Capitolo 39

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Un altro giorno stava per cominciare.
L'alba arrivò presto e il sole iniziò a mostrarsi nelle strade di Milano.
C'era chi si alzava per prepararsi ad un'altra giornata lavorativa, chi era appena rientrato dal turno notturno pronto a riposarsi e chi invece era ancora nel mondo dei sogni a sperare un futuro migliore.
Benjamin e Federico facevano parte dell'ultima categoria.
La sera prima il moro, dopo essersi accertato che il dolore alla pancia di Federico fosse completamente scomparso, lo prese in braccio e lo portò nel suo letto crollando pochi minuti dopo anche lui in un sonno profondo.
L'atmosfera nella stanza di Benji, che pian piano stava diventando anche di Federico, era molto tranquilla.
Dei raggi di sole più prepotenti degli altri oltrepassavano le tapparelle della serranda facendo intravedere i corpi dei due ragazzi abbracciati nel letto.
Un suono improvviso svegliò entrambi facendogli sobbalzare: il campanello.

《Oddio》Urlò spaventato Fede stringendosi al moro.

《Tranquillo Dede, è solo il campanello》

Benji guardò l'orario. Le 7:42.

《Ma chi è a quest'ora?》 Disse assonnato.

《Scendo con te.》

《No, tu resti qui. Non sappiamo chi potrebbe essere, io sono arrivato da poco e non conosco nessuno in questa città. Potrebbero trovarti Fè. Non riachiamo.》

Sussurrò mentre si infilava una maglietta e un paio di pantaloncini corti blu.

《Ok, resto qua.》

《Torno subito》

Benjamin scese le scale e aprì la porta.
Non l'avesse mai fatto.

Davanti all'entrata si ritrovò il suo capo.
Esatto, proprio lui: il direttore dell'ospedale.

《Salve dottor Mascolo》

《Salve》 Rispose cercando di non far trapelare la sua agitazione.

《Tutto bene?》

《S-si. Perché?》

《Nulla di che. È più pallido del solito stamattina》

《Si si, avevo un po' di pressione bassa ieri sera. Tutto a posto comunque.》 Mentì.

Il direttore lo osservò.

《Mi dica, perché è venuto qui?》

《Bhe, immagino lo abbia capito》

Il moro spalancò gli occhi.

《Che intende?》

《Non ha guardato i telegiornali? Non ha letto la gazzetta in questi giorni?》

Benji aggrottò la fronte.
Non ci stava capendo niente.

《No, diciamo che dopo il mio licenziamento mi sono concentrato molto sul mio lavoro e mi sono un po' estraneato dal mondo.》

《Ah, capisco. Comunque, sono venuto qui per informarla che Federico Rossi è scappato dall'ospedale. Non so come sia stato possibile, ma nessuno l'ha visto.
Non riusciamo a trovarlo, sembra sparito nel nulla.
Però dove potrebbe mai andare un ragazzino come lui? Non tanto lontano di certo.
Per questo stiamo andando in giro lasciando volantini nei quartieri di Milano ad informare tutti della sua scomparsa.
Immagino che non le serva il volantino, lo conosce abbastanza bene Rossi. Quindi se dovesse vederlo le lascio il mio numero.》

Benjamin si finse sorpreso e dispiaciuto.

《Oh, certo. Se dovessi vederlo la chiamerò subito. Non si preoccupi》

《Tatoooooo》 Gridò Federico dal piano di sopra.

Il direttore lo guardò confuso.

《Ma chi è?》 Domandò al maggiore.

Ho bisogno di te || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora