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-Scusa- espone Federico dopo qualche secondo di silenzio.

Alzo lo sguardo leggermente imbarazzata e lo incateno al suo, poco dopo avverto una scossa terribile dentro, che mi devasta interamente.

-Per cosa?- gli domando non capendo.
-Per tutto- risponde sinceramente, si mette a sedere e mi invita accanto a lui, con un gesto.

Esitando leggermente, mi avvicino al letto e mi siedo sul punto che ha indicato in precedenza.

Visto così vicino, Federico, mi fa un certo effetto. Le mie labbra,  desiderano immediatamente le sue.

Vorrei tanto curargliele con un bacio, dato che sono spaccate, poi vorrei abbracciarlo, per curare le altre ferite, ma l'oroglio me lo impedisce.

È evidente che mi manca, ma sono troppo orgogliosa per fare il primo passo: spetta a lui.

-Perdonami- sussurra accarezzandomi la guancia.
Il mio cuore esegue una capriola, poi mi calmo mentalmente.

Mi tuffo nei suoi due occhioni azzurri ed avverto ancora un'altra scossa.

-Alla fine il bambino sono io. Mi sono comportato male con te. Sono stato anche molto male, non è stato semplice tenerti lontano, anche se è stato per un breve tempo- mi spiega ritirando la mano che, poco prima, erano sul mio viso.

Dopo queste parole, abbozzo un sorriso, che fa sorridere anche lui.

Lentamente alzo la mano e l'appoggio poco dopo sulla sua guancia e gliel'accarezzo dolcemente, proprio come se fosse un tenero bimbo indifeso.

Glielo dico che mi manca da impazzire? Rischio?

-Mi m-manchi- ammetto e sospiro.
-Per dirti questa cosa ho messo da parte il mio orgoglio, ritieniti fortunato, Rossi- farfuglio divertita.
-Oh, certo signorina Grillo, fortunatissimo- ironizza sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori.

Poco dopo mi afferra per la vita e mi avvicina al suo viso, così, il sorriso che avevo prima stampato sul volto, diminuisce.

-Vorrei tanto che tornassi ad essere mia, Rose- sussurra fissandomi le labbra.
-Mi manchi, da impazzire- confessa.

I miei occhi diventano lucidi in un batter d'occhio e sento il mio cuore battere sempre più forte.

Lo guardo attentamente e riesco subito a scorgere sincerità sul fondo delle sue iridi chiare e brillanti.

-Ti piacerebbe tornare ad essere la mia piccolina?- mi chiede immergendosi nei miei occhi.

Rimango un attimo in silenzio, distolgo lo sguardo, poi sospiro.

Stavo per rispondere ma, qualcuno, è entrato senza bussare.

-Federico, puoi uscire stesso oggi da qui!- esclama la rossa avvicinandosi al biondo.

I battiti del mio cuore ritornano immediatamente normali, così, mi giro verso Camilla e mi alzo dal letto.

-Bello- ironizza Federico.

Io invece, sbuffo sonoramente.

***

-Piano- dice Camilla mentre aiuta Fede a camminare.
-Che fastidio- mormoro sottovoce.
-Che?- mi domanda Benji sorridendo lievemente.
-Nulla. Che bella giornata!- esclamo fingendo un sorriso, entriamo anche noi e raggiungiamo i due in salone.

-Bimbetta, tu non dovresti tornare a casa tua? Sai, vorrei restare da sola con Federico- dice la rossa con un'espressione da angioletto finto.
-Decido io quando andare via- sbotto facendo un sorriso falso.
-Mh- mugola e porta tutte le sue attenzioni sul biondo un momento dopo.

***

È notte fonda, Camilla è andata via solo cinque minuti fa. Ho un mal di testa tremendo ed un sonno pazzesco.

Estraggo il cellulare dalla tasca e noto che sono le 3:58. È tardissimo.

-Io vado- dico ma dubito che qualcuno abbia ascoltato, dato che Benji ha lo sguardo fisso sulla televisione e Fede è concentrato sul suo cellulare.

Faccio per andarmene, ma Fede mi ferma.

-Dai, rimani qui, ormai sono le quattro di mattina- sussurra mettendo il telefono in tasca, si alza e viene verso di me.

Scruta attentamente i miei occhi verdi, poi Benji d'un tratto si alza e ci guarda. 

-Notte!- esclama dopo aver fatto uno sbadiglio.
-Notte- ribattiamo in coro io e Fede.

Benjamin esce dal salone e si reca nella camera che condivide con Federico.

C'è un momento di silenzio che mi porta ad arrossire, poi il ragazzo mi alza il volto con le dita. 

-Noi due abbiamo un discorso in sospeso- sussurra avvicinandosi ancora di più a me.
-Potremmo finirlo domani- propongo.
-Meglio adesso- borbotta abbozzando un sorriso dolcissimo.
-Cosa vuoi sapere?- gli domando facendo finta di non capire.
-Vuoi ritornare ad essere mia?- mi chiede con gli occhi lucidi.

Sento il mio cuore battere a mille e il respiro diventa per un attimo irregolare.

Lascio vincere il cuore o l'orgoglio?

Spazio autrice
[23:34 29/10/17]

UN AMORE SEMPLICEMENTE COMPLICATO.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora