Capitolo 45

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Un'automobile sfrecciava tra le strade di Milano.
Superava i limiti di velocità e non badava ai semafori rossi.
Alcune persone imprecavano contro quella vettura, altre urlavano e altre addirittura bestemmiavano.
Ma nessuno era a conoscenza che, all'interno di quella macchina, c'era un ragazzo in lacrime in preda alla più totale sofferenza.
Già, Benjamin in quelle ore si stava accorgendo di cosa significasse perdere quel biondino a cui tanto si era affezzionato.
Si diede dello stupido per tutte le volte che, in quelle settimane, aveva pensato di mandarlo via o di riportarlo in ospedale.
Diceva sempre che teneva Federico a casa sua per semplice compassione, per il fatto che non aveva nessuno e che era malato. In due settimane cercò di autoconvincersi che stava facendo tutto questo per pura umanità...ma sapeva benissimo che non era così.
Non era affatto così.
Il moro era consapevole che, se fosse successo qualcosa a quel ragazzo, avrebbe sofferto tantissimo sentendosi profondamente in colpa.
Forse aveva sbagliato qualcosa.
Forse non doveva lasciarlo solo in un momento così delicato.
Non aveva idea su cosa aveva sbagliato e proprio per questo, faceva ancora più male.
Girò per più di due ore senza fermarsi un attimo. Era distrutto, gli occhi gli bruciavano e sentiva il fiato mancare per quanto aveva pianto.
Arrivò al mare. La sua mente non avava la più pallida idea del perché fosse andato lì, però pensò che Fede avrebbe potuto prendere un taxi o un pullman per venire al mare. Era quello il suo posto preferito.
Camminò con lo sguardo perso nel vuoto avvicinandosi alla riva, la spiaggia era deserta.
La sabbia, ormai fredda a causa del calo di temperatura della sera, gli avvolgeva i piedi ad ogni passo facendolo rabbrividire.
Si sedette a pochi centimetri dall'acqua osservando il mare.
Federico aveva ragione, quel luogo era magico.

《Posso?》Gli chiese gioiosamente una sottile voce.

Il moto alzò lo sguardo e vide davanti a sè una splendida ragazza bionda con un vestito giallo chiaro.
Aveva i capelli biondi e gli occhi castani, era magra e abbastanza alta. Era davvero bella ragazza.

《Certo》gli disse Benji.

La bionda si sedette al suo fianco e si guardò intorno.

《Cavolo! Sembra il deserto oggi. Ci siamo solo noi》Ridacchiò.

《Già》 Rispose il moro ancora con la scia umida delle lacrime sulla guancia.

《Come ti chiami?》

《Benjamin》

La ragazza sorrise.

《Piacere, Erika》

《Bel nome. Perché sei qui Erika?》

《Bhe, abito qui vicino. Non avevo nulla da fare e ho pensato di venire un po' qui a guardare il mare. Poi però ho trovato te ed eccomi qua》

Benji annuì senza proferire parola.
Erika sporse la testa in avanti cercando di incontrare il suo sguardo, ma non ci riuscì.

《Stai bene?》

《Si, p-perchè?》

《Perché sembra il contrario.》

Benjamin sospirò profondamente combattendo con tutto sè stesso per non piangere e non mostrarsi debole anche di fronte ad una sconosciuta.

《Vuoi parlarne?》Gli chiese la ragazza.

Il moro rimase qualche secondo a guardare il mare.

《Sai, certe volte il mare inganna》

《Che intendi dire?》

《Intendo dire che ci mostra il suo colore azzurro, ma in realtà è trasparente. Può sembrare tanto puro, ma anche il mare nasconde i suoi segreti.》

Ho bisogno di te || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora