Capitolo 96

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Passò più di una settimana da quella notte.
Benjamin si addormentò verso le 5:00 di mattina, ma Federico preferì non dormire continuando fino all'alba a prendersi cura del suo fidanzato.
Passava il panno bagnato sopra tutto il suo corpo e, ogni cinque minuti, posava dolcemente le labbra sulla sua fronte per controllarli la temperatura.
La mattina dopo, quando il maggiore si alzò, si sentì molto meglio rispetto al giorno precedente e, giorno dopo giorno, la febbre scese sempre di più fino a scomparire del tutto.
Erano quasi le otto di sera e nella casa dei due ragazzi regnava il caos.
Quella stessa mattina il cellulare del maggiore squillò mostrando il nome di Leonardo, che gli chiedeva se volessero uscire con lui e alcuni suoi amici in discoteca.
Il minore, non essendo a conoscenza del fatto che il suo fidanzato avesse scambiato il numero con Leonardo, inizialmente si arrabbiò tantissimo facendo un'incredibile scenata di gelosia, poi si rattristì e andò avanti così fino a sera.
Benjamin si stava preparando per uscire, mentre Federico era nell'altra camera.
Scelse un paio di jeans strappati e una semplice maglietta nera, si aggiustò i capelli con la lacca tirando su il ciuffo e infine si mise il profumo.
Era più deciso che mai a voler chiarire con il più piccolo prima di uscire di casa, per questo si recò nella sua camera trovando la porta socchiusa.

《Posso?》

Domandò prima di aprire la porta.

《Sì vieni, entra》

Sussurrò il biondino.
Benjamin entrò e andò a sedersi sul letto.

《Stai finendo di vestirti?》

Chiese notando il fatto che era ancora senza maglia.

《Più o meno.》

Tra loro calò il silenzio, Benji osservava Federico scrutando ogni suo minimo movimento.

《Perché continui a guardarti allo specchio?》

《Mi stavo osservando》

Disse Fede con voce talmente bassa che il moretto fece persino fatica a percepirlo.
In quella risposta Benjamin capì che qualcosa non andava e subito si affrettò ad alzarsi e ad avvicinarsi a lui di fronte allo specchio.

《Che succede piccolo?》

Disse con un tono talmente calmo e dolce, che persino lui si stupì di sé stesso.

《Ricordi quando mi hai detto per la prima volta "Sei bello"?》

《Certo che me lo ricordo》 Rispose il moro.

《Avevi gli occhi sinceri e me lo hai detto senza che io te l'avessi chiesto.》

Il biondino prese le mani del suo ragazzo e le unì intorno alla sua vita.

《Ero steso su quel lettino d'ospedale, nel tuo studio durante la visita e avevo la tremenda paura di mostrare il mio corpo, mentre mi chiedevo come fosse possibile che tra tutti i pazienti di quell'ospedale, tu hai notato proprio me.》

《Mi hai incuriosito fin da subito.》

《Avevo i capelli spettinati, tutti i muscoli che tremavano e gli occhi stanchi di subire.》

Continuò Fede mentre sentiva la stretta delle braccia del moro premere sempre di più sul suo corpo, stringendolo a sè.

《No Tato, probabilmente non ero bello per davvero in quel momento.》

Il biondino sorrise.

Eppure tu mi hai detto che ero bello lo stesso. Forse non lo sai e sembrerà banale, ma la verità è che io di solito ai complimenti della gente non ci credo mai.》

Ho bisogno di te || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora