Capitolo 67

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《Tato》 lo chiamò Fede.

《Si?》

《Come sta il tuo amico? Quello che sei andato a trovare a Miami? Non mi hai più parlato di lui.》

Silenzio...

Benjamin per un arco di tempo era riuscito a dimenticare ciò che era successo due giorni prima al suo migliore amico, ma semplicemente con una frase, tutto era tornato a galla.
Stava vivendo un illusione.
È assurdo come per un istante abbia pensato che andasse tutto bene.
Nella sua mente cervava di imporsi a non pensare a quel giorno...ma ogni qualvolta vedesse qualcosa che gli ricordava Zambo, gli crollava il mondo addosso e si chiudeva in sè stesso.
Era solo un ragazzo di ventiquattro anni e aveva visto il suo migliore amico morire tra le sue braccia.

《Ti prego Fè, non ho voglia di parlarne.》

La sua espressione cambiò totalmente. Era un misto tra tristezza e forza.
Come se stesse trovando la forza di non crollare, di non abbassare le difese davanti a quel ragazzo.
Benji sapeva benissimo di non poter scaricare addosso a Federico anche i suoi problemi, ne aveva passate fin troppe...ma in quel momento gli sarebbe piaciuto tanto poter dirgli tutto. Poter crollare tra le sue braccia e piangere, piangere senza un tempo predefinito. Piangere per ore finché il suo dolore non si sarebbe alleviato.
Piangere per la semplice voglia di farlo. Piangere senza nascondersi in un bagno puzzolente, o in una camera d'appartamento.

《Ei, che hai?》Domandò il Fede vedendo il suo improvviso cambiamento d'umore.

《Nulla.》 Urlò Benji alzando il tono della voce, alzandosi subito dopo.

Si avvicinò al bordo del fiume e una lacrima bagnò la sua guancia.
Tante altre erano pronte ad uscire dai suoi occhi, ma non lo permise.
Dopo qualche secondo sentì la mano di Federico accarezzare la sua spalla.

《Si vede che hai qualcosa che non va.》

Benji si girò e gli accarezzò la guancia.

《Va tutto bene piccolo》

Ma quella volta il suo corpo tradì le parole. Delle lacrime scivolarono giù dai suoi occhi nonostante la sua forte corazza.
Fede sorrise, si rivedeva in quei gesti.

《E allora perché piangi?》

《Solo un attimo di debolezza tutto qua》

《Tu hai detto che non bisogna dire bugie, giusto?》

《Si, giusto》

《E allora non farlo neanche tu. So che sei più forte di me e so che come aiuto sono pari a zero. Ho un sacco di problemi e creo fastidio a chiunque, però so ascoltare una persona.
Ti sembrerà assurdo, però in questo momento penso che siamo tanto simili.》

《Fede io...》 Disse il moro piangendo.

《Abbracciami》Sussurrò il più piccolo prima di attirarlo a sè.

Quel contatto, quel calore unico...Benjamin crollò. Non poteva più resistere. Non riusciva più a tenersi tutto dentro. Era troppo.
Iniziò a piangere e a singhiozzare mentre il biondino lo stringeva forte al suo petto.
Gli accarezzava di tanto in tanto la schiena restando immobile.

《Piangi Ben, sfogati.》

E il moro lo fece.
Non gli bastava più fingere di stare bene.

《Z-Zambo è morto Fè.》 Urlò in un singhiozzo più forte degli altri.

Federico rimase paralizzato.
Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Avrebbe voluto scoppiare a piangere anche lui, non era mai stato forte...però non doveva farlo.
Vedeva Benjamin soffrire tra le sue braccia. Piangeva, urlava, si disperava per un volere crudele del destino.
Per la prima volta toccò a lui essere forte e prendersi cura del maggiore.

Ho bisogno di te || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora