Capitolo 66

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Federico respirò profondamente. Finalmente dopo giorni interi passati con calmanti o altri farmaci, era fuori da quel posto.
Aria fresca e pulita riempiva i suoi polmomi.
Per lui era sempre bellissimo poter uscire dall'ospedale, in particolar modo se con lui ci fosse Benjamin.
Il maggiore gli aveva proposto di uscire alle 7:00 del mattino, dopo aver passato la notte accanto a lui senza sapere del suo ritorno...una pazzia.
Avrebbe detto chiunque.
Ma al più piccolo non erano mai piaciute le cose semplici, le riteneva banali.

《Dove stiamo andando?》Chiese Fede osservando il paesaggio fuori dal finestrino aperto, mentre cercava di ridare una forma al suo ciuffo scompigliato a causa del vento.

《Certo che tu e la parola "pazienza" non andate proprio d'accordo. Mi fai la stessa domanda cento volte ogni volta che usciamo》

《Eh sono curioso》 si lamentò il biondino.

《Dai, siamo quasi arrivati》Gli comunicò Benji.

Dopo circa una decina di minuti arrivarono nel posto scelto dal moro.
Il minore si guardò intorno e rimase perplesso...erano completamente in campagna.

《Ma Tato, qui non c'è nulla. Vuoi fare un pic-nic per caso?》

《No biondino mio. Oggi andiamo a cavalcare.》

Federico sgranò gli occhi.

《Cosa?》

《Hai capito bene. C'è una scuderia di un mio vecchio amico qui vicino. L'ho chiamato e gli ho chiesto se potevamo venire per fare un giro a cavallo. E così eccoci qua.》

Giunsero al maneggio.
Si presentò davanti ai due ragazzi un anziano signore che, almeno all'apparenza, aveva l'aria di essere una bravissima persona.

《Ciao ragazzi.》

《Ei Nick, come stai?》 Disse il moro.

《Bene, bene ragazzo.》

《Lui è Federico, il ragazzo di cui ti parlavo l'altro giorno.》

《Oh si, piacere Federico. Io sono Nicola, ma per gli amici va bene anche Nick》

《Ciao Nick》 Rispose Fede stringendogli la mano.

《Allora, vi va di andare a fare una cavalcata?》

Il più piccolo strabuzzò gli occhi. Fin da piccolo aveva sempre avuto una paura tremenda per quegli animali. Inoltre non sapeva nemmeno cavalcare.
Non voleva rischiare di farsi male.

《B-Ben io davvero apprezzo il tuo gesto, però no. Non voglio.》

Il moro prese in disparte Federico.

《Cosa c'è Dede?》

《Benjamin io non so cavalcare. Non sono mai salito su uno di quei "cosi enormi" e non ho intenzione di morire oggi.》

Benji rise.

《Ma se fino a poco fa stavi girando tutto l'ospedale sulle mie povere spalle?》

《Si Benjamin, però con la differenza che tu sei una persona...è quello e una cosa enorme e grossa. Capisci?》

《Ma ci sono io.》

《Si lo so, però tu non sai cosa può succedere. E se il cavallo si infastidisce all'improvviso? E se mi scaraventa a terra? E se poi mi rompo le ossa e devo tornare in ospedale per altri otto mesi? E se...》

《Non ti farà nulla di tutto ciò, perché ci sarò io con te e non ti lascerò solo.》

Il minore annuì ma non era ancora del tutto convinto.

Ho bisogno di te || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora