntando lo sguardo su di lui.
-Se ti offro un gelato lo accetti?- mi domanda sfoggiando uno di quei sorrisi sinceri.

Io, in tutta risposta, sorrido.

-Lo accetto volentieri. Al dolce non si rinuncia mai- esclamo divertita.

Lui ride in mia compagnia, dopo di che ci richiamo alla gelateria più conosciuta di questo luogo.

***

Siamo seduti dentro, c'è tantissima gente. Il gelato qui è buonissimo, è una squisitezza vera e propria.

Il sapore di questo gelato è impeccabile, è dolcissimo.

-Fidanzata?- mi domanda improvvisamente.

Stavo per strozzarmi con la mia stessa saliva, però fortunatamente, non è successo.

-Storia lunga- rispondo pulendomi le labbra con un fazzolettino, dopo di che poso la coppetta sul tavolo.
-Se ti ha fatto scappare, vuol dire che non ti ha mai conosciuto veramente- espone poco dopo.

Alzo lo sguardo, mi immergo nei suoi occhi e arrossisco all'istante. Vorrei raccontargli tutto, ma è complicato.

Vedo Benjamin in lontananza, è in compagnia di quella ragazza con cui parlava in quel locale, accanto al bancone degli alcolici.

Il suo sguardo scivola su di me, appena mi nota in compagnia di Michael, sgrana leggermente gli occhi, evita le parole della ragazza davanti a sé, si alza, dopo di che si giustifica con la tipetta e viene verso di me.

-Rose!- esclama il moro.

Michael alza lo sguardo, appena incontra le iridi di Ben si incupisce e deglutisce.

-Possiamo parlare un attimo?- mi chiede il ventiquattrenne.
-Cosa devi dirmi?- gli domando in un sussurro.

Mi afferra per il polso, mi trascina dove si trovano i bagni e sospira, non appena incrocia il mio sguardo.

-Rose, a che gioco stai giocando?- mi domanda con espressione seria.
-A cosa ti riferisci?- borbotto.
-Fede è a casa, a piangersi addosso perché l'hai lasciato andare, invece tu, sei qui, a parlare con quel ragazzo- sbotta irritato.
-Federico può anche avere dei difetti, è lunatico, forse a volte permaloso,  ma è un ragazzo dolcissimo e buono d'animo. Per me è come un fratello e non merita di stare male- mi spiega.
-Dimmi cosa ti sta prendendo, Rose. Seriamente, Fede non merita tutto ciò. Ha subito di tutto nella sua vita, ma si è rialzato ed è andato avanti, senza farsi abbattere- conclude.

Deglutisco, chiudo gli occhi e trattengo le lacrime amare e salate.

-Io lo amo, Benjamin- borbotto con la voce tremante.
-Ma è tutto complicato- sussurro poco dopo evitando di piangere.
-Ma perché?- farfuglia.
-Lascia stare- dico distogliendo lo sguardo.

Mi alza il viso e mi fissa con le sue iridi cristalline.

-Torna da lui, Rose- borbotta.
-Non merita di stare male. È un ragazzo straordinario, veramente- insiste.

Lascio scivolare una lacrima sulla mia guancia, subito dopo l'asciugo e sospiro.

-Lui è tutto per me, Benjamin. Federico è una persona preziosissima per me, è un fiorellino stupendo, è una persona speciale, ma è difficile. È complicato- sussurro.

Lo guardo negli occhi, dopo di che mi allontano.   

Mi reco verso la porta, faccio per uscire, ma una mano calda mi afferra per il polso, così mi volto e incontro gli occhi celesti di Michael.  

-Dove vai? Già ti sei stancata di me?- mi domanda con ironia.
-Ehm... No- borbotto abbassando lo sguardo.

Lui mi scruta, poco dopo mi alza il volto e osserva le mie iridi verdi.

-Hai pianto?- mi chiede.
-No, tranquillo- sussurro abbassandogli la mano, dopo di che forzo un sorriso.

Lui mi guarda, rimane a fissarmi, si avvicina, si morde il labbro inferiore e posiziona una mano sulla mia guancia.

Nel frattempo arriva Federico, lo noto con la punta degli occhi, rimane a fissarmi, subito dopo i suoi occhi si illuminano e deglutisce.

Si gira e comincia a camminare, mi giustifico con Michael e corro dietro Federico.

-Fede- dico quasi sussurrando.
-Fede- urlo subito dopo.

Lui si volta di scatto e noto delle goccioline sulle sue guance. Rimaniamo a fissarci, poi mi avvicino a lui e gliele asciugo con i pollici. 

-Cosa significa? Cosa sta succedendo? Perché?- mi chiede a raffica con le guance sommerse dalle lacrime.
-Fede- sussurro, per poi scoppiare a piangere.  
-Scusa, scusami- farfuglio.
-Non era mia intenzione farti soffrire. Non so cosa mi stia succedendo, amore- bisbiglio.
-Amore?- farfuglia.
-Dimmi che tornerai da me e non mi lascerai più, Rose- dice prendendo il mio viso tra le mani.

Io, in tutta risposta, mi fiondo sulle sue labbra, per poi dare vita ad un bacio passionale.

Facciamo scontrare le nostre lingue, mi godo il suo sapore, mi godo lui.

Mi stringe a sé, lo abbraccio, subito dopo mi tira il labbro inferiore con i denti e sento il cuore battere a mille.

Ci saranno altre discussioni, ci saranno altri problemi, ma una cosa non cambierà mai, resterà per sempre indelebile: il mio cuore, rimarrà tra le sue mani e, il suo, rimarrà tra le mie.

Io e lui, lui ed io, siamo una sola cosa, un unico cuore, un unico respiro, un solo pensiero.

Spazio autrice
[12:24 19/11/17]

UN AMORE SEMPLICEMENTE COMPLICATO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora