Faccio il mio ingresso nel bar, mi avvicino al bancone e posiziono i miei occhi, in quelli del barista.
-Ciao- espongo.
-Ciao- dice il ragazzo sfoggiando un sorriso a trentadue denti.
-Mi dai un bicchiere d'acqua, per favore?- gli chiedo con espressione seria.
-Sì, va bene- sussurra il barista.Afferra un bicchiere di vetro, lo riempie di acqua fresca e me lo porge.
-Ecco a te- dice sorridendo sinceramente.
-Grazie- borbotto.Mando tutto giù, poso il bicchiere sul bancone e ringrazio il tipo.
-Ciao- dico senza umore.
-Ciao- ribatte lui senza eliminare quel sorriso dal volto.Mi allontano ed esco.
***
-Quindi stasera vieni a dormire da me?- chiedo a Francesca, la mia nuova compagna pazza d'avventure.
-Sì- borbotta sfoggiando uno di quei sorrisi contagiosi.
-Va bene- dico abbozzando un mezzo sorriso.Mi scruta attentamente mentre continuiamo a camminare sotto questo sole giallo e cocente.
-Cos'hai?- mi domanda fissandomi quasi preoccupata.
Incrocio i suoi occhi verdi e deglutisco, un attimo dopo sfoggio un sorriso.
-Smettila, quel sorriso è più falso delle scarpe che vendono i cinesi!- esclama.
-Okay- affermo tornando seria.
-Federico?- mi domanda.Sospiro ed annuisco poco dopo.
-Rose- dice fermandosi difronte a me.
Smetto di camminare anch'io e mi concentro sui suoi occhi verdi, che tanto mi ispirano positività.
-Io ti conosco davvero da poco- ammette.
-Ma è come se ti conoscessi una vita- borbotta.
-E, per quel poco che ti conosco, ho capito che tu, per quel ragazzo, daresti anche la tua stessa vita. Daresti la tua felicità, per lui. È così, no?- mi chiede.La guardo negli occhi e sospiro.
-Sì- ammetto, per poi sbuffare.
-E quindi? Vi amate, si vede che anche lui ci tiene a te. Ci tiene a quel voi che state vivendo, o sbaglio?- sussurra fissandomi negli occhi.Alzo le spalle e punto lo sguardo nelle sue iridi, dopo di che prendo parola.
-Non lo so. Non so più nulla, Fran. Mi sento così confusa... Non so cosa voglio io, non so cosa vuole lui!- esclamo esausta della situazione.
-Ehi- sussurra prendendo il mio viso tra le mani.
-Sappi che puoi contare su di me, per qualunque cosa. Io ci sono e ci sarò per sempre- borbotta.
-Certo, non posso pretendere che tu ti fida già di me, ed è giusto. Non ci conosciamo da parecchio tempo, lo so, però devi sapere che, per qualunque cosa, per uno sfogo o per altro, puoi sempre contattarmi. Va bene?- mi domanda.Mi tuffo nei suoi occhi, sfoggio un sorriso, poi mi butto tre le sue braccia e lo stringo forte a me.
L'abbraccio, chiudo per qualche secondo gli occchi, dopo di che li riapro e prendo un bel respiro.
-Grazie- dico sciogliendo l'abbraccio.
-Di niente!- esclama regalandomi un occhiolino.Sorrido e incrocia il mio braccio al suo, subito dopo mi trascina verso un negozio di abbigliamento.
***
-Dormo io a terra- dico tuffandomi sul materasso che abbiamo posizionato in precedenza accanto al mio letto.
-Non esiste!- esclama facendomi alzare di scatto.
-Dormo io a terra, tu meriti di stare comoda- dice, per poi tuffarsi sul materasso morbido.
-No, tu dormi nel mio letto- dico facendola alzare.Mi punta gli occhi addosso e mi fissa in modo strano.
-Allora dormiamo tutte e due sul tuo!- esclama ridacchiando.
Mi alzo e le sorrido istintivamente.
-Come vuole lei, signorina- ironizzo.
Contiamo fino a tre e ci buttiamo sul mio letto. Battiamo contemporaneamente la testa contro il muro che si trova proprio vicino a ques'ultimo e urliamo leggermente per il dolore.
-Che male!- esclamiamo insieme massaggiandoci la fronte appena battuta, poco dopo scoppiamo a ridere e ci dimentichiamo del dolore.
La porta si spalanca, facendo entrare Federico nel mio campo visivo.
-Scusate il disturbo- dice.
Si avvicina al mio letto e porta i suoi occhioni sui miei.
-Rose, puoi venire un attimo?- mi domanda, poi serra la mascella.
-No- sussurro distogliendo lo sguardo.Francesca mi pizzica la coscia e sobbalzo un attimo dopo.
-Ah!- esclamo massaggiandomela.
La guardo male, dopo di ciò mi immergo nelle iridi cristalline di Federico e deglutisco.
-Puoi parlarmi anche davanti a lei, non abbiamo segreti- sputo acida.
Lui butta gli occhi al cielo e serra nuovamente la mascella.
-Dai- dice.
-Vai- sussurra Francesca muovendomi leggermente il braccio.Scatto in piedi e sospiro.
-Okay, andiamo!- esclamo.
Mi reco verso la porta, Federico mi posiziona le mani sui fianchi, sobbalzo ed una marea di brividi si fa spazio sulla mia schiena.
-Ehm- sussurro.
Alza poco dopo le mani, mi rivolge uno sguardo ed esce dalla mia camera, dopo di che esco anche io e chiudo la porta.
-Cosa vuoi?- sbotto acida incrociando le braccia al petto.
Mi sbatte al muro e si tuffa sulle mie labbra.
Lo allontano immediatamente e sento il mio cuore battere all'impazzata.
-No- affermo, subito dopo avverto gli occhi pizzicare.
-Basta con questi baci, Federico. Lo capisci o no che un bacio non può risolvere sempre ogni cavolo di problema? Devo farti il disegnino? Ma la smetti?- chiedo a raffica alzando di poco la voce.
-Va bene, ma intanto, baciami- sussurra, per poi mettermi un braccio intorno al fianco e fiondarsi di nuovo sulle mie labbra.Assaporo le sue labbra per un secondo contato e lo stacco nuovamente da me.
-Basta!- esclamo irritata.
-Federico, eppure hai ventitré anni. Vuoi capire che non ne posso più di queste situazioni? Non possono succedere cose per poi risolverle con baci e bacetti. Tutto più chiaro adesso?- sbotto acida.Faccio per andarmene, ma lui mi blocca e mi sbatte dolcemente al muro, ancora una volta. Si posiziona davanti a me ed alza il mio viso con le dita.
-È tutto confuso, me ne rendo conto, okay? Però, mi rendo conto anche del fatto che, senza te, nulla ha senso- borbotta stando a pochi centimetri dal mio volto.
Il mio cuore sobbalza e prende a battere di nuovo all'impazzata.
-Finiscila- bisbiglio.
-Non si può andare avanti così, Federico. Noi due insieme, siamo felici un giorno, massimo due, poi torniamo di nuovo punto e capo. Non funziona così in una relazione- gli spiego.
-O stiamo insieme- dico alzando lo sguardo.
-Oppure no- farfuglio osservando le sue iridi profonde.Avvicina le sue labbra alle mie, avverto il suo respiro, dopo di che mi accarezza la guancia con delicatezza.
-Noi siamo fatti per stare insieme, Rose- sussurra.
-Non è detto- dico abbassando lo sguardo.Mi alza il volto con le dita e mi fissa.
-È come dico io. Dammi retta- espone sicuro di sé.
Deglutisco, lui intanto si avvicina sempre di più a me e fa sfiorare le nostre bocche per qualche secondo. Trattengo il respiro, chiudo gli occhi e posiziono le mani sul suo petto che si alza e abbassa in continuazione.
-No- dico allontanandolo.
Gli rivolgo uno sguardo spaesato, dopo di che rientro in camera mia, chiudendo la porta.
Spazio autrice
[16:36 17/11/17]
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UN AMORE SEMPLICEMENTE COMPLICATO.
FanfictionL'amore non ha età, giusto? Chi dice che due innamorati debbano essere per forza coetanei? Nessuno. Se si ama, si ama anche con, ad esempio, dieci anni di differenza. *** Rose, una ragazzina di tredici anni, è pronta ad affrontare tutto...