La pioggia si catapulta aggressivamente sul tetto di casa mia, producendo quel rumore piacevole.
Le gocce d'acqua fanno a gara sulla finestra, molto spesso dei lampi illuminano il cielo e fanno aumentare il vuoto che ho dentro.
Con la mente sto percorrendo i vari pensieri e i vari ricordi che includono anche Federico.
Ancora non riesco a credere che sia finito tutto, è successo così in fretta.
Vorrei solo chiudere gli occhi per poi riaprirli e capire che sto vivendo un incubo. Perché sì, la mia vita senza lui è decisamente un incubo.
Non ho neanche la forza di alzarmi per andare a rovistare nei vari mobili, ho bisogno di energie.
D'un tratto mia madre si presenta in camera mia senza neanche bussare con un vassoio pieno zeppo di dolci.
Improvvisamente il mio volto si illumina leggermente per il sorriso appena sfoggiato, mi metto a sedere e afferro l'oggetto dalle mani della donna.
-Mi hai letto nel pensiero- sussurro appena osservando tutte queste squisitezze.
C'è una tazza enorme, piena di latte e Nesquik, un cornetto al cioccolato, ci sono confetti alla mandorla, cioccolatini e tre biscotti alla vaniglia.
Punto lo sguardo sulla donna più importante della mia vita e sfoggio un sorriso a trentadue denti.
-Grazie- bisbiglio poco dopo.
Lei si siede sul letto, di fronte a me e posiziona i suoi occhioni sul mio corpo.
Addento il cornetto ripieno di cioccolato e comincio nuovamente a vagare tra i miei pensieri, fissando la tazza.
-Rose- sussurra mia madre.
Deglutisco il boccone, alzo lo sguardo e lo incateno al suo.
-Cos'ha fatto quel ragazzo per meritarsi tutto il tuo odio?- mi chiede quasi dispiaciuta.
I miei occhi si illuminano all'istante e sento i battiti del mio cuore accelerare sempre di più.
-Io non lo odio- mormoro sul punto di versare tante lacrime amare.
Mi calmo prendendo un respiro e continuo a parlare.
-Semplicemente è finita. Non è per me Federico, mamma. È più grande, ha altri pensieri e non può di certo starmi dietro. Insomma, ho tredici anni- espongo.
-Non è solo per questo, c'è dell'altro- espone.Addento l'ultimo pezzo di cornetto e sospiro.
-C'entra quella ragazza che hai nominato prima di ritornare a Milano?- mi domanda.
Abbasso lo sguardo e sento un sospiro da parte sua.
-Rose- dice alzandomi il viso con la sua mano delicata.
-Ti dico una cosa: quel ragazzo ti vuole un gran bene, a te ci tiene e non ci vuole l'arte per capirlo. Pensa che io lo capii fin dal primo istante che era innamorato perso di te- mi spiega.
-Mamma...-
Mi interrompe, fa per parlare, ma qualcuno bussa alla porta.Sospiro, credo sia mio padre, così mamma si alza dal mio letto e allaccia subito dopo il mio sguardo perso.
-Avanti- espone poco dopo puntando gli occhi sulla porta.
Quest'ultima si apre, distolgo lo sguardo e lo punto sul lenzuolo bianco latte, poi poso il vassoio.Sento mia madre sospirare, alzo lo sguardo e, con mia sorpresa, incrocio gli occhi azzurri di Federico.
È bagnato dalla testa ai piedi, sta letteralmente tremando e ciò mi fa dispiacere.
-Federico, perché sei qui?- gli domando cercando di acquisire un tono duro.
-Ti prego, fammi spiegare e, poi, se vorrai, mi manderai via- sussurra tutto infreddolito.
-Caro mio, prenderai la febbre se non ti asciugherai- espone mia madre preoccupata.
-Non preoccuparti, Michela. Adesso l'importante è parlare con Rose, il resto non conta- sussurra Fede mentre i suoi denti battono.Mia madre abbassa lo sguardo, passa accanto al biondo molto rapidamente, dopo di che esce dalla mia camera.
Siamo rimasti soli, il suo sguardo scivola su di me e avverto non una, ma centomila scosse.
-Asciugati- dico con tono freddo.
-Non voglio che tu prenda la febbre- sussurro poco dopo.Mi alzo, faccio per avvicinarmi all'armadio, ma lui mi blocca. Punta nuovamente le sue iridi su di me e avverto un fuoco magico accendersi al mio interno.
-Tu sei molto più importante, il resto può aspettare- mormora tremando sempre di più.
Rimaniamo in silenzio per pochi secondi, infine abbasso lo sguardo e mi avvicino all'armadio.
Apro un'anta, rovisto tra le varie cose e, alla fine, afferrò un'asciugamano azzurra. Chiudo, la porgo ad Olaf e mi siedo di nuovo sul mio letto.
Sposto il vassoio sul comodino, poco dopo Federico mi raggiunge e si siede accanto a me, tenendosi l'asciugamano addosso.
Alziamo lo sguardo nello stesso istante e, appena incrocio il suo, avverto l'intero zoo nello stomaco.
Fa per parlare, ma lo blocco immediatamente e prendo un bel respiro un attimo dopo.
-Federico, risparmiati le soliti frasi smielate- sussurro.
Mi fissa per pochissimi attimi, poi fissa il vuoto.
-Avrei voluto crescerti, avrei voluto amarti fino in fondo, avrei voluto godermi ogni momento al tuo fianco- borbotta incatenando i nostri occhi.
-Ne hai avute di occasioni- ribatto subito dopo.
-Fanno male le tue parole- bisbiglia unendo le nostre mani.Faccio per ritirarle, ma poi le tengo "legate" alle sue e cerco di placare i battiti del mio cuore.
-Anche tu mi hai ferita- mormoro.
-Sai come stanno le cose- esclama, per poi starnutire.Riporta lo sguardo su di me e avverto tante farfalle nello stomaco.
-Non volevo farti del male, Rose- mormora.
-Ieri quell'oca ha raggiunto il limite- gli spiego.
-Lo so, me ne rendo conto am... Rose- sussurra.
-Ma ti prego di eliminare tutto e di continuare a vivere la nostra storia- dice avvicinandosi a me.Mollo le prese e mi alzo dal letto, mi avvicino alla finestra e osservo le goccioline scivolare lungo il vetro.
Improvvisamente avverto un calore unico dietro di me, un profumo magico ed una sensazione provata tante volte con una sola perosona: lui.
Federico posiziona le braccia intorno al mio busto, avvicina il viso al mio collo e sento il cuore impazzire ancora di più.
-Amami, ti prego. Non chiedo altro- sussurra facendo scagliare il suo respiro sul mio collo.
Rabbrividisco all'istante e i miei occhi si illuminano ancora una volta a causa sua.
Improvvisamente mi volto, osservo i suoi capelli bagnati, poi porto lo sguardo sulle sue iridi così azzurre e profonde, dopo di che posiziono una mano sulla guancia.
Senza dire niente, mi fiondo sulle sue labbra alzandomi sulla punta dei piedi e allaccio le mie braccia intorno al suo collo completamente impossessato dalla sua fragranza.
Fa scontrare in continuazione le nostre lingue, poco dopo avverto i brividi e tante scosse.
D'improvviso mi prende in braccio mentre continua a baciarmi, si avvicina al mio letto e, con una delicatezza assoluta, mi fa distendere. Poco dopo si posiziona su di me e sento il mio cuore gioire.
Si stacca per riprendere fiato mantenendosi con le mani sul materasso e intanto incrocio il suo sguardo.
Ma è corretto o no tutto questo?
Fa per parlare, ma lo afferro per la maglia e mi catapulto di nuovo sulle sue labbra. Le nostre lingue danzano insieme e i nostri respiri si mischiano formandone uno solo.
Ora è tutto perfetto, ma dopo, cosa accadrà?
Spazio autrice
[17:44 10/12/17]
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UN AMORE SEMPLICEMENTE COMPLICATO.
FanfictionL'amore non ha età, giusto? Chi dice che due innamorati debbano essere per forza coetanei? Nessuno. Se si ama, si ama anche con, ad esempio, dieci anni di differenza. *** Rose, una ragazzina di tredici anni, è pronta ad affrontare tutto...