Carico i miei bagagli nell'auto dei miei, tiro su col naso, dopo di che sbatto il cofano.
Prendo un bel respiro, posiziono una mano sullo sportello, faccio per aprirlo ma la voce melodiosa di Federico mi ferma.
-Non farlo- dice alle mie spalle.
Mi volto lentamente e incrocio il suo sguardo.
-Chi si vede- ironizzo.
-Non tornare a Milano, rimani qui- quasi mi supplica.Deglutisco e infilo le mani in tasca.
-Perché dovrei rimanere? Per quale motivo?- gli domando.
-Capisci che io non ho nessuna colpa?- sbotta acido.
-Le cose si fanno in due. Sai come si dice, no?- ironizzo nuovamente.
-Mi avevi perdonato- sussurra.Abbasso lo sguardo e sospiro.
-Rientra dentro e sii felice- dico versando una lacrima.
-Sei seria?- mi chiede.
-Sì- affermo.
-Quindi mi stai lasciando?- mi domanda incredulo.
-Ancora non l'avevi capito?- gli chiedo aprendo lo sportello.Lui si avvicina a me, lo richiude e si posiziona davanti al mio corpo.
-Non puoi andartene- mormora.
-Poi io come faccio senza te?- continua.Cerco di calmare i battiti accelerati del mio cuore e aggancio il suo sguardo.
-Hai Camilla che ti bacia e ti coccola meglio di me. Entra e rimani con lei- sbotto acida.
Tento di spostarlo, ma lui posiziona una mano sull'auto e mi blocca.
-Quando capirai che lei non rappresenta nulla per me?- mi domanda esausto.
-Però i suoi giochetti ti piacciono- dico incrociando le braccia al petto.Abbasso lo sguardo, così ne approfitto e lo sposto. Faccio per aprire la portiera, ma lui me lo impedisce di nuovo.
-Forse non ti merito- ammette.
-Ma non posso e non voglio immaginare la mia vita senza te- continua.Gli occhi cominciano a pizzicare, li chiudo per pochi secondi e li riapro un attimo dopo.
-Basta- mormoro.
-Ti chiedo cortesemente di non continuare- continuo.Alzo lo sguardo e mi immergo nelle sue iridi.
-Non siamo fatti per stare insieme- sussurro.
Federico fa per ribattere ma la voce di mio padre lo interrompe.
-Rose, sali e lascia perdere questo ragazzo- esclama l'uomo nell'auto.
Rivolgo uno sguardo al tipetto davanti a me e verso un'altra lacrima.
-È finita- bisbiglio.
Federico serra la mascella e avverto il mio cuore frantumarsi in mille pezzi.
Dopo di che lo sposto, gli rivolgo un ultimo sguardo e salgo in macchina.
Gli occhi di Fede si "spengono" e deglutisce poco dopo. Dopo averlo guardato per l'ennesima volta, sbatto la portiera e distolto lo sguardo.
Penso si sia arreso.
-Torniamo a Milano- mi informa mio padre.
Annuisco con le poche forze che ho e incrocio per l'ultima volta lo sguardo del biondo.
Noto una lacrima rigargli la guancia che asciuga subito dopo con il dito.
Intanto papà mette in moto l'auto, subito dopo partiamo e mi allontano sempre di più da Fede. Mi allontano sempre di più dalla persona che mi ha reso felice. Mi allontano dal ragazzo che è stato capace di farmi provare le famose scosse.
Federico scompare dal mio campo visivo, così punto gli occhi in avanti, li chiudo e lascio trasportarmi dai movimenti della macchina.
***
La voce calda di mia madre mi sveglia, con la mano mi scuote il braccio, poi apro lentamente gli occhi.
-Federico- mormoro una volta aperti gli occhi.
-Rose- bisbiglia mia madre accarezzandomi la fronte.
-Sei di nuovo a casa- continua.Deglutisco e riaffioriscono poco a poco i ricordi nella mia mente. Subito dopo scendo dall'auto, sbatto lo sportello e, con l'aiuto di mia madre, trasporto i miei bagagli dentro.
***
-Bevi, ti farà bene- mormora mia padre porgendomi una tazza di tè caldo.
-No, non voglio nulla- bisbiglio appena tirando su col naso.
-Ti consiglio di berlo- insiste.
-Non lo voglio- ribatto agganciando il suo sguardo.Pochi istanti dopo mi alzo dalla sedia della cucina e mi chiudo in camera mia. Prendo un bel respiro e comincio nuovamente a piangere.
I singhiozzi inondano queste quattro mura, così mi fiondo sul mio letto a pancia in giù e affogo con il viso nel mio cuscino.
È tutto finito.
***
Improvvisamente apro gli occhi, nomino di nuovo Fede, ma poi scuoto la testa e mi alzo dal letto.
I raggi del sole non irrompono più in camera mia, perciò mi avvicino alla finestra e noto che è arrivata la sera.
D'un tratto una voce fin troppo familiare invade le mie orecchie, scuoto la testa e mi catapulto pochi secondi dopo all'ingresso.
Non appena incontro gli occhi di Fede, sento il mio cuore impazzire. Porto una ciocca di capelli dietro all'orecchio e avverto una scossa lungo la schiena.
-Vi lascio soli- bisbiglia mia madre.
Va via e rimaniamo soltanto io e Federico.
-Cosa ci fai qui?- gli domando dopo un lungo attimo di pausa.
-Sono venuto per dimostrarti che a te ci tengo tanto- espone con tono serio.
-Desidero te più di ogni altra cosa- continua.
-Non mi arrenderò finché non avrai capito che io ti amo- dice guardandomi negli occhi.Sento il respiro farsi d'un tratto irregolare, mi mordo il labbro inferiore con nervosismo e avverto i miei occhi inumidirsi sempre di più.
-Arrenditi già da adesso- mormoro quasi sul punto di piangere.
-No- bisbiglia deciso.
-Non ti lascerò andare per colpa di una poco di buono- afferma con rabbia.
-Già mi hai lasciato andare- ribatto.
-Già mi hai persa- continuo.
-Capisci che io e te non ci perderemo mai?- mi domanda.
-Tu capisci che già ci siamo persi a vicenda?- ribatto un secondo dopo.Sbuffa sonoramente, poi si morde un labbro. Sento i brividi percorrere la mia schiena, abbasso lo sguardo e rimango in silenzio.
-Come vuoi- dice conquistando la mia attenzione.
-Ma sappi che io lotterò- mi informa.
-Magari perderò, ma almeno saprò che c'ho provato a riaverti- bisbiglia facendomi rabbrividire.Mi rivolge un ultimo sguardo ed esce, sbattendo forte la porta.
Spazio autrice
[15:40 09/12/17]
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UN AMORE SEMPLICEMENTE COMPLICATO.
ФанфикL'amore non ha età, giusto? Chi dice che due innamorati debbano essere per forza coetanei? Nessuno. Se si ama, si ama anche con, ad esempio, dieci anni di differenza. *** Rose, una ragazzina di tredici anni, è pronta ad affrontare tutto...