Capitolo 90

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LEGGETE TUTTO PER FAVORE.
Attenzione: Ragazze volevo avvisarvi che oggi pomeriggio partirò per tre giorni in calabria. Andrò in montagna ad un'altezza abbastanza elevata e purtoppo non sono sicura di riuscire ad aggiornare.
Allora io vi comunico che i capitoli per questi tre giorni ce li ho già pronti.
In questo periodo ho dedicato molto tempo alla storia e ho già scritto tutti i capitoli, perché non mi andava di interrompere per una seconda volta gli aggiornamenti.
Io farò tutto il possibile per poter pubblicare giorno dopo giorno regolarmente, ma purtoppo si sa che gli inprevisti possono sempre capitare e, non conoscendo la zona, non so se ci sarà connessione oppure no.
Se nel caso non dovessi riuscire a pubblicare tutti i capitoli, prometto che il 6 settembre appena torno li pubblicherò tutti insieme.
Detto questo grazie dell'attenzione e godetevi il capitolo di oggi.
Buona lettura.

Una lacrima...
Poi un'altra...
Poi un'altra ancora...

Scivolarono giù dagli occhi del moro che aveva appena terminato la sua canzone.
Parola dopo parola, accompagnata dal suono di quelle note, avevano ricucito la ferita nell'anima del minore.
Fede lo scrutava e cercò di capire nel perfetto dettaglio a cosa fosse dovuto quel pianto così forte scoppiato all'improvviso, come un temporale.
Una tempesta.
Ci provò...ma sapeva già il motivo.

《S-Scusami》

Singhiozzò Benjamin appoggiando la testa sul bordo della sua amata chitarra...

Cosa avrebbe dovuto fare Federico in quel momento?

Poteva prenderlo a schiaffi.
Poteva alzarsi ed urlargli contro.
Poteva strappare la felpa avvolta dal suo profumo che lo riparava dal freddo.
Poteva mostrargli la sua forte rabbia.
Avrebbe potuto fare di tutto, qualsiasi cosa, perché quella volta ne aveva il diritto.
Ma non fece nulla di tutto ciò.
Lo guardò e qualcosa all'interno del suo corpo, non seppe definire cosa, si smosse.
Si alzò in piedi e gli andò incontro.

《Ben.》

Un altro singhiozzo.
Non poteva negarlo.
Vedere il suo fidanzato in quelle condizioni gli faceva malissimo.
Il biondino sospirò.

《Ben.》

Riprovò.
Ancora niente. Il maggiore continuava a piangere.

《Tato.》

Lo chiamò più dolcemente.
Quel nomignolo.
Quello spelndido nomignolo per il quale Benji trascorse interi mesi prima di poter sapere il vero significato.

《I-io...》

Provò a parlare il moro, ma la sua schiena venne scossa dell'ennesimo singhiozzo.

《Ok ok, adesso basta.》

Sussurrò Federico inginocchiandosi di fronte a lui e circondando tutto il suo corpo con le sue piccole braccia.
Benjamin, essendo così debole, sprofondò la testa nel petto del ragazzo e allacciò le braccia intorno alla sua vita, lasciandosi andare ad un pianto liberatorio.
Il minore gli lasciò il tempo per sfogarsi e rimase fermo in quella posizione.
Di tanto in tanto accarezzò il ciuffo disordinato, nell'invano tentativo di rassicurarlo.
Più scorreva il tempo e più sentiva la sua felpa bagnarsi all'altezza del torace.
Il più piccolo non ne potè più di vederlo piangere, quella scena lo stava distruggendo, perciò decise di prendere la parola.

《Ti prego smettila di piangere.》

《F-Federico.》

Sussurrò il più grande senza muoversi di una virgola.

Ho bisogno di te || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora